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Re: *«Convincere a»

Inviato: ven, 09 set 2022 13:52
di Lorenzo Federici
Purtroppo ho il vizio dell'a me mi e di tutto quello che ne consegue. Non mi ero mai reso conto di usare una forma sbagliata, però effettivamente se *a me vede non si dice ha senso che sia sbagliato anche *a me (non) convince. Ho corretto sbarrando il testo e segn(al)ando l'errore e la correzione in rosso per evitare di confondere i futuri lettori, spero che vada bene. Grazie mille!

Ora che ci penso, se i linguisti ispanofoni hanno dato dei nomi a determinati fenomeni della loro lingua (conosco ceceo, seseo, laísmo, leísmo e loísmo, probabilmente ce ne sono altri), perché non fare la stessa cosa? Perché non chiamare l'utilizzo (chiaramente regionale, ma esistente) di a me mi... ammemmismo:D

Re: «A me mi»

Inviato: ven, 09 set 2022 14:23
di andrea scoppa
Lorenzo Federici ha scritto: ven, 09 set 2022 13:52 Purtroppo ho il vizio dell'a me mi e di tutto quello che ne consegue.
Semmai il vizio di correggere [acriticamente] gli a me mi:P

Re: «A me mi» (e «utilizzo»)

Inviato: ven, 09 set 2022 14:55
di Infarinato
Lorenzo Federici ha scritto: ven, 09 set 2022 13:52 Perché non chiamare l'utilizzo (chiaramente regionale, ma esistente) di a me mi... ammemmismo?
Perché non è né un vizio né un regionalismo. :P È un modulo espressivo perfettamente legittimo della lingua parlata (e della lingua scritta che ricerchi la mimesi con l’oralità). Ciò che è veramente un bruttissimo vizio è, come ha detto giustamente Andrea, la mania [ossessiva] di «correggere [acriticamente] gli a me mi», perlopiú fuori luogo e molto spesso (cioè, coi verbi transitivi) generatrice di solecismi quale il suo di cui sopra. È questa mania che merita semmai un nome, quello di ammeismo:)
Fuori tema
P.S. Utilizzo è un bruttissimo burocratismo: uso va benissimo. ;)