Dubbio sui tempi verbali

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Moderatore: Cruscanti

Adrian
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Intervento di Adrian »

Marco1971 ha scritto:In italiano corretto qui sono possibili il trapassato prossimo e il passato remoto: ...che i Romani avevano costruito... / ...che i Romani costruirono.... Il passato prossimo, per un evento cosí lontano e sganciato dal presente, appare alquanto anomalo (ma sonerà bene a orecchi settentrionali ;)).
Naturalmente non ho fatto l'esempio più adatto per chiarire il mio dubbio.
Provo con questo:

Non ho ancora finito i compiti, che la professoressa mi ha dato la settimana scorsa.

Non ho ancora finito i compiti , che la professoressa mi aveva dato la settimana scorsa.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, vanno bene ambedue i tempi. Il trapassato prossimo sottolinea il fatto che i compiti non sono ancora finiti, mentre dovrebbero; il passato prossimo asserisce il fatto in modo neutro.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di PersOnLine »

Scusate se vado un po' fuori tema, ma voglio approfittarne per chiedere se quanto detto qui, sull'origine delle forme vo, vai, va e vanno del verbo andare, è corretto.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

C’è qualcosa in particolare che la lascia perplesso? Non v’è dubbio che le forme vado, vai, va, vanno e le loro varianti antiche siano la continuazione trasformata delle forme del verbo latino vadere (vado, vadis, vadit, vadunt), con l’influsso anche delle forme di stare e dare (cfr Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 1968, §544).

Avrebbe però dovuto aprire un filone apposito nella sezione Morfologia. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di PersOnLine »

Marco1971 ha scritto:Avrebbe però dovuto aprire un filone apposito nella sezione Morfologia. ;)
Lo so, però ho pensato che magari non fosse di grande interesse, visto che ho proposto soltanto un collegamento a un libro.
Marco1971 ha scritto:C’è qualcosa in particolare che la lascia perplesso? Non v’è dubbio che le forme vado, vai, va, vanno e le loro varianti antiche siano la continuazione trasformata delle forme del verbo latino vadere (vado, vadis, vadit, vadunt), con l’influsso anche delle forme di stare e dare (cfr Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti, Torino, Einaudi, 1968, §544).
Se non ho letto male, le forme vo, va, vanno le fa provenire da un supposto verbo vare, e vai da vaire o vaere; è questo che mi lascia perplesso, perché non ne ho trovato traccia qui.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

PersOnLine ha scritto:Se non ho letto male, le forme vo, va, vanno le fa provenire da un supposto verbo vare, e vai da vaire o vaere; è questo che mi lascia perplesso, perché non ne ho trovato traccia qui.
Per le forme antiche, è meglio consultare il TLIO. Il suo collegamento mi si apre, ma mi dà solo alcune pagine, che appaiono come finestre... Comunque, a prima vista, mi sembra filologia balbuziente. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Adrian
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Intervento di Adrian »

Altro dubbio.

Questa mattina ero stanco perché ieri sono tornato a casa tardi.
Questa mattina ero stanco perché ieri ero tornato a casa tardi.

Più precisamente, vorrei sapere se è possibile usare l'imperfetto nella principale e il passato prossimo nella causale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Adrian ha scritto:Più precisamente, vorrei sapere se è possibile usare l'imperfetto nella principale e il passato prossimo nella causale.
Certo. Invece non istà bene il trapassato prossimo, almeno a me pare molto anomalo, se non addirittura agrammaticale:

??/*Questa mattina ero stanco perché ieri ero tornato a casa tardi.

In un contesto presente (‘questa mattina’, quindi ‘nella giornata di oggi’), l’anteriorità si segna col passato prossimo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Adrian
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Intervento di Adrian »

Marco1971 ha scritto:
Adrian ha scritto:Più precisamente, vorrei sapere se è possibile usare l'imperfetto nella principale e il passato prossimo nella causale.
Certo. Invece non istà bene il trapassato prossimo, almeno a me pare molto anomalo, se non addirittura agrammaticale:

??/*Questa mattina ero stanco perché ieri ero tornato a casa tardi.

In un contesto presente (‘questa mattina’, quindi ‘nella giornata di oggi’), l’anteriorità si segna col passato prossimo.
Grazie mille. Effettivamente la frase con il trapassato prossimo è orribile. Però avevo dei dubbi riguardo alla concordanza dei tempi, che in definitiva non è una questione puramente meccanica, se così posso dire, ma logica e legata alla coesione del testo.
Adrian
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Intervento di Adrian »

Ennesimo dubbio (Sono confuso :?)

Una frase con il presente indicativo (non il presente storico) può reggere una subordinata con il trapassato prossimo?

Ecco un mio esempio:

Vuole distruggere il tempio che i Romani avevano costruito nel 50 d.C.

Io credo che, oltre al passato remoto "costruirono", si possa usare anche il trapassato prossimo. Questo a mio parere sta ad indicare un forte distacco temporale tra i due venti e in particolare ci dice che sono successi altri eventi tra quello indicato nella principale e quello indicato nella subordinata.

Grazie in anticipo.
Ultima modifica di Adrian in data mer, 16 dic 2009 20:14, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, la frase appare plausibile. Ma per valutare meglio queste combinazioni inusuali di tempi, occorrerebbe inserirle in un contesto.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Adrian ha scritto:Ennesimo dubbio (Sono confuso :?)
Io credo che, oltre al passato prossimo "costruirono"…
Marco deve essere già in clima e spirito natalizio, non ha fatto una piega. :D
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

u merlu rucà ha scritto:Marco deve essere già in clima e spirito natalizio, non ha fatto una piega. :D
:oops: Mi sono innatalito anzitempo... :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Adrian
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Intervento di Adrian »

Adrian ha scritto:Ennesimo dubbio (Sono confuso :?)
Io credo che, oltre al passato prossimo "costruirono"…
:oops: :P
Adrian
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Iscritto in data: mer, 25 nov 2009 22:55

Intervento di Adrian »

Marco1971 ha scritto:
Adrian ha scritto:Più precisamente, vorrei sapere se è possibile usare l'imperfetto nella principale e il passato prossimo nella causale.
Certo. Invece non istà bene il trapassato prossimo, almeno a me pare molto anomalo, se non addirittura agrammaticale:

??/*Questa mattina ero stanco perché ieri ero tornato a casa tardi.

In un contesto presente (‘questa mattina’, quindi ‘nella giornata di oggi’), l’anteriorità si segna col passato prossimo.
Una domanda riguardo a questo argomento.
E' possibile usare sia il trapassato prossimo che il passato prossimo in una frase del genere:

Questa mattina Chiara era arrabbiata perchè Paolo ieri le "aveva detto" ("ha detto") che avrebbe comprato un regalo.

Mentre nella frase "Questa mattina ero stanco perché ieri ero tornato a casa tardi", che abbiamo già preso in considerazione, non possiamo usare il trapassato per i motivi sopracitati, io credo che in quest'ultimo caso sia possibile l'uso di entrambi i tempi verbali. Spero di non sbagliarmi dicendo che il trapassato a mio parere esprime anteriorità rispetto ad un altro momento (l'acquisto del regalo).

Chiedo gentilmente, per l'ennesima volta, un parere al riguardo.
Ultima modifica di Adrian in data lun, 25 gen 2010 19:54, modificato 1 volta in totale.
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