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Origine del toponimo Rancitelli
Inviato: gio, 26 nov 2009 22:27
di Andrea D'Emilio
Bentrovate! Qual è l'origine di questo quartiere di Pescara? Mi affido ai vostri dizionari di toponomastica!
Grazie,
Andrea.
Inviato: gio, 26 nov 2009 22:50
di Marco1971
Non ne ho idea, né possiedo un dizionario di toponomastica, ma sicuramente la potrà aiutare u merlu rucà.

Inviato: ven, 27 nov 2009 23:38
di Andrea D'Emilio
U merlu rucà, aiuto!
Inviato: ven, 27 nov 2009 23:53
di u merlu rucà
Egli sarebbe d'uopo conoscere la forma orale del toponimo. A volte la resa grafica italiana inganna.
Inviato: sab, 28 nov 2009 14:22
di Andrea D'Emilio
è la prima volta che leggo la costruzione ''egli sarebbe d'uopo'': me la giustificheresti, u merlu rucà? Grazie per il nuovo costrutto!
La forma orale è ''Rancitell'' o ''Rancitill''.
Inviato: sab, 28 nov 2009 16:18
di Marco1971
È l’egli impersonale, tuttora in uso in Toscana nelle forme e’ e gli. Un esempio tratto dalla Tosca di Puccini (libretto di Illica e Giacosa):
Bada!
Al colpo egli è mestiere
Che tu subito cada...
[Egli è mestiere {o, piú comunemente, mestieri} = è necessario.]
Questo costrutto, di tradizione letteraria ininterrotta fino a tutto l’Ottocento, sembra quasi del tutto scomparso nella lingua letteraria del secondo Novecento.
Inviato: sab, 28 nov 2009 16:34
di u merlu rucà
Andrea D'Emilio ha scritto:è la prima volta che leggo la costruzione ''egli sarebbe d'uopo'': me la giustificheresti, u merlu rucà? Grazie per il nuovo costrutto!
La forma orale è ''Rancitell'' o ''Rancitill''.
Ha, come al solito, dottamente risposto Marco per quanto riguarda la costruzione (che ho usato in forma scherzosa ovviamente

).
Per quanto riguarda il toponimo grazie per la forma orale. La prima cosa da chiedersi, dopo aver avuto la forma orale, è se nel dialetto locale esso ha un significato trasparente, cioè se corrisponde ad un termine ancora comprensibile al parlante. Mi spiego con un esempio. Se dalle mie parti (Liguria occidentale) trovo un toponimo
gumba, so che esso indicherà una piccola depressione del terreno, un avvallamento, perché il termine vive nel dialetto con quel significato.
Inviato: dom, 29 nov 2009 16:54
di Carnby
Credo che possa derivare da (g)ranica "deposito di grano" passato poi a (g)rancia. Cfr. Rancia presso Tolentino (Pellegrini, 1990). La parola si sarebbe diffusa dalla Francia per il tramite degli ordini monastici benedettini e cistercensi.
Inviato: dom, 29 nov 2009 20:12
di u merlu rucà
Carnby ha scritto:Credo che possa derivare da (g)ranica "deposito di grano" passato poi a (g)rancia. Cfr. Rancia presso Tolentino (Pellegrini, 1990). La parola si sarebbe diffusa dalla Francia per il tramite degli ordini monastici benedettini e cistercensi.
Proposta interessante.
Proposta alternativa: vi sono, diffusi in Romagna, Marche, Umbria, dei toponimi del tipo
Rancidello, che potrebbero derivare da un
(ar)rancare 'svellere, estirpare', di area francese meridionale e italiana centro-settentrionale (ma arriverebbe anche nelle Puglie e in Calabria: Paul Aebischer, in ALMA Archivum Latinitatis Medii Aevi, "Quatre mots du latin médiéval saint-marinais", 1958), di discussa etimologia germanica. Il toponimo farebbe quindi riferimento a zone dissodate per la coltivazione.
Inviato: lun, 30 nov 2009 13:18
di Andrea D'Emilio
Siete meravigliosi, grazie!
Inviato: lun, 30 nov 2009 16:11
di u merlu rucà
Il lavoro di squadra è una delle migliori caratteristiche del nostro foro. Non so se sia corretta l'ipotesi di Carnby o la mia, o se siano l'una e l'altra errate. Ritengo, però, che entrambe possano essere plausibili. Potrebbe addirittura esserci stata una convergenza o una sovrapposizione. In fin dei conti entrambe rientrano nello stesso campo semantico: quello dell'agricoltura.
Inviato: lun, 30 nov 2009 17:40
di Dario Brancato
u merlu rucà ha scritto:Il lavoro di squadra è una delle migliori caratteristiche del nostro foro. Non so se sia corretta l'ipotesi di Carnby o la mia, o se siano l'una e l'altra errate. Ritengo, però, che entrambe possano essere plausibili. Potrebbe addirittura esserci stata una convergenza o una sovrapposizione. In fin dei conti entrambe rientrano nello stesso campo semantico: quello dell'agricoltura.
Ecco un altro piccolo tassello da apporre al nostro intarsio: il toponimo Rancio Valcuvia (VA). In esso,
Rancio corrisponde all'agg.
ranš, 'rancido', "probabilmente allusivo alla umidità o 'fracidezza' del terreno" (
Diz. di Toponomastica, pag. 624).