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Articolo determinativo seguito da acronimo straniero

Inviato: mar, 12 gen 2010 7:15
di .Silvia.
Buongiorno a tutti,

vorrei sapere se è corretto, secondo voi, l'uso di articolo determinativo (apostrofato) seguito da acronimo straniero, seguendo l'uso della lingua parlata. Ad es.:
L'RBA

Cosa ne pensate?

Ringrazio sin d'ora e porgo cordiali saluti

Silvia

Inviato: mar, 12 gen 2010 7:35
di Marco1971
Nell’esempio da lei proposto, non si tratta d’un acronimo ma d’una sigla. Gli acronimi, come Confcommercio, cantautore, econologia, Palacongressi, Romaratona, ecc., seguono le regole dei nomi comuni. Per le sigle, si prende in considerazione la pronuncia delle lettere, quindi l’FBI (= l’effe bi ai), il PSI (= il pi esse i), ecc. Ma vi sono oscillazioni nell’uso, si veda quindi la grammatica di Serianni (IV.10-11).

Inviato: mar, 12 gen 2010 7:42
di .Silvia.
I termini sopra citati appaiono come parole composte, mentre per quanto riguarda la definizione di acronimo mi sono sempre attenuta a quanto riportato dalla maggior parte dei dizionari di lingua italiana:
http://dizionari.corriere.it/dizionario ... nimo.shtml
http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_I ... &lettera=A
(Garzanti) s. m. parola formata da una o più lettere iniziali di altre parole; sigla (p. e. BOT 'Buono Ordinario del Tesoro'; colf 'collaboratrice familiare')

Quindi effettivamente comprende parole anche più lettere iniziali di una stessa parola, ma non solo.

Inviato: mar, 12 gen 2010 7:45
di .Silvia.
Ad ogni modo, La ringrazio per la Sua tempestiva risposta :)

Inviato: mar, 12 gen 2010 15:37
di Incarcato
Forse una definizione esaustiva di acronimo la dà il Treccani in linea:
acrònimo s. m. [comp. di acro- e -onimo]. – Nome formato unendo le lettere o sillabe iniziali di più parole, come per es. radar, dall’ingl. ra (dio) d (etection) a (nd) r (anging), o come molti nomi di enti, società, organizzazioni, ditte, prodotti commerciali (ASL, CGIL, FIAT, ecc.); è comunem. detto sigla, rispetto a cui ha sign. più ristretto (la sigla può non costituire un vero e proprio nome, e talora non ha neanche la possibilità di essere letta come parola). Per estens., si chiamano acronimi anche i nomi formati con le sillabe estreme di due parole, come per es. motel, da mo (to-) e (ho) tel.
:wink:

Inviato: mar, 12 gen 2010 15:42
di Incarcato
...ah, c'è anche questa scheda dell'Accademia sull'articolo e le sigle (che cita dalla Grammatica del Serianni).

Inviato: mar, 12 gen 2010 16:09
di .Silvia.
Grazie, Sig. Incarcato, per l'approfondimento :)

Inviato: mar, 12 gen 2010 16:31
di Incarcato
Di nulla! :D

Inviato: ven, 05 feb 2010 16:06
di Carnby
Che differenza ci sarebbe tra un acronimo nell'accezione sopra detta e una parola macedonia (portmanteau)?

Inviato: ven, 05 feb 2010 18:25
di Marco1971
Il Treccani in linea (sott. mia) ha scritto:parola-macedonia (pl. parole-macedonia), parola costituita di sillabe di altre parole arbitrariamente tagliate; per es.: postelegrafonico, da pos(tale) telegra(fico) (tele)fonico.
Portemanteau è un nome composto regolarmente, dalla radice porte- (come in italiano porta-) e dalla parola manteau (‘mantello, cappotto’).

Inviato: ven, 05 feb 2010 20:03
di Carnby
Marco1971 ha scritto:Portemanteau è un nome composto regolarmente, dalla radice porte- (come in italiano porta-) e dalla parola manteau (‘mantello, cappotto’).
Mi riferivo al fatto che le parole-macedonia vengono chiamate in inglese portmanteau words.

Inviato: ven, 05 feb 2010 20:17
di Marco1971
In francese si chiamano mots-valises, che è lo stesso concetto. :)

Inviato: lun, 08 feb 2010 0:16
di Decimo
Carnby ha scritto:Che differenza ci sarebbe tra un acronimo nell'accezione sopra detta e una parola macedonia (portmanteau)?
Ci si è persi in un’amabile disquisizione su portmanteau, e la domanda di Carnby è rimasta sospesa nel vuoto. :D

Anche non prescindendo dall’estensione semantica registrata nel Treccani, possiamo distinguere tra ‘parola macedonia’ e ‘acronimo’ nel seguente modo: una parola macedonia può essere costruita giocosamente, senza restrizioni di alcun tipo; l’acronimo invece è «formato unendo le lettere o sillabe iniziali di piú parole» o, secondo un’accezione con cui difficilmente lo impiegherei, «con le sillabe estreme di due parole» (è, quindi, una costruzione molto meno “libera”).

Inviato: lun, 08 feb 2010 15:40
di Incarcato
L'origine di portemanteau nel senso di ‘parola macedonia’ si deve al romanzo di Carroll Attraverso lo specchio.

Inviato: lun, 08 feb 2010 15:41
di Incarcato
Ah, qui c'è anche la corrispondente voce uichipediana. :D