«To send a woof/to woof (someone)»

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Marco1971
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«To send a woof/to woof (someone)»

Intervento di Marco1971 »

Nel linguaggio della rete, in certi siti, sono invalse nell’uso le espressioni in oggetto (non so se la versione piú aggiornata dell’OED riporti questa particolare accezione), che significano mandare un messaggio in segno d’apprezzamento (specie per il fisico di qualcuno, e ancor piú specificamente per manifestare il proprio desiderio sessuale :oops: ).

Non so se in italiano si sia coniato qualcosa, ma immagino di no, vista la grande creatività vigente... Si userà senz’altro woof anche in italiano. Ma io, da qualche tempo, dopo averci riflettuto bene, ho trovato una soluzione: mandare un ustolío, sulla base del verbo ustolare:

ustolare v. intr. [lat. ustŭlare, der. (con valore dim.) di urĕre «bruciare», part. pass. ustus, attraverso il sign. di «ardere dalla voglia»] (io ùstolo, ecc.; aus. avere). – 1. non com. Guardare con occhio bramoso cibi o altro, detto di animali e, in usi fig., di persone: i bambini ... ustolano al cancello, ... avanti l’ora che il custode possa lasciarli entrare (E. Cecchi); ne aveva avuti tanti la bella figliuola degli spasimanti che ustolavano dietro il suo gonnellino corto (Verga). 2. Riferito a cani, più raram. a gatti, mugolare, guaire per desiderio di cibo o per altro motivo: i cani scappavano guaendo, ... e si aggiravano ustolando sui greppi dirimpetto (Verga). (Treccani)

Sperando di non urtare la sensibilità di nessuno, vi domando che cosa pensate di ustolío. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
pocoyo
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Intervento di pocoyo »

Marco, hai scoperto una delle mie parole predilette. :) Forse però a ustolío manca l’immediatezza e la dinamicità di woof: il primo è [quasi] un cultismo, il secondo un’onomatopea. Io opterei per varianti che condividano il registro del termine inglese, come fischiare, ululare, parallelamente a lanciare un fischio/un ululato, o per ipotesi piú azzardate, come sbavare, fare fifú, mangiare con gli occhi (o varianti piú popolari che non riporto perché non ve ne sarebbe alcun bisogno).
Vi sono cose che all’uomo perduto / la morte non perdona.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ottime considerazioni, caro Pocoyo! :) È vero, ustolío non ha l’immediatezza di woof, e sicuramente son migliori fischio/ululato in quei contesti poco raffinati.

Riserverò dunque l’ustolío per i miei peccaminosi e sensuosi piaceri [linguistici]. :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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