«Traghi»/«Tragi»
Inviato: gio, 15 apr 2010 16:09
Si tratta d’una curiosa allotropia etimologica, risalente al latino scientifico tragus («dal gr. τράγος che aveva anche altri sign., tra cui quello di ‹capro›, in rapporto semantico non sempre chiaro», precisa il Treccani). Entrambi sono termini d’uso accademico relativi all’anatomia dell’orecchio: «traghi» è propriamente il plurale di trago, rilievo cartilagineo del padiglione auricolare, situato davanti alla conca; i «tragi» sono invece i peli di cui è provvista la cute che riveste il meato acustico esterno.
Posso solo supporre che il secondo abbia assunto questa particolare accezione già prima della volgarizzazione delle scienze mediche (e deriverebbe quindi direttamente dal plurale latino), ma —mi chiedo— com’è stata possibile [storicamente, linguisticamente] la convivenza, in uno stesso vocabolo, di due significati tecnici cosí specifici e cosí diversi, e per giunta relativi alla stessa disciplina, senza il pericolo d’ingenerare confusione?
P.S. Non ho trovato «tragi» in nessuno dei dizionari in mio possesso: vi chiedo se è presente nel GRADIT o nel Battaglia.
Posso solo supporre che il secondo abbia assunto questa particolare accezione già prima della volgarizzazione delle scienze mediche (e deriverebbe quindi direttamente dal plurale latino), ma —mi chiedo— com’è stata possibile [storicamente, linguisticamente] la convivenza, in uno stesso vocabolo, di due significati tecnici cosí specifici e cosí diversi, e per giunta relativi alla stessa disciplina, senza il pericolo d’ingenerare confusione?
P.S. Non ho trovato «tragi» in nessuno dei dizionari in mio possesso: vi chiedo se è presente nel GRADIT o nel Battaglia.