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Forme spreposizionali

Inviato: mar, 27 apr 2010 16:52
di Ferdinand Bardamu
Cari utenti del foro,

vorrei chiedere un vostro parere sull'uso di alcune forme brachilogiche prive di preposizione del tipo conferenza stampa (per conferenza della stampa), punto vendita (per punto di vendita), noleggio imbarcazioni (per noleggio di imbarcazioni), eccetera.

In particolare, mi chiedevo se qualcuno potesse ipotizzare un periodo approssimativo nel quale queste forme cominciarono a circolare e diffondersi. Altre lingue, perlomeno stando alla mia limitata conoscenza, non compiono questo tipo di abbreviazione (per esempio, conferenza stampa in francese è conférence de presse, in spagnolo conferencia de prensa). Che vi sia anche qui un'influenza anglofona?

Ho posto il quesito in privato al professor Marco; con il suo permesso, riporto qui la sua risposta:
Marco1971 ha scritto:Bisognerebbe fare delle ricerche approfondite, ma il mio sentimento è che si tratta d’una composizione assai recente (direi, a lume di naso, apparsa nel Novecento) e diventata ormai modello produttivo (non so se i linguisti preferiscano il barbaro productive feature…), se pensiamo a busta paga e simili. Son d’accordo con lei: considerando la formazione da un punto di vista grammaticale e estetico, non è punto elegante; ma d’altra parte sono spesso parole d’uso comunissimo, di cui la consuetudine oblitera la struttura formante. Avevo citato nel foro, anni fa, un articolo di Delfino Insolera, che parlava appunto di ‘svecchiare’ l’italiano per poter competere con l’inglese nel linguaggio scientifico (articolo che sicuramente potrà incuriosirla): http://www.achyra.org/cruscate/viewtopic.php?t=723

In conclusione, per quanto mi riguarda, accolgo queste formazioni spreposizionali come un’innovazione che permette all’italiano maggiore agilità e scioltezza.

Inviato: mar, 27 apr 2010 20:41
di Freelancer
Penso che lei dovrebbe procurarsi - è fuori commercio naturalmente - La formazione delle parole nell'italiano di oggi (1978) di Maurizio Dardano, che tratta diffusamente di questo argomento e che con il suo ricco apparato bibliografico e di note dovrebbe permetterle di retrodatare molte di queste forme.

Inviato: mer, 28 apr 2010 11:37
di Ferdinand Bardamu
La ringrazio molto. Proverò a vedere in qualche mercatino dei libri usati.

Inviato: mer, 28 apr 2010 16:14
di Infarinato
Freelancer ha scritto:Penso che lei dovrebbe procurarsi […] La formazione delle parole nell'italiano di oggi (1978) di Maurizio Dardano…
C’è un rapido accenno in un piú recente saggio del Dardano («Lessico e semantica», in: A.A. Sobrero [a cura di], Introduzione all’italiano contemporaneo. Le strutture, Bari 1993, «Laterza», pp. 291–370):
M. Dardano, op. cit., pp. 348–9, sott. mie, ha scritto:In progressiva espansione sono le unità lessicali superiori […]

In tale settore si hanno sviluppi di serie provviste di un elemento comune (sia esso il determinato che il determinante). Nei composti nominali in cui l’elemento determinante è rappresentato da un nome si distinguono i due tipi fondamentali uccello mosca (dei semi che compongono “mosca” si ritiene solo quello dimensionale) e busta paga (‘la busta è della paga’: [saggio citato da Freelancer]: 182–85]). Si formano intere serie che hanno lo stesso determinante, il quale finisce per apparire quasi come un elemento suffissale: stato guida, partito guida, ruolo guida, uomo guida [n. 41]. Il tipo N + N risulta talvolta un calco di espressioni inglesi: effetto serra / ingl. greenhouse effect, banca dati (o base dati) / ingl. data base, conferenza stampa / ingl. press conference; se il composto cassa integrazione (col suo derivato cassaintegrati o cassintegrati) è entrato nell’uso, vi sono poi varie creazioni piú o meno effimere nel linguaggio commerciale e pubblicitario: casacittà, fondotinta, modamaglia, pescetonno. Sono da notare ancora: 1) sequenze del tipo rapporto prezzo-dividendi; 2) ibridi come industria leader (cfr. l’ingl. leading industry), droga party (cfr. [paragrafo successivo]); 3) sintagmi che hanno funzione di aggettivi: prezzo chiavi in mano, rasoio usa e getta.

La pressione esercitata dai composti allogeni fa sí che l’ordine “determinante + determinato” sia presente non soltanto in occasionalismi pubblicitari (Casaidea “idea per la casa”, Dietoguida ‘guida per la dieta’) o scherzosi (De Mita-pensiero, Tangenti-story), ma anche in neologismi presenti nei media (calciomercato, Cantagiro, nullatenente, sieropositivo, tossicodipendente) e nel linguaggio commerciale (elettroforniture, illuminotecnica, vibropressato); appartengono alla scienza composti come penicillino-resistente, virus-epatite, retro-virus.

Re: Forme spreposizionali

Inviato: dom, 22 dic 2024 20:21
di Asimiami
Mi è sorto in mente questo argomento durante gli ultimi mesi, quando lessi da un certo sito reziale, il cui nome, ora, mi sfugge dalla memoria, che banca dati sarebbe scorretto in confronto al preposizionato banca di dati.

per schiarirmi le idee, io l'ho paragonato ai sostantivi polirematici che sono già accettati nel vocabolario italiano e ho trovato carta carbone e pacco regalo.
Certo, riconosco che la prima non ha una formazione di provenienza italiana. Ma prendendola d'esempio, piuttosto che d'una mancanza della preposizione (che produrrebbe carta di carbone, nonostante di carbone non sia), sembrerebbe più l'aggettivazione di un sostantativo per rendere la polirematica relativa al comportamento del carbone, ovvero macchiare; per cui trasparirebbe meglio il significato una carta carbonosa.

La distanza che intercorre tra sostantivo preposizionato ed aggettivo è corta, ancora fatico ad esplicarla; riapro l'argomento per esplorare meglio la legittimità di queste neoformazioni. :oops:

Per quanto riguarda invece il pacco regalo, la Treccani descrive l'uso di regalo come appositivo. :o

Re: Forme spreposizionali

Inviato: sab, 04 gen 2025 16:25
di Studens
Si tratta di forme prodotte a partire da matrici di occorrenza commerciale a partire dalla seconda metà del Novecento in area anglofona. Il calco strutturale Nome + Nome, semplicemente ellittico (rosso - come la - porpora; giallo - come la - senape; servizio - dei - taxi, etc.) e con esiti da catalogare nel novero delle voci polirematiche, è spesso definito "apposizionale" limitatamente alla funzione del secondo nome.