Non riesco a comprendere bene la sintassi dell'espressione «tornare conto». In Una delle ultime sere di carnovale, Goldoni, nella sua premessa, scrive:
Dal qual passaggio, sembrerebbe che il verbo «tornare» sia qui usato in forma transitiva (un uso che il Treccani in linea riporta come dialettale o letterario), e che «conto» (qui, «vantaggio», «guadagno») sia l'oggetto di tale verbo.[...] Colui che ha la mano, giuoca la carta che piú gli torna conto, e come vede le carte del suo Compagno, o giuoca un Asso, s'egli ne ha, o giuoca nell'Asso del suo compagno.
Sempre in Rete, si trova però un altro esempio, tratto da Storia del bombardamento di Genova del 1877.
Qui «tornare» è usato intransitivamente e il sintagma «a conto» è il complemento predicativo del soggetto.[...] [E]gli non dice mai tutto, anzi dice quello che per i suoi fini gli torna a conto
V'ha alcuna fallacia nella mia analisi? Se sí, vi prego di segnalarmelo. Grazie in anticipo per le vostre risposte.