«Senza che» (imperativo negativo)

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Moderatore: Cruscanti

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Artorius
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Iscritto in data: ven, 26 giu 2009 10:07

«Senza che» (imperativo negativo)

Intervento di Artorius »

Buonasera a tutti.
Mi sono accorto d’adoperare spesso, nel parlato, la locuzione «senza che», seguita dalla seconda persona del presente indicativo, per significare l’imperativo negativo. Esempi:

«Senza che ci provi: è una partita persa».
«Senza che mi guardi in quel modo: io non t’ho fatto nulla di male».
«Senza che continui: ho già capito tutto».

Non trovandola sulla Grammatica italiana di Serianni, sono pervenuto alla conclusione, confermata da un mio insegnante, che dev’essere una forma regionale (campana), come forse è provato anche dal nostro (noto?) «senza che fai!»/«senze ca faje!» (per dire «è inutile che ci provi»).
Dico bene? Sapete se la forma è attestata anche altrove?

Grazie in anticipo per l’eventuale attenzione.
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Marco1971
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Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Penso anch’io che sia un regionalismo, non ne ho trovato attestazioni letterarie nei classici (ed è estraneo al mio uso). Non so però se sia tipico solo della Campania. Attendiamo dunque altri pareri.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

Credo di poter dire che anche in Lombardia e Veneto non si usa.
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Ferdinand Bardamu
Moderatore
Interventi: 5085
Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Almeno limitatamente alla mia conoscenza (parlo correntemente, oltre all'italiano, anche il mio dialetto, il veronese della bassa pianura), tale espressione qui in Veneto non è sconosciuta.

Un esempio: un padre, che rimproveri il figlio e si veda rispondere in tono sprezzante e ironico, può ribattere in dialetto «senza che te fai el furbo!», cioè «non fare il furbo».
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Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Intervento di Decimo »

È un costrutto presente anche nella Sicilia sudorientale. L’unico esempio che mi sovviene concerne una situazione analoga a quella presentata da Ferdinand: un padre, che veda il figlio sbottare in un pianto dirotto dopo un rimprovero, può rispondere seccato «senza che fai cosí!» (dial. «senza ca fai [ar]accussí!»). Io personalmente ne avverto una minore forza rispetto a «non fare cosí» («nun fari [ar]accussí!»).
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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