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Inviato: gio, 06 apr 2006 20:26
di Federico
No, niente, da una prima ricerca con google m'era sembrato che venisse usato (solo) con un significato piú generico, ma vedo che non è affatto cosí.

Inviato: gio, 06 apr 2006 20:48
di Infarinato
Federico ha scritto:P.s.:
Infarinato ha scritto:P.S. Ma non se n’era già parlato ad nauseam?
Dove, di grazia?
Qui… Effettivamente, si tratta dell’altro forum…

Inviato: gio, 06 apr 2006 21:17
di Federico
Infarinato ha scritto:Qui… Effettivamente, si tratta dell’altro forum…
Ah, grazie (avevo cercato "case sensitive" e non l'aveva trovato, anche se in effetti avrebbe dovuto...:?). Interessante.

Inviato: gio, 06 apr 2006 22:21
di Marco1971
Tra le varie occorrenze da me trovate grazie a Google segnalo queste due:
I tre rivelatori sono integrati su una struttura principale (Main Frame). Completa il telescopio un collimatore in fibra di carbonio e tungsteno (Hopper) che definisce il campo di vista dello strumento. Un insieme di sette unità elettroniche di acquisizione ed elaborazione dei segnali permette la successiva trasmissione dei dati alla piattaforma Integral.

I primi protocolli di linea, che gestivano il collegamento tra la sede centrale, in cui risiedeva l’elaboratore principale (main-frame), e i vari terminali remoti, furono immessi sul mercato dall’HDLC.
Saranno peregrini quanto me? :D

Inviato: ven, 07 apr 2006 0:16
di Marco1971
Un esempio anche per piastrina:
In pratica il circuito viene disegnato ingrandito su una lastra fotografica, che poi viene proiettata rimpicciolita sopra la piastrina di silicio (chip), fotoincidendola. In seguito sopra la piastrina vengono inserite le "impurità" o "drogaggi" che costituiranno il transistor o gli altri componenti.

Inviato: ven, 07 apr 2006 0:52
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Tra le varie occorrenze da me trovate grazie a Google segnalo queste due:
I tre rivelatori sono integrati su una struttura principale (Main Frame). Completa il telescopio un collimatore in fibra di carbonio e tungsteno (Hopper) che definisce il campo di vista dello strumento. Un insieme di sette unità elettroniche di acquisizione ed elaborazione dei segnali permette la successiva trasmissione dei dati alla piattaforma Integral.

I primi protocolli di linea, che gestivano il collegamento tra la sede centrale, in cui risiedeva l’elaboratore principale (main-frame), e i vari terminali remoti, furono immessi sul mercato dall’HDLC.
Saranno peregrini quanto me? :D
Ma no, sono persone con formazione tecnica e che parlano nel modo tipico di questa categoria, ossia mescolando tranquillamente inglese e italiano, e che non userebbero mai parole come computiere (non me ne voglia).

Nel primo esempio sono ingegneri e scienziati che hanno collaborato alla produzione di quel telescopio e inseriscono termini inglesi qui e lì per spiegare i termini italiani, a sé stessi oltre che ai lettori. Nel caso di mainframe è difficile dire se si riferiscono a un elaboratore e non a una struttura principale nel senso letterale.

Nel secondo esempio è un professore di teoria delle reti che basa le sue lezioni su testi inglesi e quindi si premura di fornire qui e lì o una sua traduzione, come nel caso di mainframe, o addirittura l'originale inglese dell'italiano adoperato (come quando chiosa fattori trainanti con drawing forces).

Ciò non toglie che mainframe possa benissimo essere reso con elaboratore principale nel significato informatico primario (ci sono altri usi di mainframe nel settore elettronico).

Inviato: ven, 07 apr 2006 11:42
di fabbe
Mi sembra che “microcircuito” sia il termine usato per indicare “chip”.

Inviato: ven, 07 apr 2006 11:52
di Infarinato
fabbe ha scritto:Mi sembra che “microcircuito” sia il termine usato per indicare “chip”.
Sí. Per esteso: [micro]circuito integrato

Inviato: ven, 07 apr 2006 15:18
di Federico
fabbe ha scritto:Mi sembra che “microcircuito” sia il termine usato per indicare “chip”.
Sí, bisogna solo decidere se offrire anche un'altra possibilità, e in tal caso sceglierne una (adesso sono almeno due).

Inviato: ven, 07 apr 2006 15:53
di Marco1971
Ma microcircuito non è microcircuit in inglese? Premesso che non me ne intendo, dalle definizioni non mi risulta che sia esattamente lo stesso che chip...

Inviato: ven, 07 apr 2006 16:09
di Infarinato
Marco1971 ha scritto:Ma microcircuito non è microcircuit in inglese? Premesso che non me ne intendo, dalle definizioni non mi risulta che sia esattamente lo stesso che chip...
La «vera verità» :D è questa:
  • circuit = «circuito»;
    microcircuit = «microcircuito»;
    chip = «circuito integrato»;
    microchip = «microcircuito integrato».
D’altra parte, comunemente, chip sta per microchip e, del resto,
anche l’[i]OED[/i] ha scritto:microcircuit, n. Electronics. A very small electronic circuit, spec. an integrated circuit.

Inviato: ven, 07 apr 2006 18:16
di Marco1971
Grazie delle precisazioni, Infarinato. Ma secondo te, oltre a microcircuito, per indicare l’oggetto in sé non andrebbe bene il semplice piastrina?

Inviato: ven, 07 apr 2006 19:23
di Infarinato
Marco1971 ha scritto:Ma secondo te, oltre a microcircuito, per indicare l’oggetto in sé non andrebbe bene il semplice piastrina?
Il problema, risemantizzazione (e relativa schizzinosità degl’italiani) a parte, è che piastrina non è nemmeno una parola tanto corta: ci vorrebbe qualcosa di piú breve (AMMA)… (I francesi hanno puce, ma da noi pulce ha un altro significato [tecnico].)

Inviato: sab, 08 apr 2006 2:43
di Marco1971
Perché ci vuole per forza una parola piú corta? L’inglese abbonda di monosillabi pregnanti; l’italiano no, è la sua fisionomia e non possiamo mutarla. D’altra parte tutte le definizioni di chip che ho letto non riescono a fare a meno del termine piastrina, ed è un vocabolo di agevole pronuncia. L’acquisizione del significato specifico sarebbe quasi scontata, AMMA...

Inviato: sab, 08 apr 2006 8:25
di Federico
Marco1971 ha scritto:Perché ci vuole per forza una parola piú corta?
Perché altrimenti tanto vale dire microcircuito o circuito integrato, tutto qui.