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apparì, apparisse: aita!
Inviato: mar, 27 lug 2010 17:56
di bartolo
«E avvenne che la barbara ferocia
sia apparsa mite»:aiuto! Quel congiuntivo passato non mi convince, per due motivi: innanzitutto per la reggenza del passato remoto che richiederebbe, se non erro, il congiuntivo imperfetto; in secondo luogo perché, nell'oggettiva, "avvenire" dovrebbe reggere l'indicativo. Quindi, chiedo: qual è la forma corretta della frase?
a) E avvenne che la barbara ferocia
apparisse mite.
b) E avvenne che la barbara ferocia
apparì mite.
Grazie per l'aiuto che vorrete darmi

Inviato: mar, 27 lug 2010 22:11
di chiara
Io direi
a) E avvenne che la barbara ferocia apparisse mite.
Se preferisce l'indicativo, allora direi apparve mite.
Inviato: mar, 27 lug 2010 23:43
di Marco1971
I verbi di accadimento prendono di solito il congiuntivo (capita/capiterà che io arrivi in ritardo; è capitato che io sia arrivato in ritardo). Al passato remoto, però, sembra piú consono, come dal Garzanti che ho qui con me, l'indicativo, come fatto puntuale: accadde che la pecora si smarrí nel bosco.
Sono al mare, scrivo dal mio iPhone, sicché non posso approfondire per ora.
Inviato: mer, 28 lug 2010 10:18
di bartolo
Grazie!

Inviato: mer, 28 lug 2010 10:48
di bartolo
chiara ha scritto:Se preferisce l'indicativo, allora direi apparve mite.
"Apparve"
versus "apparì". Perché? Non sono ambedue forme corrette?

Inviato: mer, 28 lug 2010 13:18
di Decimo
bartolo ha scritto:"Apparve" versus "apparì". Perché? Non sono ambedue forme corrette?
Sí, la forma debole (
apparí) è solo «meno comune» (
DOP, Treccani).
P.S. Se non le costa troppo, potrebbe iniziare i titoli dei suoi filoni con la maiuscola? Grazie.

Inviato: mer, 28 lug 2010 13:56
di bartolo
Ah, caro Decimo, con grande sofferenza proverò.

Inviato: dom, 01 ago 2010 1:28
di Marco1971
Tornato a casa, posso confermare che la costruzione con l’indicativo è quella piú diffusa in tutta la nostra storia letteraria, e l’unica in antico (ma non ho letto tutto). Il congiuntivo sembra apparire intorno all’Ottocento (si trova occasionalmente da Leopardi, Foscolo, Manzoni in su). Si parla naturalmente di casi con il verbo al passato remoto esclusivamente (e nella forma positiva, non negativa). Lascio qui di séguito alcune citazioni, ripromettendomi di approfondire maggiormente appena posso.
Cinto adunque di queste forze e di questi amici, accadde che messer Matteo Visconti fu assaltato dai Guelfi di Piacenza; i quali avevono cacciati i Ghibellini, in aiuto de’ quali e’ Fiorentini e il re Ruberto avevono mandate loro gente. (Machiavelli, Vita di Castruccio Castracani)
Accadde che, mentre ella si volgeva, una rosa si sfogliò. Andrea si chinò a raccogliere le foglie sul sentiero, innanzi a’ piedi di lei. Ella lo guardava. (D’Annunzio, Il Piacere)
Ora accadde che il suo amico sopraggiungesse mentre ella raccoglieva i libri familiari, le piccole cose dilette da cui non voleva mai separarsi, le imagini che avevano per lei un potere di sogno o di consolazione. (D’Annunzio, Il fuoco)
Poi che fuoro passati tanti die, che appunto erano compiuti li nove anni appresso l’apparimento soprascritto di questa gentilissima, ne l’ultimo di questi die avvenne che questa mirabile donna apparve a me vestita di colore bianchissimo, in mezzo a due gentili donne, le quali erano di più lunga etade; (Dante, Vita nuova)
Or avvenne che i due viaggiatori, i quali m’aveano parlato nel cortile, passarono nel frangente di quella crisi, ed osservando la nostra dimestichezza s’avvisarono naturalmente che noi fossimo marito e moglie almeno; (Foscolo, Viaggio sentimentale di Yorick)
Or mentre ogni cosa andava alla peggio, avvenne che l’Andromeda d’Euripide si rappresentasse in Abdera, e con sommo diletto del popolo: (Foscolo, ibid.)
Nell’uso moderno, quindi, sembra che si alternino ambo i modi. Avverto qualche sfumatura, senza tuttavia poterla designare per nome...
Inviato: dom, 01 ago 2010 2:47
di Marco1971
Oh, la GGIC!
Per la distribuzione dei modi nelle frasi dipendenti da questi verbi [= accadere, avvenire, capitare, succedere] vanno innanzitutto individuati i seguenti fattori: se nella sovraordinata ci sono il presente o l’imperfetto dell’indicativo, segue il congiuntivo presente o imperfetto (132), dopo il perfetto semplice si incontra preferibilmente l’indicativo (;)), senza che il congiuntivo sia escluso:
(132 a) Può accadere che col tempo i legami di parentela si rafforzino o si allentino.
(132 b) A tratti avveniva che la luminosità aumentasse o diminuisse un po’.
(132 c) Spesso succedeva che gli amici si ritrovassero raggruppati al portone della scuola.
(133 a) Accadde che andò / ?andasse a cadere proprio su una balla di fieno.
(133 b) Successe che buttò / ?buttasse nel camino proprio il manoscritto piú prezioso.
Ciò significa che il congiuntivo viene impiegato di preferenza non quando la frase subordinata riporta un fatto singolarmente definito, e ha quindi una referenza definita (cfr. 3.4.), bensí quando l’avvenimento si ripete in un ordine indeterminato o potenziale, che possa aver luogo in determinate condizioni. La frase subordinata al congiuntivo si riferisce perciò meno ad un singolo processo concreto che ad un dato paradigma di processo (cfr., per questa funzione astraente o generalizzante del congiuntivo, 3.4.).
Se invece viene riferito un singolo evento concreto, allora appare l’indicativo (il congiuntivo in uno stile piú ricercato). Accanto a (133), si può avere anche, dopo un predicato di frase principale al perfetto composto:
(134) È accaduto che un camion è precipitato / precipitasse nel fiume proprio in quel punto.
La possibilità dell’uso del congiuntivo (accanto a quello dell’indicativo) deriva dal fatto che l’asserzione dello stato di cose, cioè la comunicazione del suo effettivo aver-luogo, è formalmente assunta dal predicato sovraordinato (succedere, ecc.) e la frase dipendente quasi-nominalizzata riproduce solo il corrispettivo contenuto semantico, ossia la natura di questo stato di cose; schematicamente: Succedeva l’avvenimento X. Secondo questa prospettiva si potrebbe ritrovare anche in tale uso del congiuntivo la funzione, che gli è peculiare, della non-asserzione.
Che dire di piú?

Inviato: lun, 02 ago 2010 22:27
di chiara
bartolo ha scritto:chiara ha scritto:Se preferisce l'indicativo, allora direi apparve mite.
"Apparve"
versus "apparì". Perché? Non sono ambedue forme corrette?

Mi scuso, non intendevo correggerla, ma solo indicare come avrei detto io, visto che chiedeva un consiglio.
Apparve mi suona meglio di
apparì, tutto qua.
In effetti mi sono resa conto che il mio contributo, così naif, era un po' fuori luogo, e sicuramente lei attendeva i pareri degli esperti...vabbè, volevo partecipare!

Inviato: mar, 03 ago 2010 12:00
di bartolo
chiara ha scritto:Mi scuso, non intendevo correggerla, ma solo indicare come avrei detto io, visto che chiedeva un consiglio.
Apparve mi suona meglio di
apparì, tutto qua.
In effetti mi sono resa conto che il mio contributo, così naif, era un po' fuori luogo, e sicuramente lei attendeva i pareri degli esperti...vabbè, volevo partecipare!

Si figuri, ottima Chiara. La ringrazio invece moltissimo, come ringrazio l'incomparabile Marco, meritevole perlomeno d'un monumento equestre in ogni piazza d'Italia...

Inviato: mar, 03 ago 2010 15:39
di Marco1971
Sento mancarmi...! 
Inviato: sab, 20 nov 2010 22:46
di Federico
Marco1971 ha scritto:Ciò significa che il congiuntivo viene impiegato di preferenza non quando la frase subordinata riporta un fatto singolarmente definito, e ha quindi una referenza definita (cfr. 3.4.), bensí quando l’avvenimento si ripete in un ordine indeterminato o potenziale, che possa aver luogo in determinate condizioni. La frase subordinata al congiuntivo si riferisce perciò meno ad un singolo processo concreto che ad un dato paradigma di processo (cfr., per questa funzione astraente o generalizzante del congiuntivo, 3.4.).
Un passaggio meraviglioso: grazie, Marco.
Noto che l'uso del congiuntivo passato non sembra contemplato: in effetti è uno strano "ibrido" fra l'indicativo e il congiuntivo imperfetto.