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«Nonsoché/nonsocché»

Inviato: sab, 18 set 2010 13:56
di Marco1971
Non siamo confrontati soltanto con l’imbarbarimento lessicale, ma anche con la progressiva perdita di coerenza nell’univerbazione di molte locuzioni (si pensi a senonché, piuccheperfetto, ecc. di contro ai piú corretti sennonché, piucchepperfetto).

Il GRADIT registra nonsoché ma rimanda, per la trattazione, alla forma staccata non so che. Il Battaglia mette a lemma nonsoché, sebbene tra le molte citazioni compaia una sola volta in grafia unita. Nessuna menzione dell’alternativa (!) nonsocché (preciso per chi non lo sapesse che so, nella pronuncia normativa, è cogeminante: lo so bbene, lo so ffare, ecc.).

Il DOP parla chiaro: «non nonsoché» e conosce solo la scrizione staccata non so che.

Google tuttavia mi apre uno spiraglio di luce: 5.490 occorrenze di nonsocché, naturalmente contro 45.900 di nonsoché. Volendo dunque univerbare, ritenete che nonsocché abbia qualche probabilità di convivere accanto alla «turpe forma», e, col tempo, d’essere accolta come variante nei vocabolari?

Inviato: ven, 12 nov 2010 0:32
di Fausto Raso
Anche il Gabrielli in rete attesta nonsoché, sebbene come seconda "opzione".

Inviato: ven, 12 nov 2010 0:47
di Marco1971
Si trova anche nel Gabrielli bivolume (versione originale), ma a lemma mette la forma staccata non so che. Strano che legittimi nonsoché: strano perché un purista di solito è coerente almeno in quelle cose morfologiche universalmente accettate (cogeminazione...).

Inviato: ven, 12 nov 2010 1:28
di Luca86
Il Canepàri – che è un uomo molto cólto – non lo registra nel suo DiPI. Il che m'induce a pensare che lo consideri men che trascurato:

nonsocché (↓-è, ↓-e) nonsɔk'ke*, nonˌsɔkke*.

Inviato: ven, 12 nov 2010 2:07
di Marco1971
Scusi il ritardo, ma questo proprio non me l’aspettavo! Incredibile ma vero! Sono stupefatto.

Inviato: sab, 13 nov 2010 0:06
di Decimo
Il Canepari non lo registra perché il suo sistema normativo è coerentizzato: essendo so cogeminante /'sɔ*; -°/ avremo «nonsocché».

Nel DiPI non compare poi «piucche[p]perfetto»; chissà che ne direbbe l’autore…

Inviato: dom, 20 mar 2011 12:49
di Decimo
Decimo ha scritto:Nel DiPI non compare poi «piucche[p]perfetto»; chissà che ne direbbe l’autore…
Ho infine rivolto in privato la domanda al professor Canepari, che cosí si è espresso:

Semplicemente con una scelta consapevole e informata: va tutto bene, purché all’interno della struttura neutra. Quindi le tre possibili grafie, anche se preferisco quella virgolettata, vanno tutte bene, con tutte le loro possibili pronunce: piuccheperfetto, piucchepperfetto, piú che perfetto (quest’ultima grafia corrispondente alla seconda anche nella pronuncia; ma decisamente forma meno favorita).

P.S. Riporto —su richiesta dell’autore— una breve nota:

Aggiungo ciò che avevo sottinteso: l’importanza delle degeminazione (specie per articoli e pronomi con /lV#/ (occhio: vocale semplice finale, quindi, non «lei, lui», né «loro»), compresi i due «gli» (al limite in «scegligli gli gliommeri» o «sciogligli gli gliommeri», che non tutti capiscono súbito). Occhio anche a «chi va là(?)», ecc.

Inviato: ven, 25 mar 2011 23:03
di Marco1971
Si rimedierà all’omissione nel DiPI?