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Grammaticografia

Inviato: mer, 29 mar 2006 21:14
di irene
Ciao!

Perchè nel '500/'600 i letterati scrivevano simil grammatiche? E perchè del volgare?
Sono domande un po' stupide, però sembrano tanto posti lì, senza contatti col loro mondo, senza fonti,... sempre visti coi nostri occhi, di gente del XXI secolo.
La letteratura in auge all'epoca qual era, precipuamente?

grazie mille

Re: Grammaticografia

Inviato: mer, 29 mar 2006 23:09
di Marco1971
irene ha scritto: Perchè nel '500/'600 i letterati scrivevano simil grammatiche? E perchè del volgare?
Sono domande un po' stupide, però sembrano tanto posti lì, senza contatti col loro mondo, senza fonti,... sempre visti coi nostri occhi, di gente del XXI secolo.
La letteratura in auge all'epoca qual era, precipuamente?
Non capisco bene le sue domande: cosa significa «simil» grammatiche? E perché sarebbe strano che ci fossero grammatiche del volgare?

Che cosa o chi è «senza contatto col mondo/senza fonti»?

Che cosa intende esattamente con «letteratura in auge»?

La ringrazio della pazienza.

Inviato: sab, 01 apr 2006 10:33
di irene
scusa...
nel senso che perchè doveva essere necessario scrivere grammatiche del volgare, anche se ognuno parlava il proprio.
Grammatiche non ragionate, fino al Buommattei.

Inviato: sab, 01 apr 2006 16:25
di Marco1971
In soldoni: la gente parlava il proprio dialetto locale, ma gli scrittori scrivevano, per la maggior parte, in volgare toscano (c’era chi seguiva Petrarca e Boccaccio [Bembo], e chi il fiorentino d’allora [Machiavelli]). Le grammatiche dell’epoca descrivevano la lingua letteraria, non le varie parlate; e la lingua letteraria che ebbe la meglio fu il fiorentino trecentesco, codificato dal Bembo nelle Prose della volgar lingua (1525). D’altra parte si rendeva necessaria una grammatica del volgare per «fissare una norma comune», visto che allora convivevano varie forme (ad es.: sarebbero, sarebbono, sariano, fòrano), e perché questa lingua potesse essere appresa dagl’italiani non toscani. Tutta la «questione della lingua» verteva su quale lingua scegliere per scrivere opere letterarie; solo col Manzoni ci si porrà il problema d’una lingua comune a tutta l’Italia per la comunicazione quotidiana.

buommattei

Inviato: ven, 05 mag 2006 20:38
di irene
ciao,
avete informazioni, libri, riferimenti su benedetto buommattei?

Inviato: ven, 05 mag 2006 21:08
di Marco1971
Ho trovato questo: Aevum (anno 2003, vol. 77, fascicolo 3), da cercare in biblioteca.

P.S. Se non le costa troppo, sarebbe gradevole vedere le maiuscole a inizio di frase e nei nomi propri. ;)