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«Deevoluzione»

Inviato: gio, 21 ott 2010 1:45
di Luca86
Mi domandavo se fosse lecito usarla in luogo di regressione.

Inviato: gio, 21 ott 2010 1:50
di Marco1971
Non basta involuzione? :roll:

Inviato: gio, 21 ott 2010 2:13
di Luca86
Personalmente, uso regressione. Questa parola l'ho sentita ieri alla televisione e l'ho cercata nei miei dizionari, ma non ho trovato nulla.

Inviato: gio, 21 ott 2010 2:34
di Marco1971
Il Treccani, al solito, definisce perfettamente:

involuzione 2. b. Per estens. (e in contrapp. a evoluzione), qualsiasi fenomeno di regresso, di decadenza, di ritorno a forme inferiori e meno evolute, sia con riguardo all’intelligenza (si parla, per es., di i. senile per indicare uno stato di decadimento o rimbambimento, di i. cerebrale, ecc.), sia anche con riferimento alla vita culturale, sociale, politica, economica d’un popolo, e simili.

Sembra una tendenza molto attuale quella dell’impiego di de-: deeccitazione (1997), deerotizzare (1992), deescalazione (1987) [!!! Non abbiamo escalazione :D], deetimologizzazione (2004-05).

Non so se, in fondo, di nuovo, non sia una tendenza guidata dall’anglomania; noi tranquillamente potremmo avere dis- (ovviamente nulla di male con il de- latino, ma la sequenza dee, fuor di dee per deve, non è granché estetica – e quando si può scegliere, si scelga! ;)): diseccitazione, diserotizzare, disescalazione, disetimologizzare.

Inviato: gio, 21 ott 2010 3:02
di Luca86
Grazie, gentile Marco. :D

Inviato: gio, 21 ott 2010 3:17
di Marco1971
Non merito alcun ringraziamento, gentile Luca86. Cerco solo, esprimendo un parere sui vari aspetti di cui qui si discute, di non far torto alla lingua. :)

Vorrei però insistere su quest’aberrazione (che forse Freelancer noterà): nel GRADIT c’è deescalazione (come detto sopra) – pur col rimando a de-escalation – ma non escalazione, di cui avevamo parlato.

Piú in generale, non sarebbe forse esagerato ripetere che la lessicografia non ha ormai altro criterio se non quello della riproduzione di qualsiasi forma adoperata. Gli pare questo l’essere scientifici...