Polirematiche, espressioni fraseologiche e frasi idiomatiche
Inviato: mar, 26 ott 2010 17:01
A proposito di polirematiche, o unità lessicali superiori, Paolo D'Achille, in L'italiano contemporaneo, scrive [grassetto mio]:
«Non mancano problemi nell’individuazione di questa categoria, in rapporto da un lato alle espressioni fraseologiche e alle frasi idiomatiche, dall’altro (e soprattutto) ai composti non univerbati del tipo nome+nome, nome+aggettivo e aggettivo+nome».
Qual è secondo voi la differenza tra polirematiche, espressioni fraseologiche e frasi idiomatiche? Ho sempre creduto che polirematica fosse un iperonimo di frase idiomatica/espressione fraseologica; in altri termini, ho sempre considerato le frasi idiomatiche come particolari tipi di polirematiche. Le stesse definizioni che dà il De Mauro sembravano suffragare la mia opinione:
polirematica (s.f. TS ling.)| gruppo di parole che ha un significato unitario, non desumibile da quello delle parole che lo compongono, sia nell'uso corrente sia in linguaggi tecnico-specialistici, come in italiano vedere rosso "adirarsi" o scala mobile "crescita dei salari al crescere dell'inflazione", ecc.
frase idiomatica (loc.s.f. TS ling.)| locuzione sintatticamente e lessicalmente cristallizzata, tipica di una lingua o di un dialetto, il cui significato non è ricavabile dai significati propri dei singoli costituenti (per es.: perdere le staffe).
Semmai io avrei distinto le polirematiche (combinazioni cristallizzate di parole che si trovano necessariamente vicine sull'asse sintagmatico e sono insostituibili -> vedere rosso, *guardare rosso) dalle collocazioni (combinazioni di parole che si trovano frequentemente vicine sull'asse sintagmatico, ma che restano autonome e almeno in parte sostituibili -> avanzare un'obiezione, muovere un'obiezione).
Voi che ne pensate?
«Non mancano problemi nell’individuazione di questa categoria, in rapporto da un lato alle espressioni fraseologiche e alle frasi idiomatiche, dall’altro (e soprattutto) ai composti non univerbati del tipo nome+nome, nome+aggettivo e aggettivo+nome».
Qual è secondo voi la differenza tra polirematiche, espressioni fraseologiche e frasi idiomatiche? Ho sempre creduto che polirematica fosse un iperonimo di frase idiomatica/espressione fraseologica; in altri termini, ho sempre considerato le frasi idiomatiche come particolari tipi di polirematiche. Le stesse definizioni che dà il De Mauro sembravano suffragare la mia opinione:
polirematica (s.f. TS ling.)| gruppo di parole che ha un significato unitario, non desumibile da quello delle parole che lo compongono, sia nell'uso corrente sia in linguaggi tecnico-specialistici, come in italiano vedere rosso "adirarsi" o scala mobile "crescita dei salari al crescere dell'inflazione", ecc.
frase idiomatica (loc.s.f. TS ling.)| locuzione sintatticamente e lessicalmente cristallizzata, tipica di una lingua o di un dialetto, il cui significato non è ricavabile dai significati propri dei singoli costituenti (per es.: perdere le staffe).
Semmai io avrei distinto le polirematiche (combinazioni cristallizzate di parole che si trovano necessariamente vicine sull'asse sintagmatico e sono insostituibili -> vedere rosso, *guardare rosso) dalle collocazioni (combinazioni di parole che si trovano frequentemente vicine sull'asse sintagmatico, ma che restano autonome e almeno in parte sostituibili -> avanzare un'obiezione, muovere un'obiezione).
Voi che ne pensate?