Dell’«evoluzione»
Inviato: mer, 27 ott 2010 16:16
Apro questo filone in risposta a quest’intervento del nostro caro Merlu rucà.
Nessuno può contestare l’evolversi della lingua come fenomeno naturale e proprio di tutte le lingue. È inoltre pur vero che le questioni grafiche sono meno importanti di quelle lessicali e sintattiche. Tuttavia, chi ama la lingua difficilmente riesce ad accettare un’evoluzione del tutto scriteriata perché lasciata nelle sole mani di chi non se n’intende. Mi pare fondamentale che le persone competenti intervengano là dove l’evoluzione è frutto d’ignoranza. Non siamo piú ai tempi in cui la maggioranza della popolazione era analfabeta, e non è certo un caso se tante persone vengono qui e altrove a chiedere consigli: molta gente ha ancora il rispetto della propria lingua, anche nelle cose piú minute.
La giusta evoluzione consisterebbe in tutto quello che arricchisce la lingua di possibilità espressive senza snaturarla, ossia senza introdurvi elementi che contrastano col suo sistema, per cosí dire, linfatico. Cosí, se scriviamo, ad esempio, senonché o sopratutto, invece di semplificare, creiamo un’incoerenza con seppure, semmai, soprammobile, sopracciglio, ecc. e seminiamo il dubbio nella mente del parlante, che meglio padroneggia il sistema se gli diciamo che le parole composte con se e sopra raddoppiano la consonante che segue.
L’evoluzione dovrebbe, tirando le somme, tendere a rendere piú funzionale ed efficace lo strumento che ci permette di comunicare le cose piú semplici e quelle piú complesse nel rispetto dell’indole profonda della lingua.
Nessuno può contestare l’evolversi della lingua come fenomeno naturale e proprio di tutte le lingue. È inoltre pur vero che le questioni grafiche sono meno importanti di quelle lessicali e sintattiche. Tuttavia, chi ama la lingua difficilmente riesce ad accettare un’evoluzione del tutto scriteriata perché lasciata nelle sole mani di chi non se n’intende. Mi pare fondamentale che le persone competenti intervengano là dove l’evoluzione è frutto d’ignoranza. Non siamo piú ai tempi in cui la maggioranza della popolazione era analfabeta, e non è certo un caso se tante persone vengono qui e altrove a chiedere consigli: molta gente ha ancora il rispetto della propria lingua, anche nelle cose piú minute.
La giusta evoluzione consisterebbe in tutto quello che arricchisce la lingua di possibilità espressive senza snaturarla, ossia senza introdurvi elementi che contrastano col suo sistema, per cosí dire, linfatico. Cosí, se scriviamo, ad esempio, senonché o sopratutto, invece di semplificare, creiamo un’incoerenza con seppure, semmai, soprammobile, sopracciglio, ecc. e seminiamo il dubbio nella mente del parlante, che meglio padroneggia il sistema se gli diciamo che le parole composte con se e sopra raddoppiano la consonante che segue.
L’evoluzione dovrebbe, tirando le somme, tendere a rendere piú funzionale ed efficace lo strumento che ci permette di comunicare le cose piú semplici e quelle piú complesse nel rispetto dell’indole profonda della lingua.
