Una domanda su "outsourcing"
Moderatore: Cruscanti
Prendiamo allora Google tutto (pagine scritte in «italiano»): le proporzioni sono simili.
deverticalizzazione: 1450
esternalizzazione: 88.800
terziarizzazione: 27.000
outsourcing: 325.000
Per le strade si sente dire molto piú spesso computer che calcolatore/elaboratore, ecc. La tendenza non è solo dei giornalisti, è generale.
P.S. Non è utile riportare l’intero messaggio al quale si risponde quando è leggibile appena sopra.
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Per le strade si sente dire molto piú spesso computer che calcolatore/elaboratore, ecc. La tendenza non è solo dei giornalisti, è generale.
P.S. Non è utile riportare l’intero messaggio al quale si risponde quando è leggibile appena sopra.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Bah, molti professori universitari —per primi i professori d’Informatica dei politecnici di Milano e Torino— usano calcolatore, e non suscitano alcuna ilarità.Freelancer ha scritto:Solo lei e pochi altri si rifiutano di usare computer…
E le dirò di piú: il vocabolo non è confinato all’àmbito accademico; abbiamo calcolatore anche in questa recentissima [e nota] guida all’uso di LaTeX.
Ultima modifica di Decimo in data mer, 10 nov 2010 22:14, modificato 1 volta in totale.
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
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Decimo le risponderà quando potrà. Io, per me, voglio chiederle: perché contesta il fatto che, in moltissimi casi, l’anglicismo è piú comune e diffuso del corrispondente termine italiano (quando esiste)?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Sicuramente tale situazione scoraggiante non è aiutata da politici che sembrano di preferire l'anglicismo all'equivalente italiano. Il termine "welfare" spesso mi faceva arrabbiare molto.Marco1971 ha scritto:Prendiamo allora Google tutto (pagine scritte in «italiano»): le proporzioni sono simili.
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esternalizzazione: 88.800
terziarizzazione: 27.000
outsourcing: 325.000
Per le strade si sente dire molto piú spesso computer che calcolatore/elaboratore, ecc. La tendenza non è solo dei giornalisti, è generale.
Re: Una domanda su "outsourcing"
Ho capito. Grazie!Infarinato ha scritto:…a rigore outsource significa «subappaltare il lavoro ad altri», e quindi outsourcing è esternalizzazione (o anche deverticalizzazione, ma mi sembra un traducente meno trasparente), non delocalizzazione.
Delocalizzare può essere un modo di esternalizzare, ma concettualmente sono due cose distinte.
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Non lo contesto ma non vedo motivo di stracciarsi le vesti, perché tanti usano pure esternalizzare e derivati e penso che continueranno a usarlo.Marco1971 ha scritto:Decimo le risponderà quando potrà. Io, per me, voglio chiederle: perché contesta il fatto che, in moltissimi casi, l’anglicismo è piú comune e diffuso del corrispondente termine italiano (quando esiste)?
Per il verbo sí, senz’altro, perché non sarebbe possibile dire outsource (la morfologia verbale sarà l’ultima a cadere, ma ci arriveremo: io outsource, tu outsource, egli outsource, noi outsource, voi outsource, essi outsource). Per il sostantivo, invece, le attestazioni sulle quali ci possiamo fondare mettono in rilievo il predominio della voce straniera.Freelancer ha scritto:Non lo contesto ma non vedo motivo di stracciarsi le vesti, perché tanti usano pure esternalizzare e derivati e penso che continueranno a usarlo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Gentile Dario90, lei certo non si avrà a male se le segnalo quest’errore: sembrare e parere prendono di + infinito solo quando sono usati con soggetto impersonale:Dario90 ha scritto:Sicuramente tale situazione scoraggiante non è aiutata da politici che sembrano di preferire l'anglicismo all'equivalente italiano.
(1) Mi sembra/par(e) di sognare.
(2) Gli sembra/pare di essere su un altro pianeta.
Se invece c’è un soggetto espresso, il di è soppresso:
(3) ...politici che sembrano _ preferire l’anglicismo...
(4) Gianni mi sembra _ star bene.
(5) I miei fratelli sembrano _ aver trovato un accordo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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