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Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Maxos ha scritto:Nevertheless...
Tuttavia, cionnonostante... ;)
Marco1971 ha scritto:neutro maschile.
Maxos ha scritto:è un sonoro ossimoro ;).
Dice? Io considererei ossímoro maschio femminile o femmina maschile, in cui i due termini sono in aperto contrasto (come dolce violenza, oscura luce, ecc.).

Essendosi perso il neutro latino, la forma considerata neutra nelle lingue neolatine è quella del maschile (non a caso nomi e aggettivi, nei dizionari, vengono riportati in quella forma, considerata non marcata).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Maxos
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Intervento di Maxos »

E' vero che il neutro latino, che per altro già era affine al maschile come pure in tedesco, è confluito nel maschile e concordo sul "non marcata", ma personalmente eviterei l'uso della parola magica "neutro" per designare questo uso del maschile. Ciò perché mezzo mondo conserva il concetto di genere neutro (e anche l'italiano lo conserva come relitto morfologico); concetto che, come lei sa, è ben diverso da tanti altri such as (ihihih) "non marcato", "inanimato", "collettivo"; benché a volte si sia trovato a sovrapporsi (sarà poi il traducente ideale di overlap?) ad essi.

Se parlassimo in Ittita non avremmo questo problema, ma si sa: chi lascia la via vecchia per la nuova... (benché a dire il vero probabilmente si trattò di innovazione, ma lasciamo correre)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non capisco bene quale sia lo scopo di tale impreciso sciorinamento. Lei si presenta come fisico teorico, ed è un bene, ne abbiamo bisogno; piú oscuro appare (non è un ossimoro) il suo porsi come linguista. A differenza di altri, però, lei si è presentato in maniera onesta, e di questo la ringrazio.

Io e altri abbiamo una formazione prettamente linguistica, e non andiamo in fori di biologia o di fisica o di matematica a seminar confusione. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Maxos
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Intervento di Maxos »

Marco1971 ha scritto:Io e altri abbiamo una formazione prettamente linguistica, e non andiamo in fori di biologia o di fisica o di matematica a seminar confusione. :)
Non è carino fare accuse senza portare argomenti, lei lo sa. :D
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Accuse? Non penso proprio…
Maxos ha scritto:E' vero che il neutro latino, che per altro già era affine al maschile come pure in tedesco, è confluito nel maschile...
Il neutro latino era affine al maschile?
Maxos ha scritto:Ciò perché mezzo mondo conserva il concetto di genere neutro (e anche l'italiano lo conserva come relitto morfologico)...
Quale relitto morfologico?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Maxos
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Intervento di Maxos »

Marco1971 ha scritto:Accuse? Non penso proprio…
Maxos ha scritto:E' vero che il neutro latino, che per altro già era affine al maschile come pure in tedesco, è confluito nel maschile...
Il neutro latino era affine al maschile?
Già, nei casi obliqui delle declinazioni tematiche ad esempio. Ammetto che la parola affine era generica.
Marco1971 ha scritto:
Maxos ha scritto:Ciò perché mezzo mondo conserva il concetto di genere neutro (e anche l'italiano lo conserva come relitto morfologico)...
Quale relitto morfologico?
braccio -> braccia
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

E poi? Vorrei uno sviluppo originale da lei, non braccio -> braccia… E braccia è, sí, morfologicamente, un relitto del neutro latino, ma in italiano è soltanto femminile plurale, e lei lo sa. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Maxos
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Intervento di Maxos »

Marco1971 ha scritto:E poi? Vorrei uno sviluppo originale da lei, non braccio -> braccia… E braccia è, sí, morfologicamente, un relitto del neutro latino, ma in italiano è soltanto femminile plurale, e lei lo sa. ;)
Lo so :), per questo ho utilizzato l'espressione "relitto morfologico" e mi scuso se il termine è un guazzabuglio di pseudotecnicismi ma credevo rendesse l'idea.

Mi dolgo di doverla deludere riguardo agli sviluppi originali ma sa, qui incombe un esame di teorie di stringa.

A proposito, come renderebbe lei "string theory" in italiano? Pensa che "teoria di stringa" sia un termine accettabile o magari "teoria di corda" o altri le sembrano più adatti?

Sto andando fuori tema, mi scuso anche di questo.
Sono un Fisico Teorico, non ho una preparazione linguistica degna di tale nome. Se scrivo qui è per imparare.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Apra un filone nella sezione Forestierismi.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Periplo
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Intervento di Periplo »

Maxos ha scritto:Ciò detto, la frase mi sembra inappuntabile e ti invidio parecchio se stai riuscendo ad esprimerti con un romanzo.
La ringrazio per l'incoraggiamento, Maxos. Sono adesso alla seconda stesura del mio romanzo - che tra parentesi ha raggiunto le 436 pagine - e ossessionato, come ho detto, da questo che, trovandolo, soprattutto nei primi capitoli, pernicioso e invasivo.
E' stato un lungo viaggio, scrivere questo romanzo, e giunto alla parola fine mi sono trovato molto cambiato, come persona e nel modo di scrivere. Adesso il tentativo di rendere il mio scritto omogeneo in ogni sua parte rappresenta un ulteriore viaggio, nella fatica e nel dubbio. Non nascondo i momenti di vera disperazione, quando mi vedo incapace e non all'altezza del compito che mi sono prefissato. Ma la voglia di migliorare è ineludibile.
Se interessa, il mio è un romanzo sul Cammino di Santiago, dal titolo: Verso Santiago.
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Fabio48
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Intervento di Fabio48 »

Gentile Maxos, mi permetto di intervenire, pur essendo un semplice "lettore", e non certamente un addetto ai lavori come Marco, Infarinato,Ladim e tanti altri, solo perché lei si sta preoccupando molto per il che, mentre, a mio parere, dovrebbe porre una certa attenzione anche alla punteggiatura.
Questa è, comunque, una mia personale impressione ricevuta nel leggere i suoi brevi interventi poche.
Le faccio comunque tanti auguri per il suo lavoro.

Cordiali saluti.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
Maxos
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Intervento di Maxos »

Caro Fabio, non sono certo che si stia riferendo a me, giacché non sono io lo scrittore e non mi sto io preoccupando per il che.

Tuttavia ha ragione, la punteggiaura è un mio grosso punto debole e ammetto che non sto lavorando a migliorarla sensibilmente. :oops:

A presto :D
Sono un Fisico Teorico, non ho una preparazione linguistica degna di tale nome. Se scrivo qui è per imparare.
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Fabio48
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Intervento di Fabio48 »

Caro Maxos,
mi scuso io con lei per la confusione che ho fatto, ma scrivo dall'ufficio nei momenti liberi, tra una telefonata e l'altra, e quindi, a volte, perdo il filo...

Con simpatia.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
Maxos
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Intervento di Maxos »

Ma le pare :wink:, a presto.
Sono un Fisico Teorico, non ho una preparazione linguistica degna di tale nome. Se scrivo qui è per imparare.
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Periplo
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Intervento di Periplo »

...forse ho fatto qualche errore di punteggiatura? Magari la fretta... Sarebbe carino sapere quali sono, questi errori, così imparo qualcosa. :D
Vorrei, se non è di disturbo, proporre alla vostra valutazione questa frase:

Voleva quella notte non avesse mai fine
Il tuo scintillio guida il viaggiatore nel buio, benché io non sappia cosa tu sia, scintilla, scintilla, piccola stella.
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