«Flûte»

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

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.Silvia.
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Grazie

Intervento di .Silvia. »

Grazie per le precisazioni. Prendo nota della forma antica macaroni...
(Mi permetto di puntualizzare che non dovrebbe comparire alcuno spazio prima del punto esclamativo)
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Scusate se m'intrometto. Ritornando al tema del filone, riporto ciò che dicono alcuni dizionari italiani:

flûte s.f. fr. (pl. flûtes); in it. s.m. inv. (o più freq. pl. orig.). (Sabatini-Coletti 2008 in linea)

flûte sost. fr. us[ato] in it. come sf. invar. (Gabrielli bivolume)

flûte s.f. inv. (Zingarelli 2004)

flûte s.f., fr. (pl. flûtes, in it. anche inv.). (Devoto-Oli 2007)

Tra i dizionari da me consultabili, solo il DISC 2008 in linea dà il maschile.
Ultima modifica di Luca86 in data mer, 12 gen 2011 3:00, modificato 2 volte in totale.
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.Silvia.
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Grazie

Intervento di .Silvia. »

Grazie, Luca, per il dettagliato elenco :)
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non entriamo in dettagli tipografici, sennò la tengo qui fino all’alba. ;) Non mi dilungo nella spiegazione di quello spazio, dovuto al mio Word, che non riconosce l’italiano.

Tornando invece alla sua tesi, secondo la quale l’italiano rispetta maggiormente la grafia delle parole straniere, vorrei invitarla a guardare quante occorrenze di empasse per impasse, solo per citarne una, si trovano in un quotidiano come Il Corriere della Sera. E ne cito una di una gravità inimmaginabile, in un dizionario, l’ultimo Garzanti, *arrièr-goût per arrière-goût. Veda poi le grafie dello choc francese e dello shock inglese, quante volte vengono incrociate (e non si parla di ristoranti, si parla della stampa). Serve altro?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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.Silvia.
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Tesi contrastanti

Intervento di .Silvia. »

Temo che non sarebbe possibile sostenere l'una o l'altra tesi, ecco perché avevo premesso "a mio avviso". Si trattava soltanto di un'impressione personale. Invitata però a fornire degli esempi, non mi sono sottratta alla richiesta... :)

(Giustificazione accettata per punteggiatura e accento anomali :wink:)
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Una tesi è sostenibile soltanto con esempi reali, sennò cade nel vuoto (e la maggior parte della sua esemplificazione non compare nei lessici delle rispettive lingue, sono esempi di storpiature commesse da incólti).

Io le posso portare altri esempi dello stesso tipo: nell’ipercoop di Ravenna campeggiava a grandi lettere la dicitura crakers per crackers. A Cervia può ammirare un centro di bellezza chiamato Healt and Beauty Center.

Per la punteggiatura, piuttosto che farmi un appunto irrilevante, dovrebbe controllare la sua. ;)

Quanto all’«accento anomalo», vediamo quali fonti mi porta (se si riferisce al correttissimo menú).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Quanto a ignoranza dell'ortografia francese (e, di conseguenza, al suo impiego inutile e, anzi, dannoso per nobilitare la propria prosa), molti giornalisti sono maestri. Ho visto certi d'amblai – per d'emblée – ripetuti con sprezzo del ridicolo e perseveranza invero lodevole.
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.Silvia.
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Intervento di .Silvia. »

Marco1971 ha scritto:Per la punteggiatura, piuttosto che farmi un appunto irrilevante, dovrebbe controllare la sua. ;)
Io ho semplicemente rilevato un errore e l'ho segnalato. Non intendevo pungolare la sensibilità altrui. Dopotutto, qui si tratta di temi linguistici. Quale posto migliore? Quanto all'allusione sopracitata, quali errori di punteggiatura ha rilevato nei miei messaggi?
Marco1971 ha scritto:Quanto all’«accento anomalo», vediamo quali fonti mi porta (se si riferisce al correttissimo menú).
(È proprio vero che l'italiano non è la matematica e la matematica non è un'opinione...)
Dunque, mi riferivo alla forma comunemente adottata ed entrata nella lingua italiana: menu (senza accento). Talvolta si trova la forma accentata "menù", ma non con l'accento acuto.
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Premessa imprescindibile

Intervento di .Silvia. »

Naturalmente la premessa in parentesi del mio precedente messaggio significa che volendo, appellandosi a licenza poetica o quant'altro, si può scrivere anche menou. :D
A te ricorro; e prego ché mi porghi mano
A trarmi fuor del pelago, onde uscire,
S'io tentassi da me, sarebbe vano.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

.Silvia. ha scritto:Quanto all'allusione soprac[c]itata, quali errori di punteggiatura ha rilevato nei miei messaggi?
Questi, in cui manca il punto di chiusura (una faccina non è un segno d’interpunzione, a esser precisini, né deve mancare il punto all’interno d’una parentetica a sé stante).
.Silvia. ha scritto:Io preferisco di gran lunga il maschile, anche perché bicchiere, calice, flauto... sono tutti sostantivi maschili (giusto per aggiungere carne al fuoco :))

(Mi permetto di puntualizzare che non dovrebbe comparire alcuno spazio prima del punto esclamativo)

Grazie, Luca, per il dettagliato elenco :)
La parola menu, scritta cosí, in italiano si legge /'mEnu/ o /'menu/ in pronunce regionali, ma sempre con l’accento sulla prima sillaba.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:Non entriamo in dettagli tipografici, sennò la tengo qui fino all’alba. ;) Non mi dilungo nella spiegazione di quello spazio, dovuto al mio Word, che non riconosce l’italiano.
Interessante. In quale lingua si deve inserire uno spazio prima del punto esclamativo?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

In francese, e anche prima del punto interrogativo e i due punti e il punto e virgola, e le virgolette caporali. Questo nella prassi che Word fa automaticamente. Nella tipografia piú raffinata ci sono gli spazi fini.
Ultima modifica di Marco1971 in data mer, 12 gen 2011 5:13, modificato 1 volta in totale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:... e anche dopo il punto interrogativo e i due punti e il punto e virgola, e le virgolette caporali.
?

Questo anche in italiano...

Ma lei scrive i suoi interventi prima in Word e poi li copia nella finestra?!
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Va bene, ho corretto sopra, ho fatto una confusione. Ammetto l’errore.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Freelancer ha scritto:Ma lei scrive i suoi interventi prima in Word e poi li copia nella finestra?!
Sí, quasi sempre, a meno che sia una risposta laconica.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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