«Comprensibile ‹da› tutti»?

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Marco1971
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«Comprensibile ‹da› tutti»?

Intervento di Marco1971 »

Leggo su Wikipedia questa frase:

La missione che le fu assegnata dall’origine era di fissare la lingua francese, darle delle regole, renderla pura e comprensibile da tutti.

Ho sempre saputo che una cosa è comprensibile a qualcuno. Infatti, pronominalizzando, otteniamo Questa cosa non mi è comprensibile (dove mi = a me). Un’altra moda, come quella di *dovuto da, destinata a imporsi?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Secondo me è una moda che si è già imposta. Probabilmente perché si dà a "comprensibile" il significato di capibile.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Anche se non ha un grande valore statistico, su Google libri risulta presente fin dall'800 in misura vicina a "comprensibile a".
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Vi ringrazio. Dunque vediamo che è nell’uso da non poco. Io, tuttavia, non ne ho trovato un solo esempio nell’archivio LIZ[a]. Nessuno. Gli esempi del Battaglia son tutti con ‘a’. Ritengo quindi che, in assenza di autorevoli attestazioni, sia da rigettare come spurio.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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