Il livello culturale degl’italiani
Moderatore: Cruscanti
Non credo però che Tullio De Mauro o qualsiasi altro linguista revocherebbe in dubbio che le strutture dell’italiano sono quelle; che non consideri gli anglicismi come un pericolo alla loro stabilità non rientra nel discorso che intendevo fare con la citazione del Castellani: si parlava del ruolo della scuola nell’impartire un insegnamento piú approfondito della lingua affinché i parlanti acqusiscano maggiore coscienza linguistica.
Io lo penso sul serio, Federico. Se fin dall’inizio a scuola s’insistesse di piú sulla bellezza, sulla ricchezza, sul valore, sul prestigio culturale della lingua italiana, forse si creerebbe negl’italiani quel che gli manca oggi: maggior rispetto per quest’eccelso strumento. La conoscenza delle sole strutture della lingua non è sufficiente, certo; ma è anche importante. E soprattutto la conoscenza della storia: riderete ma è diffusa la convinzione che l’italiano derivi dal milanese...
Ah, questo è sicuro.Marco1971 ha scritto:Io lo penso sul serio, Federico. Se fin dall’inizio a scuola s’insistesse di piú sulla bellezza, sulla ricchezza, sul valore, sul prestigio culturale della lingua italiana, forse si creerebbe negl’italiani quel che gli manca oggi: maggior rispetto per quest’eccelso strumento.
C'è da dire che già adesso (ovviamente) i professori bravi (come i miei) lo fanno. Qui sí però che servirebbe un intervento piú generale, sui programmi... Ad esempio, forse (azzardo) sarebbe opportuno un insegnamento piú organico della letteratura (parlo delle scuole medie, inferiori e superiori): ampliare gli spazi di "letteratura italiana" e inserire piú massicci confronti con quella estera, ad esempio inglese, sottraendola agli insegnanti di lingua straniera.
Comunque, un po' di rispetto in piú per la lingua (in generale, non solo italiana), oltre a potersi radicare solo colla lettura (non si può apprezzare uno strumento che non si usa), non basterebbe a frenare l'invasione di termini per i quali l'italiano è ritenuto costituzionalmente inadeguato (cioè tutto il lessico [anche solo lontanamente o apparentemente] scientifico o tecnologico). Un pregiudizio ormai molto difficile da demolire.
Be', non so di preciso come vadano le cose, ma comunque probabilmente in Francia una "raccomandazione ufficiale" viene seguita "volontariamente" da molti: in Italia proprio non è (sarebbe) cosí, e non si potrebbe pretendere o comunque sollecitare un comportamento diverso (altrimenti la "raccomandazione ufficiale" verrebbe intesa come "imposizione" cioè "ingerenza"), anche se si spera che almeno i vocabolari si adeguerebbero.
L'Accademia Francese, e la Regia Accademia Spagnola, grazie alle loro raccomandazioni e alla loro costante opera di sensibilizzazione a tutti i livelli, nonché al possente sostegno governativo di cui godono - in ogni caso - hanno potuto impedire il dilagare di taluni termini, che qui da noi, girano allegramente sulla bocca di tanti ignavi...
Istria, Alto Isonzo, Fiume, Cherso, Nizzardo, Briga, Tenda, Moncenisio, Monginevro, Piccolo San Bernardo, Monte Tabor, Corsica, Malta, Canton Ticino.
Infatti in Francia è normalissimo leggere ad esempio una interview au sujet du dernier match joué par un club de footGabriele ha scritto:L'Accademia Francese, e la Regia Accademia Spagnola, grazie alle loro raccomandazioni e alla loro costante opera di sensibilizzazione a tutti i livelli, nonché al possente sostegno governativo di cui godono - in ogni caso - hanno potuto impedire il dilagare di taluni termini, che qui da noi, girano allegramente sulla bocca di tanti ignavi...
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