Gli «appuntamenti» della "Dante Alighieri"

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Fausto Raso
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Gli «appuntamenti» della "Dante Alighieri"

Intervento di Fausto Raso »

"2011: UN ANNO DA NON DIMENTICARE":
PALAZZO FIRENZE APRE LA "STANZA DELLA MEMORIA"
La Presidenza Centrale della Società Dante Alighieri Le ricorda i prossimi appuntamenti promossi nell'ambito del progetto "2011: un anno da non dimenticare" (programma completo sul sito www.ladante.it, dove è anche possibile ascoltare tutti gli incontri) e in programma a Roma, presso la sede della "Dante", in Palazzo Firenze (piazza Firenze 27):

lunedì 28 marzo 2011, ore 17.30: per in nono incontro del ciclo di conferenze dedicato alla letteratura e alla storia del Risorgimento italiano, Pietro Trifone, docente di Storia della lingua italiana presso l'Università di Roma Tor Vergata, parlerà di “Fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani”: implicazioni linguistiche della massima di D'Azeglio. Informazioni: Chiara Barbato, c.barbato@ladante.it , cell. 3391228117.

martedì 29 marzo 2011, ore 17.00: "La musica del Cinquecento", concerto del Maestro Tullio Visioli. Informazioni: Lucia Caravale, info@dantealighieri-roma.it , cell. 3386078593.

mercoledì 30 marzo 2011, ore 17.30: nell'ambito dell'iniziativa "Pagine aperte", sarà presentato il volume di Luigi Contegiacomo, Direttore dell'Archivio di Stato di Rovigo, Spielberg. Documentazione sui detenuti politici italiani. Inventario 1822-1859 (Minelliana). Ne discuteranno insieme al curatore, Giuseppe Monsagrati, docente di Storia del Risorgimento presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della “Sapienza” Università di Roma, e Mario Cavriani, Presidente dell’Associazione Culturale Minelliana. Per l’occasione nella sala adiacente la Galleria del Primaticcio sarà allestita una mostra di volumi sul tema in un’atmosfera caratterizzata dal sottofondo di video e immagini dedicati alla vita nel carcere asburgico. Informazioni: Pierpaolo Conti, cell. 3346755306, p.conti@ladante.it.



"DANTE: LA PAROLA CHE DANZA.
INCONTRO TRA POESIA, ARTE E LINGUA"
Dalla collaborazione tra Civita, Società Dante Alighieri, Accademia Filarmonica Romana e Teatro Olimpico nasce l’evento “Dante: la parola che danza - Incontro tra poesia, arte e lingua”, in programma il 1° aprile alle ore 18 a Roma presso la Galleria del Primaticcio di Palazzo Firenze (piazza Firenze 27), Sede Centrale della “Dante”. L’occasione vedrà l’approfondimento degli stretti legami tra la poesia della Divina Commedia, l’arte, la danza, la musica e la letteratura. I temi presenti nel Purgatorio saranno approfonditi negli interventi dei proff. Walter Mauro, giornalista e scrittore, ed Emilio Pasquini, docente di Letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Bologna.
Alla conferenza, che sarà aperta dall’Ambasciatore Bruno Bottai, Presidente della Società Dante Alighieri, prenderanno parte Mimmo Liguoro, Presidente dell’Associazione Amici di Civita, e Sandro Cappelletto, Direttore Artistico dell’Accademia Filarmonica Romana. La presentazione sarà conclusa da Emiliano Pellisari, ideatore e regista della trilogia di spettacoli di danza ispirati alla Divina Commedia che ritorna al Teatro Olimpico con Cantica II – Divina Commedia, in scena dal 29 marzo al 10 aprile, dopo il grande successo ottenuto dai suoi ballerini acrobati lo scorso anno con Inferno.
Per l’occasione in Palazzo Firenze saranno esposte immagini e proiettati video della Trilogia Divina Commedia tratti dagli spettacoli di Emiliano Pellisari.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Tutto pregevole, o diciamo prestigioso, o prestigiatore: ...per in nono incontro del ciclo di conferenze...

E lo so che la i e la u sono accanto sulla tastiera, ma insomma, una cosa ufficiale, è possibile che sia mai fatta come si deve?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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