Pagina 1 di 2
Post-editing e post-editor
Inviato: lun, 11 apr 2011 23:42
di vorce
Salve,
M'introduco in punta di piedi in questo coltissimo foro per chiedere: quale sarebbe la versione italiana di "post-editor" e di "post-editing" (si trova anche senza trattino)?
Nel settore dei servizi linguistici per "post-editing" s'intende l'attività di revisione di un testo pretradotto con sistemi di traduzione automatica. Il "post-editor" è la (nuova) figura professionale che svolge quest'attività. È diverso dal comune revisore/correttore, perché deve minimizzare il suo intervento sul testo concentrandosi soltanto sugli errori gravi, senza intervenire sullo stile. Nella maggioranza dei casi i testi così tradotti e rivisti sono testi tecnici molto ripetitivi, in cui i fattori più importanti sono l'economicità e la rapidità del processo di traduzione.
Grazie a tutti in anticipo.
Inviato: mar, 12 apr 2011 0:12
di Marco1971
Benvenuto, Vorce!
Non potrebbero andare
posrevisione e
posrevisore?
Inviato: mar, 12 apr 2011 0:27
di Freelancer
Scrive il Devoto-Oli: "nell'uso parlato è frequente la riduzione di post- a pos- davanti a consonante". Lei suggerisce di fare così anche nello scritto? Può spiegare perché?
Inviato: mar, 12 apr 2011 0:37
di Marco1971
Sugli esempi già registrati posbrachiale, posconsonantico, poscritto, posdomani, posludio, posporre...
Inviato: mar, 12 apr 2011 0:50
di Freelancer
Registrati dove? (Non mi riferisco a poscritto né a posporre, naturalmente.)
Inviato: mar, 12 apr 2011 0:55
di Marco1971
Nel GRADIT. E perché poscritto, posdomani e posporre, tutte parole comunissime, non basterebbero? Se non erro, anche Luciano Canepàri (che non è un purista strutturale come me) scrive anche posvocalico.
Inviato: mar, 12 apr 2011 1:14
di Freelancer
Leggendo le definizioni nel Devoto-Oli, mi sembra di poter inferire che quando il composto deriva dal latino (postponere, post scriptum, post cras) la t è caduta, mentre se il composto è formato modernamente, nell'uso la t rimane. Nella brevissima trattazione che Bruno Migliorini fa di post-, in La lingua italiana nel Novecento, si legge postbellico e postscolastico. Mi dica se mi sbaglio.
Inviato: mar, 12 apr 2011 2:19
di Marco1971
Non si sbaglia. Ma non sono sicuro di capire cosa c’entri: abbiamo molti composti con
post- in cui cade la
t se segue una consonante (con la variante con
t). Non prenda tutto quel che dice il Devoto-Oli come verità, e confronti i vari dizionari.

Re: Post-editing e post-editor
Inviato: mar, 12 apr 2011 2:20
di .Silvia.
vorce ha scritto:Salve,
Il "post-editor" è la (nuova) figura professionale che svolge quest'attività.
Davvero esiste siffatta figura professionale? Come si forma? Dove si trova? Per mia esperienza diretta tale lavoro viene affidato a dei traduttori, di norma traduttori tecnici.
vorce ha scritto:È diverso dal comune revisore/correttore, perché deve minimizzare il suo intervento sul testo concentrandosi soltanto sugli errori gravi, senza intervenire sullo stile.
Gli interventi necessari sulle traduzioni automatiche sono spesso pesanti, visto che anche gli algoritmi più sofisticati (

) non riescono a distinguere un soggetto da un complemento oggetto, con ovvie conseguenze. Senza parlare poi delle altre parti dei segmenti di testo. Diciamo piuttosto che il compenso previsto per tali operazioni non consente di perdere il tempo necessario per rendere il testo leggibile e fruibile da un qualsiasi utente italiano, visto che solitamente questa pratica è riservata ai manuali. Manuali che sovente devono trattare l'uso di programmi non localizzati (quindi lascio immaginare cosa possa uscirne).
Per i motivi sopra esposti, accoglierei di buon grado l'assenza di un traducente nel vocabolario italiano.
Dovendo proprio trovarne uno, se non desideriamo allinearci alla versione inglese, suggerita da Marco, potremmo usare "revisione di traduzione automatica". Leggermente lungo, ma meno misterioso dell'originale.
Inviato: mar, 12 apr 2011 2:31
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Non si sbaglia. Ma non sono sicuro di capire cosa c’entri: abbiamo molti composti con
post- in cui cade la
t se segue una consonante (con la variante con
t). Non prenda tutto quel che dice il Devoto-Oli come verità, e confronti i vari dizionari.

Lo faccio:
Osservo ad esempio che nel Treccani non figura
posbranchiale né
postbranchiale ma leggo
postbellico (
pop. posbellico) (il grassetto è mio; osservo anche che
posbellico rimanda a
postbellico, idem per
posdatare e tanti altri composti, per i quali si rimanda alla voce con la
t),
postbiblico,
postbruciatore,
postcalcaneale,
postcapitalista,
postscenio ecc. ecc.
Il Gradit a
posbranchiale rimanda a
postbranchiale. Mi fermo qui perché non ho più tempo per il momento, nel frattempo potrà fare anche lei alcuni confronti tra i dizionari.

Inviato: mar, 12 apr 2011 3:30
di Decimo
Se s’aggiunge poi che postrevisione e postrevisore non confliggerebbero nemmeno con la fonotassi tradizionale…
Inviato: mar, 12 apr 2011 5:10
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Benvenuto, Vorce!
Non potrebbero andare
posrevisione e
posrevisore?
Penso che
postrevisione e
postrevisore vadano benissimo, perché ricalcano l'inadeguatezza, per così dire, del termine inglese. Non si poteva adoperare
editing perché per tradizione consolidata il termine si riferisce all'operazione di revisione, eseguita da una persona, della traduzione fatta da un'altra persona. Si è quindi ricorsi a una sorta di contrazione:
post[
automatic-translation]
editing, che sarà rispettata qualora il corrispondente italiano prendesse piede e quindi il suo significato implicito sarà chiaro a chi non è addetto ai lavori (mentre lo è già a chi opera nel campo), ossia
postrevisione significa
revisione successiva [
alla traduzione fatta da una macchina].
amen
Inviato: mar, 12 apr 2011 9:19
di .Silvia.
Freelancer ha scritto:Penso che postrevisione e postrevisore vadano benissimo, perché ricalcano l'inadeguatezza, per così dire, del termine inglese.
E così sia.
Inviato: mar, 12 apr 2011 12:48
di Carnby
Decimo ha scritto:Se s’aggiunge poi che postrevisione e postrevisore non confliggerebbero nemmeno con la fonotassi tradizionale…
In teoria è vero, non confliggerebbero, però forse verrebbe avvertita la composizione col prefisso
post- e quindi non si avrebbe, nel parlato, una sillaba /-s.tr-/ (fonottaticamente normale in italiano) ma una sillaba /-st.r-/, piuttosto inusuale.
Inviato: mar, 12 apr 2011 13:16
di .Silvia.
Carnby ha scritto:una sillaba /-st.r-/, piuttosto inusuale.
Inusuale? Così la pronuncerei io.
Si potrebbe fare un esperimento. Ognuno di noi potrebbe chiedere ad un campione eterogeneo (per età, sesso, cultura...) di almeno 10 persone di leggere la parola
POSTREVISIONE
ad alta voce. Soltanto allora si avrebbe una percezione più chiara e attuale di ciò che è naturale o innaturale per un italiano, oggi.
