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Far tremare le vene e i polsi

Inviato: gio, 20 apr 2006 14:02
di Incarcato
Io ho sempre detto, sull'ovvia scorta del passo dantesco, far tremar le vene e i polsi.
Vedi la bestia per cu' io mi volsi;
aiutami da lei, famoso saggio,
ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi".
Tuttavia, dopo che ieri sera ho sentito l'ennesima variante (detta da un politico, per la cronaca), mi sono chiesto se sono io che ignoro le varianti o se sono loro che ignorano Dante.

Ho sentito dire: far tremare le vene dei polsi,
ma anche far tremare le vene ai polsi.

Queste due varianti sono sensate e legittime, per voi?

Inviato: gio, 20 apr 2006 14:10
di Marco1971
Per me sono deformazioni popolari.

Re: Far tremare le vene e i polsi

Inviato: gio, 20 apr 2006 14:38
di bubu7
Incarcato ha scritto: mi sono chiesto se sono io che ignoro le varianti o se sono loro che ignorano Dante.
Mi sembra più probabile la seconda che ha(i) detto...

Le accezioni letterarie di polso, che si evincono, ad esempio, dal GRADIT, sono distanti dal senso comune di oggi, e quindi interviene la lectio facilior...
Il De Mauro ha scritto:polso [...]
2b ( estens., arteria, vaso sanguigno: lo core cominciò a tremare sì fortemente che apparia ne li menimi polsi (Dante), non ha polso o nerbo, / osso o medolla che non senta caldo (Ariosto)
2c ( forza, energia vitale: tanto ch'i' ne perde' li sonni e' polsi (Dante)

Inviato: ven, 21 apr 2006 9:19
di bubu7
Aggiungo la chiosa del Boccaccio tratta dalle note dell'edizione della Commedia commentata dal Sapegno.
Boccaccio ha scritto: Triemano le vene e' polsi quando dal sangue abbandonate sono, il che avviene quando il cuore ha paura; percioché allora tutto il sangue si ritrae a lui ad aiutarlo e riscaldarlo, e il rimanente di tutto l'altro corpo rimane vacuo di sangue e freddo e pallido.

Re: Far tremare le vene e i polsi

Inviato: sab, 29 apr 2006 0:04
di Ladim
Incarcato ha scritto:Ho sentito dire: far tremare le vene dei polsi,
ma anche far tremare le vene ai polsi.
Quel « polsi » equivarrebbe ad « arterie »; questo per chi conosce Dante — per chi lo ignora, quella « e » può diventare « dei » o « ai »; quando cambia il senso, può cambiare anche la struttura sintattica... Certo il 'meccanismo' della citazione implicherebbe un po' più di rispetto per l'Autore...