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Un curioso uso di..."curioso"

Inviato: gio, 09 giu 2011 16:09
di LinguisticaMente
Nel dialetto della mia zona (Alto Casertano), il termine curioso viene usato nel significato di strano. Mi piacerebbe sapere se tale uso si riscontra anche in altre zone d'Italia. :)

Inviato: gio, 09 giu 2011 16:31
di zeneize
Dal Treccani sul termine "curioso":

3. Che attira l’attenzione per qualche stranezza o bizzarria, che è singolare, fuori dell’ordinario: mi armai il naso di due formidabili occhiali, che ... mi facevano parere tanto curioso (F. De Sanctis); se fosse stato uno solo che connettesse così, si dovrebbe dire che aveva una testa c. (Manzoni); che persona c.!; un tipo c.; parla, si comporta in un modo proprio c.; questa è c. davvero!; mi succede un fatto curioso. Con valore neutro: è c. vedere con che agilità s’arrampica su per gli alberi; anche come esclam.: curioso!, a proposito di cosa strana, singolare.

Quindi l'accezione da te indicata è pura lingua italiana :)
Per quanto riguarda l'uso in genovese, raramente ho mai sentito dire coioso /ku'ju:zu/ nel senso di "strano"; più comuni le parole stranio /'stranju/ e strambo /'straNbu/

Inviato: gio, 09 giu 2011 16:53
di LinguisticaMente
zeneize ha scritto:Per quanto riguarda l'uso in genovese, raramente ho mai sentito dire coioso /ku'ju:zu/ nel senso di "strano"; più comuni le parole stranio /'stranju/ e strambo /'straNbu/
Anche nella mia zona strambo è un sinonimo di strano, ma pur sempre meno frequente di curioso.

Inviato: sab, 11 giu 2011 0:10
di chiara
Anche in Sicilia ho sentito usare curioso (anzi curiusu) con questo significato.

Inviato: sab, 11 giu 2011 1:01
di Luca86
In brindisino, curioso, oltre a significare ‘strano, singolare’ e ‘impiccione’, è usato anche nell'accezione di ‘buffo, ridicolo’.

Inviato: sab, 11 giu 2011 1:18
di zeneize
Ma francamente mi pare che siano tutte accezioni comprese nel normale uso dell'italiano standard.

Inviato: sab, 11 giu 2011 4:05
di Luca86
Le prime due, sicuramente; la terza, non so. Controllerò domani.

Una frase del tipo Che curioso quel bambino: è tutto sporco di fango, non mi pare italiano normale.

Inviato: sab, 11 giu 2011 9:59
di zeneize
Beh, è una sorta di estensione. Se una cosa è strana o bizzarra, molto facilmente è anche buffa e ridicola.

Inviato: sab, 11 giu 2011 20:38
di Luca86
zeneize ha scritto:Se una cosa è strana o bizzarra, molto facilmente è anche buffa e ridicola.
Questa è un'affermazione molto soggettiva: ciò che può apparire bizzarro agli occhi di uno, non lo è agli occhi di un altro. I rituali dei nativi americani o di certe tribú africane, per esempio, ad alcuni – me compreso – possono sembrare strani (o addirittura selvaggi, se pensiamo ai sacrifici), ma io non mi sognerei mai di definirli ridicoli.

Per quanto riguarda curioso nel senso di ‘buffo’, questo è ciò che ho trovato nel Gabrielli in linea (sott. mia):

curioso C come interiez. Strano, buffo: c.! nessuno veniva a trattenermi (Svevo).

Dice «interiezione» (perlopiú «per esprimere la propria sorpresa» [Sabatini-Coletti 2008 in linea]), per cui non è usato come in brindisino.

Inviato: dom, 12 giu 2011 0:29
di zeneize
Insomma, senza troppi rigiri di parole, è evidente che il passo è brevissimo. Se dovessimo guardare nel dettaglio tutte le sfumature d'un termine finiremmo per determinare un numero enorme di accezioni. La lingua è naturalmente soggettiva, e ciascuno può vedere in un vocabolo ciò che un altro non può scorgervi. In definitiva, non mi pare che l'uso brindisino - e meridionale in genere - differisca così macroscopicamente da quello dell'italiano standard. E' come la questione di "ingolfarsi", filone che avevo aperto io stesso nell'area "Lessico e semantica".