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Ringusciare?
Inviato: gio, 28 lug 2011 13:03
di Bue
Sto cercando un modo di tradurre "un-breaking an egg". Mi passate ringusciare un uovo?
Inviato: gio, 28 lug 2011 14:29
di Marco1971
Ringusciare mi sembra perfetto per questa impossibile operazione.

Inviato: mer, 31 ago 2011 8:57
di Bue
Marco1971 ha scritto:Ringusciare mi sembra perfetto per questa impossibile operazione.

E' stato bocciato dal revisore, in quanto non è il caso di inventare nuove parole italiane in un libro di divulgazione scientifica
Inviato: mer, 31 ago 2011 15:50
di Freelancer
Se è il titolo di un capitolo del libro From eternity to here..., si potrebbe sapere allora com'è stato tradotto?
Inviato: mer, 31 ago 2011 18:09
di Marco1971
Unbreakare, suppongo, che ha il vantaggio di non esistere in inglese. È sempre lecito introdurre un forestierismo, mentre è vietato coniare regolarmente nuove parole italiane.
Inviato: mer, 31 ago 2011 18:18
di Freelancer
Perché non aspettiamo che ce lo dica Bue? Ho chiesto perché nel capitolo (se è quello) si fa continuamente riferimento a un uovo rotto, all'annullamento della rottura, alla sua ricostituzione in tempi infiniti e così via, per cui non si vede come eliminando il problema nel titolo lo si aggiri nelle molteplici varie e diverse occorrenze che ci sono nel capitolo.
Però, devo aggiungere, non credo esista il verbo gusciare (che sarebbe mettere nel guscio, giusto?), e ringusciare significherebbe per l'appunto rimettere nel guscio, mentre qui di tratta di "riparare" l'uovo, ripristinandone l'integrità originale, quindi semmai il verbo dovrebbe essere disinfrangere o analogo.
Ma vediamo cosa ci dice Bue...
Inviato: mer, 31 ago 2011 18:50
di Bue
Roberto, il libro è quello: si tratta del titolo di un paragrafo. La proposta del revisore è Rimettere un uovo nel guscio (ma il libro non è ancora alle prime bozze, quindi non c'è nulla di definitivo).
Inviato: mer, 31 ago 2011 21:35
di chiara
"Reintegrare un uovo rotto"?
Inviato: mer, 31 ago 2011 21:49
di Marco1971
Reintegrare non mi pare il verbo idoneo...
Inviato: mer, 31 ago 2011 21:54
di chiara
Beh, in genere si usa in senso figurato, ma perchè non usarlo nel suo senso letterale di "ripristinare l'integrità" di qualcosa?

Inviato: mer, 31 ago 2011 22:58
di Marco1971
Ripristinare l’integrità mi sembra tautologico, basta il solo
ripristinare, a mio avviso.

Inviato: mer, 31 ago 2011 23:14
di chiara
A me non pare una tautologia, perché ripristinare significa "riportare alla condizione preesistente", ma non necessariamente di integrità. Ad esempio si può ripristinare l'ordine in una serie di elementi, oppure la posizione delle pedine in una scacchiera ecc..
(Ho corretto, mi scusi!)
Inviato: mer, 31 ago 2011 23:22
di Marco1971
È vero, ha ragione, mi scusi.
Però il perché con il grave?

Inviato: gio, 01 set 2011 0:01
di Freelancer
Io sono d'accordo con quello che dice Bue (o il revisore) sul fatto che in un libro di divulgazione scientifica si debba stare attenti a non fare volare troppo l'immaginazione linguistica soprattutto se i concetti, come nel caso del libro in questione, sono già abbastanza dirompenti di per sé e richiedono tutta l'attenzione del lettore senza che questi sia confuso ulteriormente da neologismi.
La proposta del revisore è scontata, viene da una persona che non segue
Cruscate e non è influenzata, come Bue (non me ne voglia Bue, lo dico in senso anche positivo, pure io a volte avverto l'influsso della mia frequentazione di
Cruscate e cerco di tenere sotto controllo il mio stile per conseguire un equilibrio accettabile sotto tutti i punti di vista) dagli innumerevoli tentativi onomaturgici che qui si vedono, e che perciò procede secondo le normali tecniche di redazione italiana, cercando di "appiattire" termini ed espressioni per conformarli alle rese dell'italiano "normale".
Non so quindi se il revisore abbia proposto autonomamente
rimettere nel guscio o abbia cercato di normalizzare la proposta innovativa di Bue, ma in ogni caso mi sembra, ripeto, che il tentativo non renda il concetto. Basta leggere la prima pagina del capitolo del libro: si dice "if initially we put an unbroken egg inside the box" (quindi: un uovo sano/intatto), "something that looks like a broken egg (shell, yolk, and white)" (quindi: un uovo proprio rotto, non un uovo sgusciato, come quando si sgusciano le uova sode) e "...or even an unbroken egg!".
E mi sembra quindi che
ripristinare (e sono d'accordo con Marco: basterebbe dire
ripristinare l'uovo) per un verso alzi troppo il registro, per l'altro suoni così strano e sorprendente che aggiunge un effetto secondario a quello principale di riportare l'uovo al suo stato originario, intatto, con il quale l'autore vuole esemplificare il concetto dell'inversione dell'entropia.
Concludendo, mi sembrerebbe che
ricostruire un uovo, pur sempre sorprendente, sarebbe una soluzione più confacente dal punto di vista del registro per rendere il titolo con cui Bue e il suo revisore hanno [a] che fare.

Inviato: gio, 01 set 2011 14:01
di Bue
Grazie Roberto. Forse potrebbe andare anche un rifare, che però rimanderebbe inevitabilmente all'idea di ri-deporre