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«Consapevole»: indicativo o congiuntivo?

Inviato: lun, 15 ago 2011 9:54
di mariangela imbrenda
"Egli è ben consapevole che l'incontro e lo studio del fenomeno devono contemplare ".
Devono oppure debbano?

Inviato: lun, 15 ago 2011 13:01
di Marco1971
Salve, Mariangela, e benvenuta! :)

Essere consapevole rientra nella sfera semantica del sapere, come so che, mi rendo conto che, verbi tutti che richiedono l’indicativo.

Inviato: lun, 15 ago 2011 16:03
di Marco1971
Ci dà conferma dell’indicativo Luciano Satta, nel suo libro Ma che modo – uso e abusi del congiuntivo, gentilmente messomi a disposizione da Odisseo75, che ringrazio di nuovo.

consapevole ind Era consapevole che andava incontro a spese notevoli. – Consapevole che le donne di servizio appassionano anche piú di un delitto insoluto (Fruttero e Lucentini). – Era perfettamente consapevole che la sua libertà stava per finire.

Inviato: lun, 15 ago 2011 19:32
di Marco1971
Riporto qui la risposta di Mariangela per poter eliminare il doppione. Ho modificato il titolo, troppo generico, per agevolare le future ricerche all’interno del foro.
mariangela imbrenda ha scritto:Grazie del benvenuto e della risposta.

Non mi ero sbagliata durante un dibattito, benché contraddetta. Tuttavia, il dubbio socratico è sempre benefico.
:)

Inviato: mar, 24 gen 2012 16:04
di Sandro1991
«Temo sempre che i filologi non lo vogliono leggere per via della musica [...]».

È corretto l’indicativo? :? Quel temo non ha il medesimo significato di credo −con sospetto, però, negativo?

Inviato: mar, 24 gen 2012 16:50
di Marco1971
No, non è corretto nell’italiano normale. La GGIC dice in proposito (vol. II, VIII.2.1.4., p. 425):

L’indicativo presente, Temo che mi tradisce, è invece caratteristico di uno stile basso, colloquiale.

Temere richiede il congiuntivo, ma ammette anche il futuro e il condizionale.

Inviato: mar, 24 gen 2012 17:17
di Sandro1991
Dannati traduttori. :evil: (Quelli in questione, ovviamente. ;))

La frase si trova in un saggio di Nietzsche... altro che stile basso! Usano [di (s)proposito] vocaboli obsoleti e arcaici per tener fede −secondo loro− alla polita e alta prosa nicciana, e poi... mi cadono sul congiuntivo. Chissà com’è in tedesco...

Be’, magari è un refuso. :roll: