Intervengo a chiarimento del mio intervento, per aiutare la discussione.
Citando dal sito
Oxford Dictionaries, uno dei significati di
lobby è
- "a room providing a space out of which one or more other rooms or corridors lead, typically one near the entrance of a public building. E.g. they went into the hotel lobby";
al quale si affianca il più conosciuto
- "a group of people seeking to influence legislators on a particular issue:members of the anti-abortion lobby" che ha portato e parzialmente ampliato il suo carico in italiano.
Ometto significati ulteriori, che non credo non utili qui.
Citando il dizionario
Oxford Study (Oxford University Press, 1998) per studenti d'inglese, questo mi conferma atrio e, in politica,
lobby.
Etimo.it, poi, conferma l'affermazione di Marco1971, affiancandogli significati quali atrio e galleria
coincidenti (o comunque molto simili) al significato architettonico del termine inglese.
Perché tutto questo preludio? Per dire che il mio ragionamento è partito da una presunta similitudine al processo logico inglese, di trasposizione di un termine di un campo (qui l'architettura) ad un altro campo (qui la politica), che credo replicabile anche in italiano.
A questo ragionamento grezzo, che spero i linguisti di professione mi perdonino, ho aggiunto il peso di recenti scandali politico-giudiziari (si veda lo
scandalo della loggia P4, appunto), che mi pare offrano in questo periodo una fortuita intersezione semantica tra il tradizionale significato italiano di loggia (ossia massonica, come la P4), e il campo delle pressioni occulte in politica. Tale ragionamento, posso dirvelo da uomo della strada, non pare così complesso per il grande pubblico, specie se guidato un minimo.
Da qui la seguente riflessione: perché non tentare di "saltar sul treno in corsa" e proporre, per estensione, fare
loggia come fare pressione in generale (e non solo se massoni) nel campo della politica e della vita pubblica?
Concordo sul fatto che, se non si prova a diffonderlo in rete e nel parlato, ogni tentativo è destinato all'oblio, o al confino improduttivo tra una ridotta schiera di parlanti, un gergo tra amici. E so che le speranze per
loggia e compagnia sono più che vane, la mia vorrebbe essere anche una proposta di metodo.
Ripeto che parlo da ignorante: so che l'aspetto linguistico è importante ma, da inguaribile economista (e uomo della strada

), penso che neologismi accattivanti e proposti al momento giusto possano fare presa tra la gente anche se non sono esempi di ragionamento linguistico. Si pensi ai recenti parti (vari infelici) del politichese e del burocratese..perché invece non mettiamo un po' "le mani nel fango", combinando un minimo di correttezza a un po' di mercatistica linguistica?
P.S. Signori, se dico castronerie perdonatemi e correggetemi! sono un economista, i miei ragionamenti son spinti dalla passione e da un po' di logica, null'altro. D'altronde sono convinto che sia meglio lanciarsi e fare figuracce, imparando, che rimanere nell'angolo per conservare una presunta "dignità".
P.S. 2. I miei interventi "dimagriranno", promesso.

Aspetto risposte, critiche e quant'altro verrà.