Uso e valenza della lineetta

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M1313
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Uso e valenza della lineetta

Intervento di M1313 »

Gradirei qualche suggerimento sul corretto uso della lineetta (—).
In particolare, posto che un inciso racchiuso da due virgole denota un minore distacco (anche dal punto di vista tematico) dal testo restante di quanto non indichi un inciso racchiuso da due parentesi tonde, gradirei sapere se un inciso racchiuso da due lineette sia maggiormente o minormente, e in che misura, separato dal resto del discorso. Per fare un esempio:

1) I pesci che nuotano in questo lago, a mia memoria, sono blu.
2) I pesci che nuotano in questo lago (a mia memoria) sono blu.
3) I pesci che nuotano in questo lago — a mia memoria — sono blu.

Fra queste tre frasi, qual è quella che lascia trasparire un maggior senso di distacco fra l'inciso e il periodo circostante?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Salve, M1313, e benvenuto! :)

Il maggior distacco è espresso dalle lineette.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Benvenuto anche da parte mia! :)
Marco1971 ha scritto:Il maggior distacco è espresso dalle lineette.

Dal Prontuario di punteggiatura di Bice Mortara Garavelli (Roma-Bari, Laterza, 2003, p. 106; sott. mia):

La scelta tra parentesi tonde, lineette e virgole dipende non tanto da preferenze personali di chi scrive quanto dalla compresenza di questi con altri segni. In un periodo affollato di virgole la posizione parentetica dovrà essere manifestata da parentesi o lineette. La scelta tra gli ultimi due accorgimenti, a sua volta, potrà essere dovuta a ragioni di coerenza tipografica (per esempio, se si adottano le lineette come indicatori grafici del discorso diretto, per le eventuali inserzioni parentetiche si ricorrerà a una delle altre due coppie di segni). In generale, si ritiene che le parentesi tonde marchino in modo piú deciso l'estraneità strutturale. Non sarà un caso se la stessa denominazione indica il fenomeno discorsivo, l'enunciato in posizione incidentale, e il segno grafico che lo delimita.

Quindi, stando a quanto scrive la Garavelli, tra i tre segni, sono le parentesi tonde quelle che indicano il maggior distacco (a meno che non abbia frainteso).
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

«In generale, si ritiene che...». Credo che ci sia una parte di soggettività in questo. Proprio per la loro configurazione grafica, le lineette pongono in maggior rilievo la porzione di testo che racchiudono, creando un distacco visivo che spezza la continuità della frase nella quale è inserito l’inciso. A mio parere, le parentesi, che svolgono il medesimo ufficio, pongono in sordina la sostanza ospitata.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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M1313
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Iscritto in data: lun, 05 set 2011 12:51

Intervento di M1313 »

Ringrazio entrambi per il benvenuto e, ovviamente, per le vostre considerazioni.

In sincerità, supponevo anch'io che le lineette denotassero un maggiore distacco rispetto a quello indicato dalle parentesi e dalle virgole, sebbene questa mia opinione non avesse basi solide né effettive prove; quindi, scoperto questo forum, ho prontamente esposto la questione. La mia supposizione è stata confermata dall'intervento di Marco1971, ma anche il testo citato da Luca86 deve essere considerato. Poiché comunque la differenza fra lineette, parentesi e virgole sembra sottostare più a una norma che non ad una ferrea regola («In generale, si ritiene che...», come sottolineato da Marco1971), suppongo che possa essere utile basarsi sul consiglio del Prontuario di punteggiatura, per quanto riguarda l'uso della lineetta, delle parentesi e delle virgole: cioè, al di là dell'effettivo distacco da rendere, scegliere il simbolo in modo che il periodo non sia affollato dallo stesso segno di interpunzione... cercando, quindi, di variare. :)
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

M1313 ha scritto:...scegliere il simbolo in modo che il periodo non sia affollato dallo stesso segno di interpunzione... cercando, quindi, di variare. :)
Perfettamente d’accordo. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:
M1313 ha scritto:...scegliere il simbolo in modo che il periodo non sia affollato dallo stesso segno di interpunzione... cercando, quindi, di variare. :)
Perfettamente d’accordo. :)
Sono d'accordo anch'io con questo principio generale di variatio come criterio prioritario, aggiungendo anche che non vedo un maggior distacco significativo dato dalle lineette sulle parentesi o viceversa; ho riletto ora ora alcuni esempi di uso delle lineette nel Manuale di stile di Roberto Lesina e, sostituendo mentalmente le parentesi alle lineette, non riuscivo veramente a notare una differenza considerevole. Se però mi fosse chiesto di esprimere assolutamente un'opinione a favore dell'una o dell'altra scelta, mi affiancherei alla Garavelli.
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