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«Grooming»
Inviato: gio, 22 set 2011 16:49
di Ferdinand Bardamu
Faccio mio
il giusto invito d'Infarinato e apro un nuovo filone per questo nuovo forestierismo –
grooming – segnalato da
u merlu rucà, di cui riporto l'intervento.
u merlu rucà ha scritto:Mi sembra che all'elenco possa aggiungersi grooming (non mi pare presente nell'elenco) che serve ad indicare il mantenimento dell'igiene e pulizia fra gli animali, spesso reciproco tra le specie sociali.
Il termine grooming ha allargato recentemente il suo significato, indicando la tecnica usata da molti pedofili per adescare i minori attraverso l’uso delle nuove tecnologie e conquistare la loro fiducia fino ad arrivare a chiedere un incontro faccia a faccia.
Per il primo significato non mi viene in mente altro che spulciamento reciproco. Per il secondo adescamento informatico.
Inviato: gio, 22 set 2011 16:52
di Ferdinand Bardamu
Come già detto
qui, per il significato dato dalla scienza etologica esiste già un traducente, ed è
tolettatura.
Inviato: gio, 22 set 2011 20:13
di u merlu rucà
Da un anglicismo ad un francesismo adattato e anche brutto (a mio personale giudizio). Dalla padella alla brace.
Inviato: gio, 22 set 2011 20:28
di Ferdinand Bardamu
Io non vi trovo nulla di brutto, ma, a mio modestissimo avviso, il giudizio estetico dovrebb'essere del tutto escluso in tali questioni.
Non considero nemmeno valida – ma, si badi, è un'opinione personale – l'obiezione sull'origine della parola, a meno che non si voglia storcere il naso anche su albicocca (brutto arabismo?), bisogno (brutto germanismo?), cioccolato (brutto aztechismo?) e via dicendo.
Inviato: gio, 22 set 2011 20:46
di u merlu rucà
Non è che la parola tolettatura sia brutta perché di origine francese. Il giudizio estetico singolo magari dovrebbe essere escluso, ma il giudizio estetico complessivo dei parlanti decreta il successo o l'insuccesso. Anche se si tratta di termini molto specializzati, ho inteso sempre grooming e mai tolettatura. Forestierismo adattato per forestierismo adattato, allora preferirei un adattamento del termine inglese, magari con grumi.
Inviato: gio, 22 set 2011 20:55
di Ferdinand Bardamu
Mah, allora qui siamo sempre nel campo della preferenza personale. È indubbio che siano i parlanti a decretare il successo di un termine, ma, personalmente, dubito lo facciano solamente in base alla piacevolezza del suono.
È, però, un dato di fatto – e non un'opinione – che il Treccani e pure il Devoto-Oli registrino il lemma nell'accezione che lei ha indicato. Stando cosí le cose, mi sembra superfluo andare alla ricerca di un nuovo traducente. Credo ne convenga anche lei.
Inviato: ven, 03 ago 2012 20:41
di Zabob
u merlu rucà ha scritto:Mi sembra che all'elenco possa aggiungersi grooming (non mi pare presente nell'elenco) che serve ad indicare il mantenimento dell'igiene e pulizia fra gli animali, spesso reciproco tra le specie sociali.
Non solo:
grooming è adoperato nel campo dell'equitazione nel senso di "cura dei cavalli e del loro ambiente" e
groomer è chi svolge quest'attività. Per quest'ultimo un traducente ce l'avrei: "stalliere". Però, che volete,
groomer è più
snob, o se preferite, più
chic. O, per dirla in italiano: fa più fine.

Inviato: ven, 03 ago 2012 22:28
di Ozioso
Una possibilità sarebbe proporre la semplice definizione cura del cavallo. Altrimenti, volendo tecnicizzare, si potrebbe coniare ippocura: in fondo si tratta di termine settoriale, quindi un composto con prefissoide greco potrebbe anche esser accettato, chissà.
Per quanto riguarda l'uso figurato, a mio parere non stonerebbe il calco strigliatura, per analogia con l'operazione che si compie sui cavalli e tutte le implicazioni che essa porta.
Inviato: ven, 03 ago 2012 23:05
di Infarinato
Ozioso ha scritto:Altrimenti, volendo tecnicizzare, si potrebbe coniare ippocura…
Orrore!

Semmai,
ippocomèsi (<
κομέω «mi prendo cura» [nell’
Iliade, proprio dei cavalli]).

Inviato: ven, 03 ago 2012 23:15
di Ozioso
Be', sí, decisamente meglio: l'ho buttato lí nella speranza che qualcuno indicasse il suffissoide greco proprio. Comunque è proprio vero: ippocura —a rileggerlo— fa rizzare i capelli.
Inviato: sab, 04 ago 2012 0:51
di Ozioso
Da quanto risulta
qui —ma come anche si può riscontrare nei dizionari—, l'equivalente di
palafreniere è
groom, il quale gli viene sistematicamente sostituito immagino per la famigerata brevità. Da questo non si potrebbe ricavare una parola per l'attività?
Inviato: sab, 04 ago 2012 1:33
di Zabob
Qui viene proposto "governo del cavallo" come equivalente italiano di
grooming.
Quanto a
palafreniere, che a mio avviso suona raro e desueto, le due definizioni date dal
Treccani in linea ci dicono, la prima che è un termine del passato; la seconda, che è «chi ha cura dei cavalli da corsa», e quindi di un certo tipo di cavallo. Mentre il
groom (ma spesso e prob. in modo errato gl'ippofili dicono anche
groomer) si occupa di qualunque tipo di cavallo.
Inviato: sab, 04 ago 2012 2:17
di Ozioso
Ha ragione: anche il
DISC restringe l'uso ai cavalli da corsa. Intanto, però, ho scoperto che tra i significati di governo, il Treccani riporta anche quello di «cura degli animali domestici» (cfr. Treccani in linea s.v.
governo, 2d), e appresso esemplifica «
il g[overno]... dei cavalli». Da qui, la derivazione di
governatore [dei cavalli] per
groom è immediata.
Inviato: sab, 04 ago 2012 10:02
di Zabob
Governatore è un funzionario, e fa pensare ai presidenti di regione.
Qui il
groom viene definito "responsabile di scuderia"... non sarebbe male a mio avviso.
Certo, un po' troppo lungo nella pratica. Immaginiamoci un dialogo al maneggio: «È pronto il mio cavallo?» «No, non ancora, il
groom responsabile di scuderia sta finendo di sellarlo. Ma bisogna che impari anche tu a fare un po' di
grooming governo del cavallo, in fondo lo cavalchi tu, non il
groom responsabile di scuderia.»
Inviato: sab, 04 ago 2012 10:12
di Ferdinand Bardamu
Zabob ha scritto:Governatore è un funzionario, e fa pensare ai presidenti di regione.
Però i governatori (
governors) sono a capo di uno stato non di una regione. In questo senso, l'uso giornalistico, benché diffusissimo, è improprio e denota il consueto filoamericanismo a ogni costo.