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«Paventare»
Inviato: ven, 28 ott 2011 15:03
di Marco1971
Inviato: ven, 28 ott 2011 15:38
di Ferdinand Bardamu
Dall'articolo sembra non ci siano sufficienti indizi per sostenere l'impropria estensione semantica; se fosse confermata, però, ci troveremmo di fronte a un'altra dimostrazione di sciatteria nel giornalismo.
(Di sfuggita, un'annotazione personale: l'uso, in àmbito giornalistico, del verbo
paventare nel significato proprio di «temere» mi pare molte volte un'ostentazione compiaciuta, essendo disponibili molti e meno inutilmente preziosi sinonimi.)
P.S. Sul Devoto-Oli 2002-2003, si marca come improprio l'uso di
ventilare nell'accezione di «affacciare in modo vago o quantomeno informale o ufficioso»; la Crusca, invece, lo considera sinonimo di «prospettare». Cosí anche il
Treccani in linea.
Re: «Paventare» *= «ventilare»
Inviato: ven, 28 ott 2011 17:23
di Infarinato
La segnalava già [
con giusta riprovazione] nel 2002 la Castellani Pollidori nel suo «
Aggiornamento sulla ‹lingua di plastica›» (
SLI 27[2] 2002, 161–96: pp. 194–6).
Inviato: ven, 04 nov 2011 22:45
di Andrea Russo
Quando ho letto «paventare» pensavo di aver trovato proprio quello che stavo cercando. Qualche tempo fa mi era stato detto di notare un'estensione di questo verbo, che dall'originario «temere» passerebbe a significare «minacciare», in frasi di tipo giornalistico come «il ministro paventò le dimissioni», nel senso appunto di «minacciò di dare le dimissioni».
Questa è ancora un'altra estensione evidentemente (nessuna delle due è riportata nel Devoto-Oli 2012). A dir la verità inizialmente m'era garbata poco, e mi sembrava di non averla mai letta o udita. Eppure ricordo che un docente universitario avesse detto qualcosa come «la riforma paventata da molti»: escluderei sia il significato originario «temere» sia l'estensione «minacciare», e a questo punto credo che il docente abbia usato il termine intendendo qualcosa come «prevedere», «prospettare».
Inviato: ven, 04 nov 2011 22:52
di Marco1971
Salve, Andrea Russo, e benvenuto fra noi!
Non so, forse è un refuso dovuto al cambiamento del verbo, ma lo segnalo lo stesso, pregandola di scusarmi se è come sospetto:
Andrea Russo ha scritto:Eppure ricordo che un docente universitario avesse detto qualcosa come...
Qui ci vorrebbe l’indicativo (
ricordo che... aveva detto...).
Inviato: ven, 04 nov 2011 22:57
di Andrea Russo
La ringrazio per avermelo fatto notare. Sì, si tratta di un refuso.
Grazie del benvenuto!