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«Affabile»

Inviato: mer, 30 nov 2011 19:29
di Sandro1991
«Affabile» è un aggettivo che si riferisce a persona con cui si può parlare in modo cortese e benigno. Questa, grossomodo, è la definizione unanimamente condivisa.
Mi chiedo se sia possibile attribuire il suddetto aggettivo ad una persona che si conosce solo tramite uno scambio epistolare. Il caso di Cruscate è l'esempio perfetto! posso impunemente dire di un utente di questo forum che è «affabile»? o si rischia di stravolgere il significato del termine?

Dico cosí, perché credo che l'affabilità di una persona si evinca −perlopiú− da tutto ciò che di non verbale c'è in questi mentre parla (il lato prosodico del discorso): l'intonazione, una voce dolce e un parlar tondo... l'atteggiamento illocutivo, insomma.
Tutte componenti estranee alla mera scrittura.
L'etimo risale al lat. fari, «parlare»; ecco, questo parlare può anche essere un parlare telematico, scevro dunque di aura illocutiva, o si esige sia un parlare a quattr'occhi, affinché si usi l'aggettivo in questione?

A voi la parola.

Re: «Affabile»

Inviato: mer, 30 nov 2011 19:37
di Marco1971
Sandro1991 ha scritto:...posso impunemente dire di un utente di questo forum che è «affabile»? o si rischia di stravolgere il significato del termine?
Certo che può. Il Treccani definisce affabile «che ha modi gentili, che si dimostra di[a]sponibile e cordiale verso gli altri», e questo si può fare anche nella comunicazione scritta.

P.S. Può correggere il refuso *avinca per evinca cliccando su Modifica. :)

Inviato: mer, 30 nov 2011 19:52
di Ferdinand Bardamu
Innanzitutto, benvenuto anche da parte mia. :D

Mi trovo in parziale disaccordo circa le cause che contribuiscono a rendere qualcuno affabile: se è vero che l’atteggiamento non verbale (nel caso di comunicazione a quattr’occhi) gioca un ruolo fondamentale, dirimente in alcuni casi, non è tuttavia l’unico fattore. La scelta del lessico è, a mio parere, altrettanto importante.

Ma veniamo alla domanda se sia lecito attribuire l’aggettivo affabile anche a un utente della Rete. Io credo di sí. La scrittura, su Internet, mantiene un costante rimando all’oralità e per il tipo di lingua che in quasi tutti gli spazi (tranne questo :) ) s’adopera, e per la frequenza e la rapidità con cui si scrive, e per i nomi stessi che definiscono i luoghi virtuali di (appunto) discussione: fòro, gruppo, chat (=‘chiacchiera’), ecc.

Concludo riportando quanto dice il dizionario dei sinonimi del Tommaseo alla voce «Civile», tra i cui sinonimi compare affabile.

Affabile, che si lascia parlare, e parla in modo umano ed amabile[.]

Inviato: mer, 30 nov 2011 20:08
di Sandro1991
Chiari, veloci e... affabili; grazie. :D

Inviato: mer, 30 nov 2011 20:09
di Ferdinand Bardamu
Prego. :)

Aggiungo che il vocabolario etimologico di Pianigiani dà all’aggettivo affabile una sfumatura di condiscendenza (sottolineatura mia):

Dicesi di persona piacevole e cortese nel conversare ed usare con chi è da meno di lui.

Voi avvertite quest’idea di degnazione verso l’interlocutore? Io, personalmente, no.

Inviato: mer, 30 nov 2011 20:38
di Sandro1991
Voi avvertite quest’idea di degnazione verso l’interlocutore? Io, personalmente, no.

Nemmeno io. Pur tuttavia (da quel che sto leggendo or ora su dizionari cartacei e non) affabile mi pare assai polisemico, a tal punto da risultare vano e poco incisivo. Quindi la condiscendenza potrebbe essere −forse− la prerogativa proprio dell'aggettivo in questione. Ma magari sto esagerando... :)

Inviato: mer, 30 nov 2011 21:20
di Marco1971
Neanch’io avverto questa (pseudo)sfumatura. Vi propongo la definizione del Battaglia:

Affàbile, agg. Che si dimostra cortese e gentile, che ha modi familiari e cordiali; che conversa e ascolta con umana simpatia. – Per estens.: che ispira fiducia.