«Affabile»
Inviato: mer, 30 nov 2011 19:29
«Affabile» è un aggettivo che si riferisce a persona con cui si può parlare in modo cortese e benigno. Questa, grossomodo, è la definizione unanimamente condivisa.
Mi chiedo se sia possibile attribuire il suddetto aggettivo ad una persona che si conosce solo tramite uno scambio epistolare. Il caso di Cruscate è l'esempio perfetto! posso impunemente dire di un utente di questo forum che è «affabile»? o si rischia di stravolgere il significato del termine?
Dico cosí, perché credo che l'affabilità di una persona si evinca −perlopiú− da tutto ciò che di non verbale c'è in questi mentre parla (il lato prosodico del discorso): l'intonazione, una voce dolce e un parlar tondo... l'atteggiamento illocutivo, insomma.
Tutte componenti estranee alla mera scrittura.
L'etimo risale al lat. fari, «parlare»; ecco, questo parlare può anche essere un parlare telematico, scevro dunque di aura illocutiva, o si esige sia un parlare a quattr'occhi, affinché si usi l'aggettivo in questione?
A voi la parola.
Mi chiedo se sia possibile attribuire il suddetto aggettivo ad una persona che si conosce solo tramite uno scambio epistolare. Il caso di Cruscate è l'esempio perfetto! posso impunemente dire di un utente di questo forum che è «affabile»? o si rischia di stravolgere il significato del termine?
Dico cosí, perché credo che l'affabilità di una persona si evinca −perlopiú− da tutto ciò che di non verbale c'è in questi mentre parla (il lato prosodico del discorso): l'intonazione, una voce dolce e un parlar tondo... l'atteggiamento illocutivo, insomma.
Tutte componenti estranee alla mera scrittura.
L'etimo risale al lat. fari, «parlare»; ecco, questo parlare può anche essere un parlare telematico, scevro dunque di aura illocutiva, o si esige sia un parlare a quattr'occhi, affinché si usi l'aggettivo in questione?
A voi la parola.