«Pisciare» nel senso di «dare buca»

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Ferdinand Bardamu
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«Pisciare» nel senso di «dare buca»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Rimetto al vostro giudizio questa mia curiosità personale, che ho già sottoposto in privato a Marco; la curiosità è volgare nel contenuto (e me ne scuso fin d'ora), ma pienamente «scientifica» nello scopo.

In questo breve spezzone, tratto dal filme «Amici Miei atto II», si sente una canzoncina goliardica, nella quale è adoperato il verbo «pisciare» nel senso di «dar buca»: «Tu dici ‹Vengo!› e invece tu pisci» [*]. (Tra l'altro, il cantante solista è, come gli altri personaggi, un fiorentino, ma pronunzia «tu pisci» senza cogeminazione; del resto l'attore, Gastone Moschin, è mio conterraneo, anche se questa non è che una giustificazione parziale nel suo caso.)

Ora, io so che tale accezione è tipica solo del dialetto romanesco. I fiorentini (o i toscani in genere) del fòro potrebbero confermarmi o smentirmi quest'uso?

[*] Non escluderei però un'interpretazione oscena del verso, come mi ha fatto notare anche Marco nella corrispondenza privata.
AmorEst
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Intervento di AmorEst »

Caro Ferdinand, sono toscano e non ho mai sentito dire pisciare nel senso di dare buca a qualcuno. Al massimo, popolarmente si può impiegare pisciare nel senso di perdere (per es. «Vado ad aggiustare il rubinetto che piscia»), ma presumo che tale estensione di significato sia diffusa in tutto il Paese.

Sarà perché sono (un po') malizioso, sarà perché si sa di cosa parlano certi filmi, ma appena letto il pezzo che ha citato, anch'io ho pensato all'accezione sessuale dell'espressione.

Probabilmente si riferiscono a una donna che manifesta l'acme del suo eccitamento in maniera... fisiologicamente abbondante (mai termine etimologicamente più appropriato). Non vorrei urtare la sensibilità di alcuno, ma stiamo sempre parlando di Amici Miei. :D
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Confermo anch’io. Ho interpretato esattamente come dice AmorEst. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Sandro1991
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Intervento di Sandro1991 »

Per quel che possa contare, segnalo questo stralcio d'una puntata dell'ultimo spettacolo di Fiorello. La spiegazione del termine «pisciare», nel suo significato metaforico, è data al minuto 2:50 (anche se consiglio di vederlo tutto, è molto divertente :D ). «Pisciare» nel senso di lasciare il fidanzato si accosta molto al significato di dar buca; chi conferma questa [neo]accezione del termine?
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Nel senso di dare buca non l'ho mai sentito, caso mai nel senso di sbagliare grossolanamente: "Il portiere ha pisciato di brutto".
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Marco1971 ha scritto:Confermo anch’io. Ho interpretato esattamente come dice AmorEst. ;)
Io pure. Saremo diventati un fòro di pervertiti? :wink:
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

u merlu rucà ha scritto:
Marco1971 ha scritto:Confermo anch’io. Ho interpretato esattamente come dice AmorEst. ;)
Io pure. Saremo diventati un fòro di pervertiti? :wink:
:lol:
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

La canzoncina è un tripudio d'allegra e irresistibile scurrilità; prima del verso riportato il mitico Rambaldo Melandri / Gastone Moschin canta: «O bucaiola, tu mi tradisci», cosa che farebbe propendere l'interpretazione del successivo «pisciare» come «dar buca» o, quanto meno, istraderebbe l'interpretazione dell'intera sequenza verso l'ambiguità fra l'invettiva e l'allusione oscena.

Forse si potrebbe trovare la ragione di questo romanismo (assodato che l'accezione in questione è estranea all'uso fiorentino e toscano in generale) nella provenienza degli sceneggiatori, anzi, d'uno solo degli sceneggiatori, Mario Monicelli, che fu anche il regista dei primi due episodi dell'indimenticabile trilogia. Inutile precisare che la congettura è puramente personale.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:La canzoncina è un tripudio d'allegra e irresistibile scurrilità; prima del verso riportato il mitico Rambaldo Melandri / Gastone Moschin canta: «O bucaiola, tu mi tradisci», cosa che farebbe propendere l'interpretazione del successivo «pisciare» come «dar buca»…
Lei ovviamente sa che [in fiorentino e non solo] bucaiolo vuol dire omosessuale… Come tutti gl’insulti (e chiaramente quando è declinato al femminile), può essere usato con significato attenuato, come in questo caso, dove vale piú o meno «furbacchiona» (stesso significato primo e medesima accezione figurata hanno in toscano culaiolo-a).
Ferdinand Bardamu ha scritto:Forse si potrebbe trovare la ragione di questo romanismo (assodato che l'accezione in questione è estranea all'uso fiorentino e toscano in generale) nella provenienza degli sceneggiatori, anzi, d'uno solo degli sceneggiatori, Mario Monicelli…
Lei ovviamente sa anche che, nonostante la nascita e la lunga permanenza a Roma, Monicelli era e si considerava viareggino, e parlava toscano. ;)

Sarà che sono piú casto di voi :lol: (…o semplicemente piú vecchio [anagraficamente o in spiritu]), ma personalmente ho sempre dato questa interpretazione: «O furbacchiona, tu mi tradisci. Dici che vieni [subito], e invece ti fermi in bagno a pisciare [e mi fai aspettare]». Insomma, una variazione sul tema del famoso «Scendo subito!» femminile. :D
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie, gentile Infarinato. Sí, sapevo entrambe le cose: bucaiola l'avevo interpretato come «donna che si comporta in modo criticabile», ma prendo senz'altro atto di questa sua «interpretazione autentica» :) ; quanto a Monicelli, avevo ipotizzato, per l'appunto, un'influenza esterna.

Ma tutte queste mie ipotesi sono, ora lo riconosco, stiracchiate. Le vostre interpretazioni sono, nonché piú filologicamente corrette, piú divertenti, inserite nel contesto della canzoncina. :D
Utente cancellato 676

Intervento di Utente cancellato 676 »

Sandro1991 ha scritto:«Pisciare» nel senso di lasciare il fidanzato si accosta molto al significato di dar buca; chi conferma questa [neo]accezione del termine?
La confermo, anche se è storicamente (se di storia si può parlare) molto più diffusa l'accezione già riportata di "dar buca".
pistacchio
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Iscritto in data: mar, 07 feb 2012 10:12

Intervento di pistacchio »

u merlu rucà ha scritto:Nel senso di dare buca non l'ho mai sentito, caso mai nel senso di sbagliare grossolanamente: "Il portiere ha pisciato di brutto".
In questo caso credo che "pisciare" stia per "pisciare fuori dal vaso", un'espressione che significa "sbagliare", commettere un errore grossolano.
brg
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Iscritto in data: mer, 12 gen 2022 20:53

Re: «Pisciare» nel senso di «dare buca»

Intervento di brg »

Pochi se ne sono accorti, ma il mio primo intervento sulle pagine di questo sito riguardò l'analisi del testo di una passacaglia.
Riprendo dunque quella vena per correggere i molti e gravi errori che permeano questa discussione.

Analisi testuale del madrigale.

Oh:
vocativo.
bucaiola:
termine toscanissimo, ma dal significato di cristallina trasparenza. Dicesi infatti "bucaiolo" chi fa commercio del buco par excellence. Al maschile assume significato particolare. Al femminile pure, ma diverso. Rammento che il toscano sa benissimo che l'eufemistica maremma è accompagnata soprattutto ed in ispecial modo da una di queste tre apposizioni: l'ultima parola (quasi) pronunciata nel film "Il buono, il brutto, il cattivo", l'omonima della nota città presso l'Ellesponto e, ça va sans dire, "bucaiola".
tu mi tradisci:
nella parlata toscana "tradire" può valere anche "ingannare".
tu dici: «Vengo!»:
come in italiano.
e invece tu pisci:
come in italiano.
La strofa successiva spiega senza fallo il contesto della scena e come mai la minzione, in tale frangente, abbia punto nel vivo il virile poeta.

L'uso romanesco contemporaneo di "pisciare" è sconosciuto al toscano, che d'altra parte usa "andare" nell'equivalente modo di dire.
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