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«Dicesso» (o «di cesso»)

Inviato: mer, 28 dic 2011 21:17
di Fausto Raso
È veramente un peccato che la quasi totalità dei vocabolari non registrino un avverbio che, a mio modo di vedere, è piú pregnante dei sinonimi “lontano”, “ in disparte” , “discosto”. Vale a dire l’avverbio dicesso (o di cesso), attestato sin dal XIII secolo. Sí, so benissimo che è un termine relegato nella soffitta della lingua; si potrebbe rispolverare, però. A me pare più elegante, insomma, dire, per esempio, “ Giulio e Paolo se ne stavano di cesso”, invece che in disparte.
Il vocabolo si trova qui e qui. :D

Inviato: mer, 28 dic 2011 21:32
di Marco1971
Si tratta di un arcaismo con ben poca fortuna: presto estinto. Sembra difficilmente rispolverabile, soprattutto per l’omofonia con cesso ‘gabinetto, latrina’.

Inviato: gio, 29 dic 2011 1:19
di Fausto Raso
Marco1971 ha scritto: Sembra difficilmente rispolverabile, soprattutto per l’omofonia con cesso ‘gabinetto, latrina’.
È stato rispolverato dal GDU e dallo Zingarelli. Questi vocabolari registrano anche il verbo dicessare da cui discende l'avverbio.

Inviato: gio, 29 dic 2011 3:23
di Marco1971
No, non sono termini «rispolverati», sono vocaboli registrati perché esisterono nell’uso in antico, e come tali sono marcati: il GRADIT appone OB per obsoleto, lo Zingarelli apponeva la crocetta (ora non so). Questo tipo di parola non si può impiegare in un contesto normale o formale.