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Modi di dire

Inviato: gio, 18 mag 2006 9:36
di Fabio48
Ci sono alcuni modi di dire che, non so per quale motivo, quando li sento mi irritano particolarmente.
Es.: "Cosa hai fatto di bello Domenica?" "Niente di che. Ho guardato la TV tutta notte."

Qualcuno mi sa gentilmente dire se quel "di che" e quel "tutta notte", che leggo e sento continuamente, sono corretti e se sono io pertanto, ad essere irragionevolmente affetto da strane fobie?

Mi scuso per la futilità della domanda e vi ringrazio fin d'ora per il tempo dedicatomi.

Cordiali saluti a tutti.

Re: Modi di dire

Inviato: gio, 18 mag 2006 11:11
di bubu7
Fabio48 ha scritto:Ci sono alcuni modi di dire che, non so per quale motivo, quando li sento mi irritano particolarmente.
Es.: "Cosa hai fatto di bello Domenica?" "Niente di che. Ho guardato la TV tutta notte."

Qualcuno mi sa gentilmente dire se quel "di che" e quel "tutta notte", che leggo e sento continuamente, sono corretti e se sono io pertanto, ad essere irragionevolmente affetto da strane fobie?

Mi scuso per la futilità della domanda e vi ringrazio fin d'ora per il tempo dedicatomi.

Cordiali saluti a tutti.
Innanzitutto, come sa, bisogna distinguere il parlato dallo scritto: il primo è molto più permissivo del secondo.
Si tratta, in entrambi i casi, di espressioni ellittiche.
Nella prima il che sta, ad esempio, per "di cui valga la pena parlare" e mi sembra ammissibile.
Nel secondo caso si tratta di un'estensione di espressioni ammissibili come "tutto lunedì" per "tutto il giorno di lunedì".
A me suona ancora male ma non è detto che non sia solo una questione di abitudine. :)

Inviato: gio, 18 mag 2006 14:03
di Federico
Quel "tutta notte" mi sembra terribile (normalissimo invece "niente di che"), ma ho come l'impressione che qualcosa del genere esista, forse in un'altra lingua, perché la costruzione mi risulta vagamente familiare.

Inviato: gio, 18 mag 2006 16:40
di Bue
Federico ha scritto:Quel "tutta notte" mi sembra terribile [...] ma ho come l'impressione che qualcosa del genere esista, forse in un'altra lingua, perché la costruzione mi risulta vagamente familiare.
Secondo me è usata al nord... io la ricordo come espressione comune anche in dialetto (tüta nòt). Stranamente, però, in "tutto il giorno" (tüt al dì) l'articolo c'è . Ricordo anche un uso analogo in "tutta sera" (e anche forse in "tutta mattina"). Non invece in "tutto il pomeriggio".
Azzardo un' ipotesi fonetica, almeno per il dialetto. Le espressioni in cui si elimina l'articolo hanno il sostantivo femminile e dunque l'aggettivo finisce per vocale: aggiungere l'articolo significherebbe aggiungere una sillaba. Invece nel caso di giorno () e pomeriggio (dommesdì), togliere l'articolo significha far collidere la "t" finale di tüt con la "d" iniziale del sostantivo: aggiungere l'articolo (tüt al dì , tüt al dommesdì) aggiunge una vocale e rende l'espressione sillabicamente e foneticamente molto più simile a quella femminile (tüt al dì, tüta nòt).

Che ne dicono gli esperti linguisti?

Inviato: gio, 18 mag 2006 17:12
di bubu7
Federico ha scritto:Quel "tutta notte" mi sembra terribile (normalissimo invece "niente di che"), ma ho come l'impressione che qualcosa del genere esista, forse in un'altra lingua, perché la costruzione mi risulta vagamente familiare.
Non ho dubbi che l'espressione le risulti familiare. Alcuni degli scrittori che hanno usato la terribile espressione sono, per esempio: Petrarca, Boccaccio, Lorenzo dei Medici, Poliziano, Boiardo, Ariosto... solo per citare i più famosi.
Non ci sono esempi, nella LIZ 4.0, in autori recenti.
Sembra quindi che il costrutto sia poco utilizzato nello scritto anche se può vantare testimonianze letterarie antiche.
Una ricerca con Google dà circa 66.000 occorrenze.
Più che di riutilizzo di un costrutto arcaico mi sembra un caso di affioramento del fiume sotterraneo della lingua parlata.

Inviato: gio, 18 mag 2006 17:38
di Federico
Letteratura e dialetto spiegano la familiarità (grazie per le* interessanti spiegazioni e approfondimenti), ma continuo a trovare l'espressione brutta (tutto dipende dal contesto, poi, è ovvio).

*errore? attrazione? Ma questa è quasi un'endiadi...

Inviato: ven, 19 mag 2006 13:33
di Fabio48
Grazie mille a tutti quanti. Grazie per le vostre cortesi risposte.
Soprattutto a Lei caro Federico che condivide con me l'antipatia per questa brutta espressione.
Un caloroso saluto.

Inviato: ven, 19 mag 2006 15:29
di Federico
Fabio48 ha scritto:Soprattutto a Lei caro Federico che condivide con me l'antipatia per questa brutta espressione.
Be', ma ne è assediato fino a questo punto? Non ricordo di averla mai sentita...