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L'emiandro
Inviato: lun, 02 gen 2012 0:33
di Fausto Raso
Sapevate che l’uomo dai tratti marcatamente femminili si chiama “emiandro”? Il vocabolo, snobbato dai vocabolari (tutti?), è correttissimo essendo composto con le voci greche “hiemi” (mezzo, metà) e “andros” (uomo). Non si confonda, però, l’emiandro con l’eunuco, quest’ultimo è privo delle ghiandole che servono alla riproduzione.
Inviato: lun, 02 gen 2012 3:05
di Sandro1991
Ci sarebbe, anche, la variante emiàntropo. Ma dubito che il termine, essendo appannaggio [quasi esclusivamente] del gergo medico (e, perlopiú, di quello vieto), possa essere messo in gioco nel lessico d'uso ordinario. Il fatto che si trovi solo (?) ne' dizionari medici, mi fa pensare che sia una malformazione genetica (a supporto di ciò, il fatto che il suddetto sia sinonimo di ermafrodita/o, che, detto per inciso, è, in alcuni casi, cosa naturale in alcuni animali e vegetali). Il termine emiàndro (o emiantropo) indica, dunque, la presenza contemporanea in un individuo di apparati e caratteri sessuali maschili e femminili, che produce comportamenti differenti a seconda delle specie in cui si manifesta, diffusa, soprattutto, tra gli animali (non umani). Il termine che, a parer mio, è piú adatto per descrivere un uomo dai tratti [anche] femminili è androgino, nel suo uso figurato (in medicina è anch'esso sinonimo di ermafrodita).
Cosa ne dite?
Inviato: lun, 02 gen 2012 10:18
di Marco1971
Sono d’accordo. Il GRADIT registra emiandro, che marca di basso uso e laconicamente lo definisce eunuco. Non gli appone restrizioni d’ambito come med. e simili.
Colgo l’occasione per sottolineare che la forma corretta è ermafrodito, dall’omonimo personaggio della mitologia greca.
intersessualità / intersessuale
Inviato: lun, 02 gen 2012 13:03
di Terminologia etc
Credo siano più riconoscibili intersessualità e [individuo] intersessuale, termini che qualche anno fa hanno avuto una certa notorietà grazie al romanzo Middlesex di Jeffrey Eugenides e che da tempo sono inclusi nei principali vocabolari di italiano. Il Dizionario Zingarelli, ad esempio, dà questa definizione di intersessualità: “(biol.) Coesistenza in un individuo di caratteri sessuali maschili e femminili”.
Inviato: lun, 02 gen 2012 14:44
di Fabio48
Comunque, a mio avviso, "emiandro" è bruttissimo e suona anche piuttosto offensivo perché il significato (mezzo-uomo) si percepisce molto facilmente.
Buon anno a tutti.
Inviato: lun, 02 gen 2012 15:33
di Sandro1991
Personalmente, i grecismi in
-andro mi suonan familiari (chi sa perché...

) e per niente brutti, li trovo, poi, addirittura eufonici.
Che
emiandro risulti offensivo, è probabile; propongo
androgino (altro composto di
-andro) proprio per il fatto ch'è largamente usato con accezione per niente offensiva:
una bellezza androgina.
Inviato: mar, 03 gen 2012 0:39
di Fausto Raso
Marco1971 ha scritto:Colgo l’occasione per sottolineare che la forma corretta è ermafrodito, dall’omonimo personaggio della mitologia greca.
Ha ragione, cortese Marco. Però... guardi
qui e
qui. È inammissibile per un vocabolario!

Dimenticavo. Il GDU attesta ermafrodita, cosí lo Zingarelli, che però fa precedere il lemma da "(evit.)".
Inviato: mar, 03 gen 2012 0:59
di Marco1971
Sí, ma il Treccani registra solo la forma corretta, sotto voce, senza menzione della forma spuria:
ermafrodito. Poi le voci redatte dopo saranno dovute a redattori meno preparati...
Molte delle citazioni di
Google Libri sono al femminile, come aggettivo o sostantivo, il primo, ad esempio, nel suo collegamento.
Inviato: mar, 03 gen 2012 1:03
di Fausto Raso
Marco1971 ha scritto:Sí, ma il Treccani registra solo la forma corretta, sotto voce, senza menzione della forma spuria:
ermafrodito. Poi le voci redatte dopo saranno dovute a redattori meno preparati...
E per quanto riguarda il GDU? E il
Sabatini Coletti?
Inviato: mar, 03 gen 2012 1:14
di Marco1971
Il GDU, perché i nostri lettori non rimangano confusi, è il GRADIT, ossia Grande Dizionario Italiano dell’Uso. Lo dice il nome: dell’uso. Si tratta di un dizionario che, ancora piú degli altri, è il Grande Fotografo e non darà mai, per principio, un’indicazione normativa.