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Dal 2014 lauree magistrali in inglese a Milano

Inviato: dom, 19 feb 2012 21:42
di Marco1971
Già è successo a Torino, ora anche a Milano. Non commento, aspetto le vostre reazioni.

Aiuto!

Inviato: dom, 19 feb 2012 21:53
di .Silvia.
Che dire... non sapranno bene né l'inglese né l'italiano.

Speriamo solo che riescano a scrivere meglio di un traduttore automatico.

Controbatto con questo interessante bando del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca: http://bandi.miur.it/bandi.php/public/f ... ellow/8503
E cito:
The project represents the implementation of a study at the local level already achieved by an individual dairy producers and confer, is developed through the use of components for the detection and recording of events, apply a methodology that uses hardware and software between their integrated.
Each collection rounds is uniquely identified through the development of a communication protocol based on GPS technology, with the possibility of recognition of the coolant tank manufacturers, tank truck and tank at the dairy.

Inviato: dom, 19 feb 2012 22:35
di PersOnLine
Ai miei tempi - che poi non è così tanto tempo fa - ho fatto la specialistica, ma ora apprendo che sono state sostituite con le magistrali, il che significa che per giungere a un titolo di laurea legalmente paragonabile a quello pre-riforma Moratti al Politecnico di Milano si dovrà conoscere l'inglese quasi come un madrelingua a prescindere dalla facoltà: nessuno ci trovate qualcosa di lievemente incostituzionale?

Inviato: dom, 19 feb 2012 22:49
di Sandro1991
Ma se la maggioranza degli studenti −me compreso− non conosce nemmeno l’italiano! Prima imparo quello, poi, se voglio, vado a studiare in Inghilterra per approfondire bene l’inglese. Ho letto delle tesi in italiano che fanno arrizzari li carni −come si dice da noi−, vorrei vedere in inglese...

Inviato: dom, 19 feb 2012 23:54
di Marco1971
Forse se scrivete alla redazione della Crusca in molti, per lamentare questa situazione, non sarebbe male. Se scrivo io, non ha nessun effetto, perché mi conoscono; ma se scrivete voi a vostro nome, la cosa avrebbe secondo me maggior impatto.

Inviato: lun, 20 feb 2012 0:13
di PersOnLine
Marco1971 ha scritto:Forse se scrivete alla redazione della Crusca in molti, per lamentare questa situazione, non sarebbe male. Se scrivo io, non ha nessun effetto, perché mi conoscono; ma se scrivete voi a vostro nome, la cosa avrebbe secondo me maggior impatto.
Ma non ha letto i commenti entusiasti per l'iniziativa degli stessi studenti (mi riferisco al caso di Torino)? se non si lamentano loro, che peso mai potrebbero avere le nostre lamentale? Piuttosto ritengo che si debba puntare per l'istituzione, finalmente, del CSLI: con un organo così queste situazioni sarebbero più facili da evitare per la loro assurdità.

Inviato: lun, 20 feb 2012 9:01
di Ferdinand Bardamu
Svolta "english" per il Politecnico di Milano. L'università in Bovisa, infatti, dal 2014 offrirà le lauree magistrali "solo in inglese".
Semplicemente vergognoso. Classista e pure incostituzionale, come ha detto PersOnLine, perché discrimina fra chi conosce l'inglese alla perfezione e chi non ha avuto il tempo e i mezzi economici necessari per impararlo al livello d'un madrelingua. Sprezzante nei confronti dell'italiano, ufficialmente retrocesso a dialetto parlato dal «popolino» ignorante d'inglese. Sandro dice benissimo: prima la lingua madre, che, insomma, non è proprio una lingua da nulla; qualche bravo poeta e scrittore l'abbiamo sfornato anche noi italofoni. E pure qualche discreto scienziato.

Ha molto piú senso, a mio avviso, l'operazione della Libera Università di Bolzano, che tiene corsi in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), anche se, pure in questo caso, non è da tutti padroneggiarle perfettamente tutt'e tre. Ma almeno l'italiano c'è.

Inviato: lun, 20 feb 2012 11:06
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:Semplicemente vergognoso. Classista e pure incostituzionale…
Ne è sicuro? Non mi sembra che la Costituzione italiana specifichi che la lingua ufficiale dello Stato è l'italiano, e certamente non per i corsi universitari. Insomma, qualche appiglio legalistico lo trovano di sicuro.
Ferdinand Bardamu ha scritto:Ha molto piú senso, a mio avviso, l'operazione della Libera Università di Bolzano, che tiene corsi in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), anche se, pure in questo caso, non è da tutti padroneggiarle perfettamente tutt'e tre.
Concordo con quanto ha scritto.

Inviato: lun, 20 feb 2012 13:39
di Ferdinand Bardamu
Carnby ha scritto:
Ferdinand Bardamu ha scritto:Semplicemente vergognoso. Classista e pure incostituzionale…
Ne è sicuro? Non mi sembra che la Costituzione italiana specifichi che la lingua ufficiale dello Stato è l'italiano, e certamente non per i corsi universitari. Insomma, qualche appiglio legalistico lo trovano di sicuro.
Piú che d'un ipotetico articolo che sancisca la lingua ufficiale, parlavo dell'articolo 3: secondo lei è rispettato qui il diritto alla «pari dignità sociale» e all'eguaglianza «davanti alla legge, senza distinzione […] di lingua»? L'articolo citato sopra dice che le lauree magistrali saranno «solo in inglese», senza alternativa. Ma anche qui sono stato troppo categorico, non essendo affatto un esperto di diritto e ha fatto bene a richiamarmi alla «sobrietà» d'opinioni :) .

Inviato: lun, 20 feb 2012 17:20
di u merlu rucà
Mi vien da pensare che tra qualche anno un gruppo di eminenti antropologi verrà in questa piazza, per studiare un arcaico gruppo di irriducibili italofoni.

Inviato: lun, 20 feb 2012 19:32
di GianDeiBrughi
D'altra parte, poiché tali laureandi probabilmente potranno lavorare solo all'estero, tanto vale che si abituino fin da subito. :lol:

Chissà cosa ne penserebbero Galileo e Torricelli. Quanta amarezza. :(

Questo non è certo un caso isolato comunque. Una volta lessi che nella penisola arabica molte persone sono alquanto contrarie al fatto che in diverse università i corsi di medicina siano in inglese.
Come se il primo a disegnare le suture delle ossa craniche non fosse stato un arabo, e uno dei testi fondanti della storia della medicina non fosse il Canone di Avicenna :/

[Il collegamento è al sito dell'American University of Beirut, altra prestigiosa università araba che offre i corsi in inglese...]

Inviato: lun, 20 feb 2012 22:01
di CarloB
Non ho avuto tempo di controllare sul sito dell'ateneo milanese. Ma, a naso, forse si intende che tutti i corsi saranno svolti anche in inglese. Vale a dire che una parte dei docenti sono disponibili a tenere lezioni ed esami in quella lingua, mentre altri docenti li terranno normalmente in italiano. Poiché nella magistrale ci sono meno esami da sostenere, il numero di docenti coinvolto è più limitato che non nella laurea triennale.
Già adesso, del resto, mi risulta che in più d'un ateneo venga chiesto ai docenti di dichiarare se sono in grado di tenere lezioni in inglese.
Ho anche l'impressione che in più d'uno statuto di ateneo sia previsto esplicitamente che la tesi di laurea, fatta forse eccezione per alcune della facoltà di Lingue e letterature straniere, debba essere in lingua italiana.

Inviato: lun, 20 feb 2012 23:35
di Marco1971

Inviato: mar, 21 feb 2012 9:25
di Carnby
Tutto fermo, a quanto ne so io. In ogni caso, ci tengo a precisare che secondo me queste iniziative lasciano il tempo che trovano, se con «italiano» s'intende quello strano miscuglio anglomane che ci ritroviamo oggi. Insomma, o si crea un istituto di sorveglianza sulla lingua (che sia la Crusca o no, poco importa), o altrimenti è del tutto inutiile fare iniziative a sostegno dell'«italiano».

Inviato: mar, 21 feb 2012 22:14
di Fausto Raso
Carnby ha scritto:Tutto fermo, a quanto ne so io. In ogni caso, ci tengo a precisare che secondo me queste iniziative lasciano il tempo che trovano, se con «italiano» s'intende quello strano miscuglio anglomane che ci ritroviamo oggi. Insomma, o si crea un istituto di sorveglianza sulla lingua (che sia la Crusca o no, poco importa), o altrimenti è del tutto inutiile fare iniziative a sostegno dell'«italiano».
Concordo con Carnby e aggiungo che è da tempo immemorabile che la Crusca non tutela piú la lingua. Anzi... Il suo sito è infarcito di anglismi. Che cosa possiamo aspettarci, dunque?