Dal 2014 lauree magistrali in inglese a Milano
Inviato: dom, 19 feb 2012 21:42
Già è successo a Torino, ora anche a Milano. Non commento, aspetto le vostre reazioni.
Spazio di discussione sulla lingua italiana / Discussion board on the Italian language
https://www.achyra.org/cruscate/
The project represents the implementation of a study at the local level already achieved by an individual dairy producers and confer, is developed through the use of components for the detection and recording of events, apply a methodology that uses hardware and software between their integrated.
Each collection rounds is uniquely identified through the development of a communication protocol based on GPS technology, with the possibility of recognition of the coolant tank manufacturers, tank truck and tank at the dairy.
Ma non ha letto i commenti entusiasti per l'iniziativa degli stessi studenti (mi riferisco al caso di Torino)? se non si lamentano loro, che peso mai potrebbero avere le nostre lamentale? Piuttosto ritengo che si debba puntare per l'istituzione, finalmente, del CSLI: con un organo così queste situazioni sarebbero più facili da evitare per la loro assurdità.Marco1971 ha scritto:Forse se scrivete alla redazione della Crusca in molti, per lamentare questa situazione, non sarebbe male. Se scrivo io, non ha nessun effetto, perché mi conoscono; ma se scrivete voi a vostro nome, la cosa avrebbe secondo me maggior impatto.
Semplicemente vergognoso. Classista e pure incostituzionale, come ha detto PersOnLine, perché discrimina fra chi conosce l'inglese alla perfezione e chi non ha avuto il tempo e i mezzi economici necessari per impararlo al livello d'un madrelingua. Sprezzante nei confronti dell'italiano, ufficialmente retrocesso a dialetto parlato dal «popolino» ignorante d'inglese. Sandro dice benissimo: prima la lingua madre, che, insomma, non è proprio una lingua da nulla; qualche bravo poeta e scrittore l'abbiamo sfornato anche noi italofoni. E pure qualche discreto scienziato.Svolta "english" per il Politecnico di Milano. L'università in Bovisa, infatti, dal 2014 offrirà le lauree magistrali "solo in inglese".
Ne è sicuro? Non mi sembra che la Costituzione italiana specifichi che la lingua ufficiale dello Stato è l'italiano, e certamente non per i corsi universitari. Insomma, qualche appiglio legalistico lo trovano di sicuro.Ferdinand Bardamu ha scritto:Semplicemente vergognoso. Classista e pure incostituzionale…
Concordo con quanto ha scritto.Ferdinand Bardamu ha scritto:Ha molto piú senso, a mio avviso, l'operazione della Libera Università di Bolzano, che tiene corsi in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), anche se, pure in questo caso, non è da tutti padroneggiarle perfettamente tutt'e tre.
Piú che d'un ipotetico articolo che sancisca la lingua ufficiale, parlavo dell'articolo 3: secondo lei è rispettato qui il diritto alla «pari dignità sociale» e all'eguaglianza «davanti alla legge, senza distinzione […] di lingua»? L'articolo citato sopra dice che le lauree magistrali saranno «solo in inglese», senza alternativa. Ma anche qui sono stato troppo categorico, non essendo affatto un esperto di diritto e ha fatto bene a richiamarmi alla «sobrietà» d'opinioniCarnby ha scritto:Ne è sicuro? Non mi sembra che la Costituzione italiana specifichi che la lingua ufficiale dello Stato è l'italiano, e certamente non per i corsi universitari. Insomma, qualche appiglio legalistico lo trovano di sicuro.Ferdinand Bardamu ha scritto:Semplicemente vergognoso. Classista e pure incostituzionale…
Il 28 marzo 2007 la Camera dei Deputati ha approvato, a larga maggioranza, la modifica dell’articolo 12 della Costituzione con l’aggiunta di un secondo comma: “L’italiano è la lingua ufficiale della Repubblica nel rispetto delle garanzie previste dalla Costituzione e dalle leggi costituzionali”. Il testo dovrà adesso passare all’esame del Senato.Carnby ha scritto:Non mi sembra che la Costituzione italiana specifichi che la lingua ufficiale dello Stato è l'italiano, e certamente non per i corsi universitari.
Tutto fermo, a quanto ne so io. In ogni caso, ci tengo a precisare che secondo me queste iniziative lasciano il tempo che trovano, se con «italiano» s'intende quello strano miscuglio anglomane che ci ritroviamo oggi. Insomma, o si crea un istituto di sorveglianza sulla lingua (che sia la Crusca o no, poco importa), o altrimenti è del tutto inutiile fare iniziative a sostegno dell'«italiano».Marco1971 ha scritto:Il 28 marzo 2007 la Camera dei Deputati ha approvato, a larga maggioranza, la modifica dell’articolo 12 della Costituzione con l’aggiunta di un secondo comma: “L’italiano è la lingua ufficiale della Repubblica nel rispetto delle garanzie previste dalla Costituzione e dalle leggi costituzionali”. Il testo dovrà adesso passare all’esame del Senato.
Non so a che punto siano le cose...
Concordo con Carnby e aggiungo che è da tempo immemorabile che la Crusca non tutela piú la lingua. Anzi... Il suo sito è infarcito di anglismi. Che cosa possiamo aspettarci, dunque?Carnby ha scritto:Tutto fermo, a quanto ne so io. In ogni caso, ci tengo a precisare che secondo me queste iniziative lasciano il tempo che trovano, se con «italiano» s'intende quello strano miscuglio anglomane che ci ritroviamo oggi. Insomma, o si crea un istituto di sorveglianza sulla lingua (che sia la Crusca o no, poco importa), o altrimenti è del tutto inutiile fare iniziative a sostegno dell'«italiano».