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La lineetta inglese

Inviato: sab, 17 mar 2012 10:58
di whereissergi?
Buongiorno, sono un nuovo utente — piacere di fare la vostra conoscenza.

Ieri sera stavo approfondendo l'uso informale che fanno gli inglesi della em dash (il trattino lungo, appunto), e mi sono imbattuto in questo esempio:

I wish you would—oh, never mind.


È chiaro che la lineetta è usata in sostituzione dei puntini di sospensione; posso farne, quindi, lo stesso uso, ma in italiano?

Grazie,

Marco.

Inviato: sab, 17 mar 2012 11:50
di Andrea Russo
Benvenuto!:D

Sinceramente volevo aprire anch'io un filone dedicato all'em dash. In italiano abbiamo la lineetta, ma non so se può corrispondere completamente. M'è stato detto che questo segno non esiste in italiano, e tra l'altro mentre l'em dash non ha gli spazi né prima né dopo, la lineetta li ha sia prima sia dopo.

Le consiglio, comunque, di non accentare mai la e maiuscola con l'apostrofo. :wink:

Inviato: sab, 17 mar 2012 12:23
di whereissergi?
Andrea Russo ha scritto:Le consiglio, comunque, di non accentare mai la e maiuscola con l'apostrofo. :wink:
Grazie per avermelo fatto notare. :wink:

Re: La lineetta inglese

Inviato: sab, 17 mar 2012 15:28
di Marco1971
whereissergi? ha scritto:Buongiorno, sono un nuovo utente — piacere di fare la vostra conoscenza.
Il piacere è nostro. Benvenuto! :)
whereissergi? ha scritto:È chiaro che la lineetta è usata in sostituzione dei puntini di sospensione; posso farne, quindi, lo stesso uso, ma in italiano?
Non vedo nulla che lo vieti in italiano. :)

Inviato: dom, 18 mar 2012 12:07
di SinoItaliano
Normalmente quale norma consultate per la punteggiatura italiana?

Inviato: dom, 18 mar 2012 12:17
di Carnby
SinoItaliano ha scritto:Normalmente quale norma consultate per la punteggiatura italiana?
Non esiste un Manuale di stile ufficiale. Quello della Zanichelli non è attendibile e stabilisce un sacco di regole inventate di sana pianta. Non c'è l'equivalente del Chicago Manual of Style, dell'Ortografía de la lengua española e del Duden Stilwörterbuch.
Marco1971 ha scritto:Non vedo nulla che lo vieti in italiano.
Mi sembra che la tradizione tipografica italiana riservi il tratto lungo (—) all'introduzione del discorso diretto e agli incisi. Non essendoci un manuale ufficiale, è d'uopo seguire l'uso degli editori più prestigiosi.

Dizionario di stile e scrittura

Inviato: dom, 18 mar 2012 20:17
di Terminologia etc
Trovo molto utile il Dizionario di stile e scrittura di Marina Beltramo e Maria Teresa Nesci, pubblicato da Zanichelli nel 2011 (immagino Carnby intenda invece il manuale di Lesina), “oltre 400 voci su processo di scrittura, documentazione e bibliografia, tipi e generi testuali, stile editoriale ed espositivo, comprensibilità, correttezza, scrittura su Internet”. Credo sia destinato a diventare il volume di riferimento per chi scrive in italiano.
La voce lineetta ha questa struttura:
1 Negli incisi
2 Nel discorso diretto
3 Nei titoli composti
4 Nelle bibliografie
5 Spazi e altri segni di punteggiatura
6 Nota sull'uso anglosassone
7 Da ricordare

Il punto 6 spiega che la lineetta “italiana” si chiama en dash in inglese e vengono evidenziate le differenze tra en dash ed em dash.
Aggiungo che nel mondo anglosassone l’uso di en dash ed em dash (con o senza spazi) non è uniforme ma varia da paese a paese e da guida di stile a guida di stile.

Re: Dizionario di stile e scrittura

Inviato: lun, 19 mar 2012 0:06
di Carnby
Terminologia etc ha scritto:immagino Carnby intenda invece il manuale di Lesina
Sì, esatto. Non ero a conoscenza di questo nuovo manuale di stile.:oops: Cercherò di procurarmelo il prima possibile.
Terminologia etc ha scritto:Aggiungo che nel mondo anglosassone l’uso di en dash ed em dash (con o senza spazi) non è uniforme ma varia da paese a paese e da guida di stile a guida di stile.
In effetti non c'è una linea guida unica nella lingua inglese. Anzi, a essere precisi non c'è neppure una linea per ogni singolo Paese, sebbene negli Stati Uniti il Chicago Manual of Style sia un po' la regola de facto alla quale molti editori si attengono.

Re: Dizionario di stile e scrittura

Inviato: lun, 19 mar 2012 8:07
di Ferdinand Bardamu
Terminologia etc ha scritto:Trovo molto utile il Dizionario di stile e scrittura di Marina Beltramo e Maria Teresa Nesci, pubblicato da Zanichelli nel 2011 (immagino Carnby intenda invece il manuale di Lesina)…
Lo ritiene anche affidabile? Glielo chiedo perché qui abbiamo trovato piú d'una magagna al Lesina, e non vorrei ritrovarle anche in quest'altro testo…

Re: Dizionario di stile e scrittura

Inviato: mar, 20 mar 2012 0:50
di Terminologia etc
Ferdinand Bardamu ha scritto: Lo ritiene anche affidabile? Glielo chiedo perché qui abbiamo trovato piú d'una magagna al Lesina, e non vorrei ritrovarle anche in quest'altro testo…
Va detto innanzitutto che non si tratta di uno strumento normativo. Cito dall’introduzione:
A differenza di un manuale di stile redazionale legato a un contesto specifico […] questo dizionario intende offrire, per ogni aspetto trattato, un inventario di soluzioni praticabili (eventualmente commentate per quanto riguarda accettabilità, adeguatezza ed efficacia), fra le quali ciascun lettore può scegliere quella più vicina alle proprie esigenze e ai propri gusti.
È un’impostazione che apprezzo molto, in particolare per quel che riguarda le convenzioni di formato (personalmente, ritengo che scrivere AIDS o Aids non faccia alcuna differenza per la comprensione del testo ma è importante che, una volta scelta, una convenzione sia applicata in modo uniforme).

Non ho analizzato il volume (1300 pagine!) in modo metodico ma mi sono limitata a consultarlo per trovare risposte a qualche dubbio e finora l’impressione è molto positiva. Si trovano anche informazioni difficilmente reperibili altrove, ad esempio la voce copertina illustra anche i diversi modi in cui le scritte possono essere disposte sul dorso dei libri, con vantaggi e svantaggi di ciascuno.

Più che il mio parere, spero possa essere utile qualche esempio.

Alla voce ora sono dedicate due pagine. Sul formato si legge:
Secondo la norma UNI ISO 8601:2010, il formato dell’ora deve essere indicato dall’espressione HH:MM:SS, dove HH indica le ore, MM indica i minuti, SS indica i secondi. Un’indicazione di ora basata su questo formato è ad esempio 21:30:59.
[...] In testi non formali, il formato numerico dell’ora può essere meno rigoroso [...] Come segno di separazione fra ore e minuti è possibile usare il punto al posto dei due punti, mentre la virgola, anche se piuttosto diffusa, sarebbe da evitare perché propriamente serve a separare i decimali (e non le frazioni di ore e minuti che sono sessagesimali).
La voce acronimi indica che “di norma l'acronimo […] non include punti, è scritto in maiuscolo” e dà informazioni sull’uso, sulla pronuncia e sulla scelta dell’articolo. C’è anche un paragrafo dedicato alle eccezioni, che riporto (in verde i rimandi ad altre voci):
Eccezioni
Ci sono casi in cui è accettabile, se non preferibile, discostarsi dalle convenzioni di base:
  • Quando l’acronimo è ormai entrato nell’uso comune ed è sentito come parola autonoma (quello degli acronimi è infatti uno dei meccanismi per la creazione dei neologismi). In tale caso è scritto con la sola maiuscola iniziale se è un nome proprio, o tutto in minuscolo se è un nome comune
    Fiat [Fabbrica Italiana Automobili Torino] • modem [MOdulator DEModulator]
  • Quando il formato comunemente usato è un altro
    G.U.C.E. [Gazzetta Ufficiale Comunità Europea; non GUCE]
  • Quando il formato dipende da criteri redazionali adottati in un certo ambito, ad esempio quello giornalistico, che prevedono in maiuscolo solo l’iniziale
    Onu [Organizzazione delle Nazioni Unite] • Anm [Associazione Nazionale Magistrati]
Nota: spero sia chiaro che non ho alcun interesse personale nel promuovere questo libro. Mi piace condividere informazioni e sono convinta che questa sia una risorsa che anche altri potrebbero trovare utile.

Inviato: mar, 20 mar 2012 8:47
di Ferdinand Bardamu
La ringrazio della breve recensione. (A mio avviso, non c'era bisogno di specificare che non ha interessi personali nel promuovere il libro: il suo intervento era sufficientemente obbiettivo per evitare quest'accusa.)

Re: La lineetta inglese

Inviato: dom, 02 apr 2023 23:59
di Provaforense91
Salve a tutti, se foste dei periti grafologi trovereste anomalo riscontrare le em dash in una missiva scritta in italiano alla fine degli anni 50?
Grazie per le eventuali risposte.

Re: La lineetta inglese

Inviato: mar, 04 apr 2023 12:29
di Carnby
Provaforense91 ha scritto: dom, 02 apr 2023 23:59 Salve a tutti, se foste dei periti grafologi trovereste anomalo riscontrare le em dash in una missiva scritta in italiano alla fine degli anni 50?
Assolutamente no, anzi nella tipografia tradizionale era assai più comune della lineetta normale. In un’edizione non recentissima dei Promessi sposi che ho, le lineette sono tutte lunghe.

Re: La lineetta inglese

Inviato: mar, 04 apr 2023 21:47
di Provaforense91
Premetto che sono un appassionato di cronaca nera Italiana, quindi vorrei porvi all'attenzione delle frasi estrapolate da una delle lettere scritte dal Killer Diabolich.
Per maggiori informazioni:
https://iltorinese.it/2021/10/31/il-cas ... anni-dopo/
http://www.beninistudio.com/dettaglio-c ... -diabolich.

Immagine

La frase in questione è questa:
"Mi servo della mia legge,alla vostra non credo,i fatti dimostrano che non serve—
Io sono più forte di tutti voi—" (nella lettera il virgolettato non è presente)
Considerando che leggendo attentamente la missiva si riscontrano spesso errori grammaticali, si intuisce che l'autore poteva avere una cultura medio-bassa, pertanto non sembra strano che usi le em dash?

Re: La lineetta inglese

Inviato: mer, 05 apr 2023 18:51
di brg
La mia impressione è che in quel testo i tratti orizzontali siano stati posti in sostituzione di parole innominabili.
Cioè, nella frase
Io sono più forte di tutti voi —
va messa una parola dopo "voi".