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«Warning»

Inviato: gio, 05 apr 2012 16:10
di Ferdinand Bardamu
Un altro tassello del mosaico della lingua è stato spiccato? Speriamo di no. Fa comunque impressione leggere su un quotidiano nazionale [corsivo mio]
In altri Paesi, la realizzazione di questo filmino sarebbe punita con la galera: particolare ricordato in apertura di documentario, a mo' di warning […].
Avvertimento è passato di moda, dunque. Warning sarà anche un occasionalismo, ma – ricollegandomi al pregnante intervento di Ladim – colpisce che non si voglia (o non si riesca piú a) parlare e scrivere italiano.

Inviato: gio, 05 apr 2012 16:45
di Modna
Di che quotidiano si tratta? È una rubrica di pettegolezzi o un articolo che dovrebbe essere serio? Non riesco a credere che di fronte a questi eccessi non riesca a prendere corpo una reazione istituzionale compatta :?

Inviato: gio, 05 apr 2012 16:50
di Andrea Russo
Ma non possiamo mandare TUTTI un messaggio di posta elettronica?, facendo capire loro che non è possibile scrivere certe cose! Anche perché non è obbligatorio per legge conoscere l'inglese (non ancora almeno!)...


Lo stesso vale per quello che s'è detto di misunderstanding.

Inviato: gio, 05 apr 2012 17:25
di Ferdinand Bardamu
Non vorrei mettere il collegamento, comunque si tratta della Repubblica.

Inviato: gio, 05 apr 2012 18:25
di Carnby
C'è una qualche differenza tra codesto warning e un disclaimer? :?

Inviato: gio, 05 apr 2012 18:47
di Ferdinand Bardamu
In effetti, il significato è molto simile. Questo dimostra che spesso chi usa anglicismi come prestiti di lusso ha una conoscenza approssimativa, scolastica dell'inglese.