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«Doppiaggese, filmese e lingua italiana»

Inviato: ven, 13 apr 2012 17:00
di Ferdinand Bardamu
Un interessante articolo sulla lingua delle traduzioni cinematografiche.

Inviato: ven, 13 apr 2012 18:26
di Modna
Molto interessante, grazie mille per la segnalazione! Ci sono un sacco di spunti e aneddoti interessanti. ;)
Non riesco però a capire dove voglia andare a parare l'autore. :? All'inizio sembra lanciare strali contro il doppiaggio e chiederne l'abolizione a favore dei sottotitoli (in questo caso sarei contrario), mentre al termine dell'articolo invoca un doppiaggio in italiano migliore (meno calchi, dialoghi più fedeli all'originale), e un incoraggiamento al doppiaggio e sottotitolazione dei nostri filmi all'estero, anche per fare sistema con i prodotti italiani.
Forse l'ho letto di fretta, ma davvero non capisco quali conclusioni voglia trarre.

Inviato: ven, 13 apr 2012 21:14
di Ferdinand Bardamu
Mah, credo voglia dire che non è realistico eliminare d'un tratto doppiaggio e sottotitoli per vedere i filmi solo in lingua originale. Purtroppo non gli si può dar torto. Però si potrebbe dare al pubblico la possibilità di scegliere fra doppiaggio e originale (con sottotitoli).

I sottotitoli, a mio parere, sono ineliminabili: per esempio, pochi capirebbero le voci gergali di Pulp Fiction in originale senza sottotitoli. Il doppiaggio, invece, lo digerisco poco, perché impedisce di fruire del lavoro dell'attore sulla voce e, spesso, travisa i dialoghi per tutti i motivi esposti dall'autore dell'articolo (cui aggiungo anche la necessità di mantenere la sincronizzazione col labiale).

Un'ottima idea è invece quella di sottotitolare le serie italiane in inglese.

Inviato: ven, 13 apr 2012 21:50
di Modna
Concordo sui sottotitoli inglesi alle serie italiane.
Personalmente invece apprezzo molto anche i doppiaggi, perché gradisco il lavoro dei doppiatori sulla voce e quello che si inventano per adattare espressioni di un umorismo anglo-americano, che non sempre apprezzeremmo, in un umorismo all'italiana. Quando guardo una serie in lingua inglese, spagnola o francese, cerco di non usare mai i sottotitoli in nessuna lingua, perché mi distraggono dalle immagini: comunque anch'io trovo un'ottima idea farlo, perché allena le lingue straniere. :D

Temo che se oggi si togliesse radicalmente il doppiaggio, il cinema diventerebbe una enorme fucina di ulteriori anglicismi: questo perché, data la tendenza italiana a pavoneggiarsi con parole inglesi, fornirebbe una miniera enorme di nuove parole ed espressioni idiomatiche, che sarebbero adottate perché "fa molto figo" (sperando che non faccia direttamente cool). :?

Inviato: lun, 16 apr 2012 17:34
di SinoItaliano
Io preferisco usare sottotitoli in inglese quando guardo film in inglese. :D
Cosí da sentire una cosa, e leggere la stessa.
A volte trovo dei film in inglese con sottotitoli in italiano o in cinese, e anche se teoricamente leggo dei sottotitoli nella mia lingua madre, non riesco a seguire il film, perché metà del mio cervello ascolta l'inglese, e l'altra metà legge in un'altra lingua.

Invece per lingue che non capisco, tipo coreano, giapponese, arabo, ecc. preferisco sottotitoli in lingua madre o anche in inglese. :)

Invece concordo col fatto che in Italia non c'è libertà di scelta al cinema, se uno vuole vedere film in lingua originale sottotitolati... deve aspettare il DVD.

Concordo col fatto che a volte nei doppiaggi si usa un linguaggio troppo formale per situazioni in cui normalmente si userebbe un linguaggio più informale o gergale.

Invece un film italiano deve essere veramente interessante per far sí che in altri paesi si prendano la briga di sottotitolarli e proiettarli. Se gli italiani stessi li sottotitolassero, si incentiverebbe la diffusione all'estero.

Inviato: mar, 01 apr 2014 16:05
di fiorentino90
Modna ha scritto:[A]l termine dell'articolo invoca un doppiaggio in italiano migliore (meno calchi, dialoghi più fedeli all'originale)…
Non voglio difendere nessuno, ma ci tengo a precisare che in genere le traduzioni sono fatte da traduttori, non da professionisti del doppiaggio. I dialoghisti poi devono adattare le traduzioni: la traduzione letterale non può mai andare bene perché è essenziale che le battute siano in sincrono (colloquialmente in sincro, non in sinc :evil:) col labiale. Ecco perché spesso nascono calchi. Non è un lavoro semplice...

Re: «Doppiaggese, filmese e lingua italiana»

Inviato: mer, 09 apr 2014 13:29
di Cembalaro
Ferdinand Bardamu ha scritto:Un interessante articolo sulla lingua delle traduzioni cinematografiche.
Cito dall'articolo:

"La soluzione scelta in un primo momento nel nostro Paese fu quella che sembrava la più rapida ed economica: l’ammutolimento delle pellicole e il ripristino dei cartelli con didascalie in italiano, dal momento che l’uso pubblico di parole straniere, scritte o parlate, era colpito da straordinari oneri fiscali".

Ora, pur amando pochissimo la cultura inquisitoriale, moralistica e antigarantista del fisco italiano, devo dire che quella ricordata dall'articolo sarebbe una misura condivisibile :)
(meglio dirlo esplicitamente: scherzo)

Re: «Doppiaggese, filmese e lingua italiana»

Inviato: gio, 02 dic 2021 12:10
di Ferdinand Bardamu
Ho l’impressione che la qualità della traduzione sia altalenante, soprattutto nelle produzioni degli ultimi trenta o quarant’anni. Porto ad esempio il doppiaggio dei Simpson. Riascoltandone le prime puntate (primi anni Novanta), mi sono saltati all’orecchio alcuni adattamenti senza dubbio scorretti e non giustificabili con la necessità di sincronizzazione del labiale:
  • «Sto venendo a ucciderti!» pronunciato da un personaggio come traduzione di una lettera minatoria con su scritto «I’m going to kill you!», cioè semplicemente «Ti ucciderò!»;
  • «Il dottor Hibbert è stato il nostro medico per dieci anni» al posto di «Il dottor Hibbert è il nostro medico da dieci anni» (il personaggio in questione è il medico di famiglia dei Simpson in tutta la serie);
  • «Il ricevente del secondo premio è…» chiaro calco di recipient: qui sarebbe stato meglio dire «Si aggiudica il secondo premio…»;
  • «Sei carina come l’orecchietta di un insetto», un calco dell’espressione idiomatica cute as a bug’s ear, che resa letteralmente in italiano non ha alcun senso, e anzi rischia di essere pure travisata: si traduce semplicemente «Sei carina» o «caruccia».
In Futurama, l’altra serie animata di Matt Groening, c’è forse l’errore di traduzione peggiore che mi sia capitato di ascoltare, ossia «L’auto-che-era» come resa dell’inglese «Were-car» (cioè auto mannara, cfr. werewolf, ‹lupo mannaro›).