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[xTSC] The Florentine

Inviato: sab, 21 apr 2012 9:50
di Jonathan
Vorrei segnalare, per chi non la conoscesse, la sezione dedicata ai fiorentinismi, Florentinisms, di questo sito scritto in lingua inglese dedicato a Firenze e alla Toscana (ma un po' anche all'Italia tutta).

Qualche errore d'ortografia qua e là, ma ottime descrizioni del significato delle varie espressioni ed esempi assolutamente strepitosi. A un certo punto pensavo di soffocare dalle risate. :D

Inviato: sab, 21 apr 2012 10:29
di Ferdinand Bardamu
Grazie del collegamento, davvero molto divertente. Ho fatto delle piacevoli scoperte, come il delizioso «parea unto». [A proposito, è comune nel fiorentino parlato questa forma di imperfetto senza -v-?]

Inviato: sab, 21 apr 2012 11:50
di Infarinato
Ferdinand Bardamu ha scritto:A proposito, è comune nel fiorentino parlato questa forma di imperfetto senza -v-?
Sí, direi che è la norma, sia in «fiorentino corrente» sia, ovviamente, in «fiorentino rustico», per usare la terminologia del Giannelli (cfr., e.g., L. Giannelli, Toscana, Pisa: «Pacini», 2000² [1976¹], p. 44).

Inviato: sab, 21 apr 2012 11:51
di Carnby
Jonathan ha scritto:Vorrei segnalare, per chi non la conoscesse, la sezione dedicata ai fiorentinismi, Florentinisms, di questo sito scritto in lingua inglese dedicato a Firenze e alla Toscana.
È un giornale diffuso presso la comunità anglofona di Firenze, che è piuttosto numerosa (oggi è composta perlopiù da studenti americani). Io però quel ghevido non l'ho mai sentito...
Ferdinand Bardamu ha scritto:A proposito, è comune nel fiorentino parlato questa forma di imperfetto senza -v-?
La caduta di /v/ intervocalico (o «intersonantico», dato che accade anche con /vr/ e /vj/) è una caratteristica di molte varianti del toscano; oggi però mi pare che si tenda a evitare il dileguo completo (avvertito come «rustico») e a sostituire [v] con [ʋ].

Inviato: sab, 21 apr 2012 11:59
di Jonathan
Infarinato ha scritto:
Ferdinand Bardamu ha scritto:A proposito, è comune nel fiorentino parlato questa forma di imperfetto senza -v-?
Sí, direi che è la norma, sia in «fiorentino corrente» sia, ovviamente, in «fiorentino rustico», per usare la terminologia del Giannelli (cfr., e.g., L. Giannelli, Toscana, Pisa: «Pacini», 2000² [1976¹], p. 44).
In presenza del la, spesso la v rimane. Mi sbaglio?

-È scappato, la pareva unto.

Inviato: sab, 21 apr 2012 12:08
di Infarinato
Non direi, non necessariamente. Le ha già risposto Carnby implicitamente: il «problema» dei vernacoli toscani (…come di tutt’i dialetti mediani, ma ovviamente di piú dei toscani) è che, a seconda del contesto, spesso è difficile distinguere nettamente fra «dialetto» e «italiano regionale», per cui talora prevalgono meccanismi di autocensura sociolinguistica che causano un vero e proprio «cambio di lingua» insieme col cambio di registro.

Inviato: sab, 21 apr 2012 12:20
di u merlu rucà
La chiesina fa l'elemosina a' i' Domo.
Dalle mie parti siamo evidentemente meno ricchi e più modesti. :wink: Infatti è il campanile che fa l'elemosina alla chiesa (u canpanìn u fa a limóxina aa gèixa).

Inviato: sab, 21 apr 2012 12:58
di Andrea Russo
Ganzo di nulla il sito! :D
Tra le piú usate anche a Pisa ci sono sicuramente beccarsi («ci si becca domani alle 9»), ripigliassi (anche riferito a cose, non solo a persone), beccare, 'un c'è verso (anche 'un ce n'è in certi contesti) e conígliolo (formícola non lo sento quasi mai invece).

Inviato: sab, 21 apr 2012 14:10
di Angeligna
Andrea Russo ha scritto:Ganzo di nulla il sito! :D
Tra le piú usate anche a Pisa ci sono sicuramente beccarsi («ci si becca domani alle 9»), ripigliassi (anche riferito a cose, non solo a persone), beccare, 'un c'è verso (anche 'un ce n'è in certi contesti) e conígliolo (formícola non lo sento quasi mai invece).
Beccare/beccarsi è anche romanesco:

- ci becchiamo stasera
- ieri ho beccato Giulia in biblioteca

Inviato: sab, 21 apr 2012 14:15
di Ferdinand Bardamu
Ho impressione che beccare/beccarsi nel senso di ‹trovare/trovarsi›, ‹vedere/vedersi›, per il tramite della tivvú e della radio, sia ormai diventato panitaliano. Io stesso lo uso e l'ho sentito usare dalle mie parti.