Il termine policy-maker pertiene al linguaggio dell'economia e della politica. Il Cambridge Business English Dictionary ne dà la seguente definizione: «someone who decides new policies for a government, political party, etc.» [chi stabilisce la politica di un governo, un partito politico, ecc.].
Mi urta leggere che rientrerebbe fra le parole intraducibili. Personalmente, credo che decisore politico sia una traduzione soddisfacente. Ma vorrei un parere anche da qualche esperto del settore.
«Policy-maker»
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- Ferdinand Bardamu
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Qui ci sono alcune idee.
Da economista faccio una premessa: in inglese si distingue (o almeno questo pretende l'economia dominante) tra politic, intesa come politica - quella riferita ai partiti, ai giochi di alternanza democratica - e policy, intesa come politica pubblica, ovvero le azioni intraprese dalle istituzioni dei vari livelli per agire concretamente (costruzione di infrastrutture, sostegno alla crescita, eccetera). Pertanto policy, come l'equivalente italiano politica pubblica (che nel parlato contraggo in polica per comodità
) prescinde di per sé dalla politica partitica, e si riferisce alla sola azione "pratica" istituzionale.
Qualche volta, pensando a possibili ambiguità tra i due campi (partitico e pratico) mi chiedo se non sia più corretto decisore delle politiche, magari meno competitivo rispetto a decisore politico, ma trasparente. Tuttavia, visto che decisore politico mi pare l'unico traducente usato e competitivo, e in fondo è chiaro, terrei solo questo: io per primo lo uso sempre nei miei scritti (è più rapido), e nessuno ha mai avuto da ridire.
P.S. La IATE riporta decisore, al quale dà però poca affidabilità (in effetti è generico).
Qualche volta, pensando a possibili ambiguità tra i due campi (partitico e pratico) mi chiedo se non sia più corretto decisore delle politiche, magari meno competitivo rispetto a decisore politico, ma trasparente. Tuttavia, visto che decisore politico mi pare l'unico traducente usato e competitivo, e in fondo è chiaro, terrei solo questo: io per primo lo uso sempre nei miei scritti (è più rapido), e nessuno ha mai avuto da ridire.
P.S. La IATE riporta decisore, al quale dà però poca affidabilità (in effetti è generico).
Re: «Policy-maker»
Aggiungo alcuni termini che potrebbero tornare utili a chi volesse tradurre il termine.
Quando si parla di politiche governative:
Governante
Chi governa, spec. al pl., chi è a capo del governo di uno stato.
Legislatore
Nel linguaggio giur. e politico, indica … l’insieme degli organi che hanno cooperato alla formazione della norma.
Politico
2. a. Di persona che prende parte attiva al governo e all’amministrazione della cosa pubblica.
Classe politica
L’insieme dei professionisti della politica.
Classe dirigente
L’insieme della classe politica, degli alti funzionari dello stato e dei dirigenti di imprese finanziarie e produttive.
Consiglière
1. Chi consiglia, persona a cui si ricorre occasionalmente oppure abitualmente per consiglio.
Lo includo per via di questo esempio che ho trovato nel dizionario Merriam-Webster: «He had been a policymaker under four Republican and Democratic Presidents and had spent years on Capitol Hill fencing with congressional committees and lobbying for votes.» che mi ha lasciato un po’ perplesso e m’ha fatto venire il dubbio che il termine possa anche indicare chi è coinvolto in un qualche processo decisionale, ma non in virtú di alcun ruolo. «Era stato un consigliere di quattro presidenti, repubblicani e democratici, ecc.» mi pare catturare il senso dell’originale.
Quando si parla di decisioni prese da altre organizzazioni:
Vertice
3a. insieme dei massimi dirigenti di un’impresa, di un’organizzazione, di un partito e sim.
Amministratore
Chi è responsabile dell’amministrazione … di un’istituzione
Dirigente
3. Chi ha funzioni direttive.
Direttore
1. Chi dirige un istituto, un’azienda, un’attività.
Ho riportato tutti i termini al singolare per il solo fatto che questa è la forma che si riporta nei dizionari, ma molti, come sostituti di policy-maker andrebbero al plurale, visto che se si parlasse di singoli individui s’userebbe piuttosto il nome della carica effettivamente ricoperta e non quello, ipergenerico, di policy-maker, che se ha una propria utilità l’ha proprio nell’essere duttile e quindi adatto a forme di governo o strutture organizzative molto diverse.
P.s. Ricordo inoltre che spesso è perfettamente accettabile usare per sineddoche il nome dell’organizzazione stessa (visto ch’è al limite della tautologia dire che a prendere le decisioni sono coloro che hanno il potere di decidere…), insomma io direi piú naturalmente «La Banca Popolare Cinese ha deciso d’abbassare i tassi d’interesse» e «La Lega dei Ticinesi ha scelto di non partecipare alla coalizione» che «I decisori della Banca Popolare Cinese hanno deciso d’abbassare i tassi d’interesse». e «I vertici politici della Lega dei Ticinesi hanno scelto di non partecipare alla coalizione», e non mi stona nemmeno una frase del tipo «La Lega dei Ticinesi ha annunciato che non parteciperà alla coalizione, ma dalla base vengono voci di dissenso», dove s’evidenzia appunto che la decisione non è condivisa da tutti i membri dell’organizzazione.
Quando si parla di politiche governative:
Governante
Chi governa, spec. al pl., chi è a capo del governo di uno stato.
Legislatore
Nel linguaggio giur. e politico, indica … l’insieme degli organi che hanno cooperato alla formazione della norma.
Politico
2. a. Di persona che prende parte attiva al governo e all’amministrazione della cosa pubblica.
Classe politica
L’insieme dei professionisti della politica.
Classe dirigente
L’insieme della classe politica, degli alti funzionari dello stato e dei dirigenti di imprese finanziarie e produttive.
Consiglière
1. Chi consiglia, persona a cui si ricorre occasionalmente oppure abitualmente per consiglio.
Lo includo per via di questo esempio che ho trovato nel dizionario Merriam-Webster: «He had been a policymaker under four Republican and Democratic Presidents and had spent years on Capitol Hill fencing with congressional committees and lobbying for votes.» che mi ha lasciato un po’ perplesso e m’ha fatto venire il dubbio che il termine possa anche indicare chi è coinvolto in un qualche processo decisionale, ma non in virtú di alcun ruolo. «Era stato un consigliere di quattro presidenti, repubblicani e democratici, ecc.» mi pare catturare il senso dell’originale.
Quando si parla di decisioni prese da altre organizzazioni:
Vertice
3a. insieme dei massimi dirigenti di un’impresa, di un’organizzazione, di un partito e sim.
Amministratore
Chi è responsabile dell’amministrazione … di un’istituzione
Dirigente
3. Chi ha funzioni direttive.
Direttore
1. Chi dirige un istituto, un’azienda, un’attività.
Ho riportato tutti i termini al singolare per il solo fatto che questa è la forma che si riporta nei dizionari, ma molti, come sostituti di policy-maker andrebbero al plurale, visto che se si parlasse di singoli individui s’userebbe piuttosto il nome della carica effettivamente ricoperta e non quello, ipergenerico, di policy-maker, che se ha una propria utilità l’ha proprio nell’essere duttile e quindi adatto a forme di governo o strutture organizzative molto diverse.
P.s. Ricordo inoltre che spesso è perfettamente accettabile usare per sineddoche il nome dell’organizzazione stessa (visto ch’è al limite della tautologia dire che a prendere le decisioni sono coloro che hanno il potere di decidere…), insomma io direi piú naturalmente «La Banca Popolare Cinese ha deciso d’abbassare i tassi d’interesse» e «La Lega dei Ticinesi ha scelto di non partecipare alla coalizione» che «I decisori della Banca Popolare Cinese hanno deciso d’abbassare i tassi d’interesse». e «I vertici politici della Lega dei Ticinesi hanno scelto di non partecipare alla coalizione», e non mi stona nemmeno una frase del tipo «La Lega dei Ticinesi ha annunciato che non parteciperà alla coalizione, ma dalla base vengono voci di dissenso», dove s’evidenzia appunto che la decisione non è condivisa da tutti i membri dell’organizzazione.
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