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Re: «Pet»

Inviato: mar, 03 gen 2023 11:17
di Utente cancellato 676
valerio_vanni ha scritto: dom, 01 gen 2023 20:38
Canape lasco ctonio ha scritto: dom, 01 gen 2023 15:01
Ferdinand Bardamu ha scritto: dom, 01 gen 2023 11:39 Credo però che, al momento, l’anglismo non sia passato alla lingua quotidiana: dubito che qualcuno dica «Vado a prendere il pet food del cane»…
Non si è sempre detto cibo per cani?
Per quanto mi riguarda, no: c'è quello per cani e quello per gatti.

Quando mai le capitasse di doverli comprare assieme potrebbe comunque dire cibo per i miei animali.

Re: «Pet»

Inviato: lun, 23 gen 2023 14:32
di Carnby
Ho notato che è in uso anche pelosetto per pet, qualora animale d’affezione paresse troppo lungo.

Re: «Pet»

Inviato: lun, 23 gen 2023 14:47
di domna charola
Carnby ha scritto: lun, 23 gen 2023 14:32 Ho notato che è in uso anche pelosetto per pet, qualora animale d’affezione paresse troppo lungo.
Valido però solo per la categoria mammiferi, e forse qualche aracnide; pesci, uccelli, anfibi e rettili non sarebbero definibili tali, penso. Si potrebbe fare, per analogia, squamosetto, pennutino o cose del genere, però resta sempre il problema dell'iperonimo per tutti gli animali d'affezione.

Re: «Pet»

Inviato: mer, 25 gen 2023 11:53
di Millermann
Un iperonimo, in realtà, è sempre esistito ed è comunemente usato; mi chiedo come mai non sia stato ancora citato. :?

Si tratta del semplice diminutivo «animaletti». ;)
Il vocabolario Treccani ha scritto:Dim. animalétto, animalino, per indicare animali piccoli o anche, in tono vezz., animali comuni, spec. quelli domestici, come cani e gatti[.]

Re: «Pet»

Inviato: mer, 25 gen 2023 16:08
di domna charola
Millermann ha scritto: mer, 25 gen 2023 11:53 Un iperonimo, in realtà, è sempre esistito ed è comunemente usato; mi chiedo come mai non sia stato ancora citato. :?

Si tratta del semplice diminutivo «animaletti». ;)
Anche questo non mi sembra adatto a tutti: senza tirare in ballo animali strani, definire "animaletto" un dobermano (?) o un sanbernardo regge solo in senso ironico…

Re: «Pet»

Inviato: mer, 25 gen 2023 17:21
di Utente cancellato 676
domna charola ha scritto: mer, 25 gen 2023 16:08 Anche questo non mi sembra adatto a tutti: senza tirare in ballo animali strani, definire "animaletto" un dobermano (?) o un sanbernardo regge solo in senso ironico…
Considerando che «pet» si presume venga da «petty», che nel XIV secolo stava per «small, little; minor, trifling, insignificant» e proveniva a sua volta dal francese «petit», cioè sempre piccolo, direi che è un falso problema. Inoltre i vezzeggiativi «connotano affettivamente la parola o […] conferiscono un’idea di piccolezza» ricorda De Mauro.
https://dizionario.internazionale.it/pa ... zeggiativo

Re: «Pet»

Inviato: mer, 25 gen 2023 18:56
di Infarinato
Canape lasco ctonio ha scritto: mer, 25 gen 2023 17:21 Considerando che «pet» si presume venga da «petty»…
E si presume male:
L’OED Third Edition, December 2005, s.v. «pet, n.² and adj.», ha scritto: Etymology: < Scottish Gaelic peata tame animal, now also ‘spoilt child’ (Early Irish petta, Irish peata tame animal, occasionally referring to spoilt humans), probably ultimately < an extended form (-t- extension) of the Indo-European base of classical Latin suēscere to become used to (see MANSUETE adj.).
The Scottish Gaelic and Irish noun is also used preceding a noun in the genitive to specify the kind of pet, e.g. Early Irish petta eoin a pet bird, literally ‘a pet of a bird’. This may underlie the uses as adjective in English.

Probably not related to PEAT n.²…

Re: «Pet»

Inviato: mer, 25 gen 2023 20:45
di Utente cancellato 676
Infarinato ha scritto: mer, 25 gen 2023 18:56E si presume male…
Conferma che non deriverebbe da petty ma dal gaelico scozzese peata anche il Dictionary of the Older Scottish Tongue
https://www.dsl.ac.uk/entry/dost/pett_n_1

Re: «Pet»

Inviato: gio, 26 gen 2023 10:33
di domna charola
Canape lasco ctonio ha scritto: mer, 25 gen 2023 17:21 [I] vezzeggiativi «connotano affettivamente la parola o […] conferiscono un’idea di piccolezza» ricorda De Mauro.
https://dizionario.internazionale.it/pa ... zeggiativo
Rimanendo sul piano del ragionamento e dei vari passaggi linguistici, sì: il discorso non fa una grinza.
Ma nell'uso corrente, istintivo del parlante medio che non ha sotto mano il De Mauro o la Treccani, "animaletto" vezzeggiativo evoca qualcosa non solo di piccole dimensioni, ma anche di carino, affettuoso - e non solo oggetto di affetto da parte del suo umano - tenero e cose del genere, tutti elementi che non si addicono a determinati tipi di animali, penso ad esempio a quelli da guardia.
D'altra parte, sino all'altro ieri il problema non si poneva neppure, perché si parlava direttamente di articoli "per animali" o al più "animali domestici", senza distinguere dal pesciolino rosso all'elefante, l'importante è che fossero appunto "conviventi" con un umano. Alla fine, il nostro termine in italiano è molto più ampio e inclusivo di qualsiasi tentativo di tradurre il termine inglese che lo sta soppiantando, e che evidentemente ha il solo merito di essere inglese, dato che per il resto non aggiunge nulla in più, anzi toglie.

https://www.google.com/search?q=articol ... e&ie=UTF-8

Re: «Pet»

Inviato: gio, 26 gen 2023 13:19
di Utente cancellato 676
Certo che è più ampio e inclusivo «animale domestico», ma «pet» ha il duplice vantaggio (agli occhi e orecchi dei più) della brevità e dell’essere un anglismo. C’è anche da dire che un termine onnicomprensivo per gli animali addomesticati e domestici non è quasi mai necessario nel parlato comune, e che nella quasi totalità dei casi l’uomo della strada dirà: «Vado a comprare le scatolette e i croccantini per il cane» e mai userà: «Per il mio pet». Se poi ha anche un pitone, aggiungerà: «E i topi vivi per il mio pitone». Però la lista è fatta per contrastare ogni tipologia di abuso, quindi anche quello commerciale, e in tal caso la scelta di «animale domestico» diventa obbligata.

Attualmente abbiamo:
pet: animale [domestico], animaletto; (cane) fido
pet food: mangime, governime, cibo per animali
Alla seconda, dopo mangime e governime si potrebbe aggiungere becchime, per chi ha canarini, cocorite etc...

Re: «Pet»

Inviato: gio, 26 gen 2023 18:48
di Carnby
Comunque pet è più animale d’affezione che non animale domestico (iperonimo). Non chiamerei un toro o una vacca pet, nonostante siano in effetti animali domestici (addomesticati).

Re: «Pet»

Inviato: gio, 26 gen 2023 19:17
di Utente cancellato 676
Carnby ha scritto: gio, 26 gen 2023 18:48 Comunque pet è più animale d’affezione che non animale domestico (iperonimo). Non chiamerei un toro o una vacca pet, nonostante siano in effetti animali domestici (addomesticati).
Giusta osservazione, ma allora meglio «animale da compagnia», come fa il De Mauro. Perché la ippoterapia rientra tra le pet therapy, e direi che neppure il cavallo lo si chiamerebbe animale d’affezione...

Non che sia vincolante, ma l’Accordo tra il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy. (GU Serie Generale n.51 del 03-03-2003) definisce «animale da compagnia»:
«ogni animale tenuto, o destinato ad essere tenuto, dall'uomo, per compagnia o affezione senza fini produttivi od alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all'uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy, da riabilitazione, e impiegati nella pubblicità. Gli animali selvatici non sono considerati animali da compagnia»
Mentre un Regolamento europeo dello stesso anno dettaglia: «Cani, gatti, furetti, invertebrati (escluse le api e i crostacei), pesci tropicali decorativi, anfibi, rettili, uccelli (tutte le specie tranne quelle previste da 2 direttive), roditori e conigli domestici»

Re: «Pet»

Inviato: dom, 05 feb 2023 15:03
di Utente cancellato 676
Alla Rai hanno appena chiamato «pet therapy» la terapia con dei lama e degli alpaca, a riprova che fa bene la lista a riportare «zooterapia» come traducente della terapia, mentre lʼattuale traducente «animale [domestico]» per «pet» mostra i suoi limiti con lʼuso cosí estensivo di «pet» che si ha riferendosi a qualunque animale addomesticato.

Quindi a seconda dellʼuso che se ne fa andrebbero a mio avviso lasciati tutti e tre i traducenti. Lascerei quindi:

pet: animale da compagnia/dʼaffezione, animaletto; animale domestico; (cane) fido

Attualmente cʼè solo «animale [domestico]» che essendo iperonimo degli altri due va senzʼaltro bene, ma nel momento in cui si parla solo di cani, gatti, furetti e conigli nani suona davvero forzato, perché è animale domestico (sebbene da stalla o da cortile) un cavallo, una mucca o una gallina.

Re: «Pet»

Inviato: mar, 13 feb 2024 13:39
di Carnby
Intanto, sul sito di una nota marca di mangimi per cani e gatti:

Immagine

Re: «Pet»

Inviato: mer, 14 feb 2024 16:19
di 12xu
Se è vero che i vezzeggiativi suonano incongrui quandunque si parla di animali di grossia taglia, reputo che sia un passaggio obbligato se si vuole trovare un traducente che ridia lo stesso senso di affezione ed eguagli in popolarità questo anglismo; e credo anche che molti proprietari di dobermanni e san-bernardi non si facciano problemi a riferirsi al proprio animale con vezzeggiativi vari.

Per questi motivi, a mio sentire il traducente più efficace potrebbe essere cucciolo. Questa parola ha il pregio di trasmettere con la stessa efficacia il senso affettivo; di essere già adoperata per parlare di animali adulti; e, anche se derivante da altro etimo, essa è facilmente associabile al verbo coccolare, che traduce il verbo to pet.

A livello pubblicitario, cuccioloterapia può soppiantare facilmente pet-therapy.