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«Molle» (=«bagnato»)
Inviato: mar, 08 mag 2012 13:22
di Ferdinand Bardamu
Molle nel significato di ‹bagnato, inzuppato d'acqua› non è usato nell'italiano delle mie parti. In dialetto veronese, però, c'è
mójo, col significato proprio di ‹bagnato›. In francese,
bagnato si dice
mouillé, participio passato di
mouiller, dal lat. volg. *
molliare ‹ammorbidire il pane inzuppandolo›, poi ‹bagnare› (dal dizionario etimologico del
CNRTL,
s.
v.
mouiller). Si può supporre, secondo voi, che il significato di ‹bagnato, inzuppato d'acqua› sia derivato dal francese? Oppure è piú probabile uno sviluppo spontaneo e indipendente, dacché il passo (semantico) da ‹morbido› a ‹bagnato› è breve?
Inviato: mar, 08 mag 2012 15:32
di Brazilian dude
In portoghese c'è molhado e in spagnolo mojado. Sembra che ci sia stato un latino volgare molliare, attraverso mollire, ammorbidire.
Inviato: mar, 08 mag 2012 18:42
di chiara
Secondo me è una semplice variante di
mollo, che ha proprio il significato di inzuppato.
http://dizionari.corriere.it/dizionario ... ollo.shtml
Inviato: mar, 08 mag 2012 18:46
di Ferdinand Bardamu
È il contrario: è mollo a essere una variante – normalizzata secondo la desinenza degli aggettivi della prima classe – di molle. Se il significato di ‹bagnato, inzuppato d'acqua› fosse panitaliano (o quasi), pur nelle diverse forme locali (vd. il già citato mójo), si potrebbe supporre una creazione indipendente, parallela al francese mouillé. La presenza di parole dalla radice affine anche in spagnolo e portoghese, come ha ricordato Brazilian dude, mi fa propendere per questa ipotesi.
Inviato: mar, 08 mag 2012 18:49
di chiara
Ops! Ho preso un granchio!
Posso aggiungere che anche in Emilia-Romagna si usa mollo con questo significato.
Inviato: mer, 09 mag 2012 9:39
di Carnby
Anche i dizionarî riportano questa accezione.
Il Devoto–OLi ha scritto:mòlle agg. [...] 5. Bagnato: D'un ghiacciato sudor tutto era molle (Poliziano); prov.: se non è zuppa è pan m., è la stessa cosa; spesso sostantivato: camminare sul m.; mettere i panni in m. [lat. mollis]
lo Zingarelli ha scritto:Mòlle /'mɔlle/ o pop. mollo spec. nei sign. C2 e C3 [lat. mǒlle(m), di origine indeur.] [...] 7 bagnato, inzuppato, intriso: occhi molli di pianto; un cencio — d'acqua; — / fosse del sangue mio quest'alma terra (LEOPARDI) | Una zuppa e un pan —, zuppa e pan bagnato e, fig., la stessa cosa. [...]
Nella mia zona si usa
mólle per «bagnato» e
mòlle (prestito?) per «morbido».
Mòllo sembra circoscritto al bucato (
a mollo o
ammollo). il proverbio citato dai due dizionarî è conosciuto da me come
se non è zuppa è pan bagnato.
Inviato: mer, 09 mag 2012 10:53
di Brazilian dude
Carnby ha scritto:…e mòlle (prestito?) per «morbido».
In portoghese si dice mole (o aperta). In spagnolo c'è muelle, ma non l'ho mai sentito con questo significato. Questo
dizionario lo definisce come
delicado, suave, blando.
Inviato: mer, 09 mag 2012 11:20
di Infarinato
Brazilian dude ha scritto:In portoghese si dice mole (o aperta).
Sí, la pronuncia etimologica (da
Ŏ latina) è ovviamente con la
o aperta (o, in ispagnolo, che la prevede anche in sillaba chiusa, con la dittongazione).
Inviato: mer, 09 mag 2012 13:30
di Carnby
Infarinato ha scritto:Sí, la pronuncia etimologica (da Ŏ latina) è ovviamente con la o aperta (o, in ispagnolo, che la prevede anche in sillaba chiusa, con la dittongazione).
Il fatto è che qui da me l'uso prevalente è
mólle con la
o chiusa antietimologica. Per questo avevo pensato che
mòlle (stranamente distinto semanticamente) fosse un prestito. Gli esiti «strani» non sono una novità: si pensi a
nève, diffuso in un'ampia zona della Toscana.
Inviato: mer, 09 mag 2012 14:00
di Infarinato
Carnby ha scritto:Gli esiti «strani» non sono una novità: si pensi a nève, diffuso in un'ampia zona della Toscana.
Sí, certo: in realtà, la pronuncia
nève si spiega con l’antico
niève…
Inviato: mer, 09 mag 2012 14:27
di Carnby
Infarinato ha scritto:in realtà, la pronuncia nève si spiega con l’antico niève…
Questo però non spiega come da
nĭve(
m) si possa essere arrivati a
niève... Inoltre ci sono altre forme toscano-occidentali come
mèttere e
vèndere con /ɛ/ antietimologica che contrastano con le forme fiorentine, regolari. Avevo pensato a una certa tendenza all'apertura di
e del toscano occidentale, ma sono sicuro che possa essere valida.
Inviato: mer, 09 mag 2012 16:01
di u merlu rucà
Anche nel ligure occidentale, di fronte al maggioritario néve, troviamo in alcuni paesi nève e, addirittura, con apertura massima, nave.
Inviato: mer, 09 mag 2012 16:04
di Brazilian dude
In portoghese nève è la pronuncia normale (e credo l'unica che esista).
Inviato: mer, 09 mag 2012 16:22
di Infarinato
Carnby ha scritto:Infarinato ha scritto:in realtà, la pronuncia nève si spiega con l’antico niève…
Questo però non spiega come da
nĭve(
m) si possa essere arrivati a
niève…
Qui c’è una possibile spiegazione…
Inviato: gio, 10 mag 2012 15:31
di Infarinato
Aggiungo: il DISC, sempre molto preciso e aggiornato per quanto riguarda le etimologie romanze, dice che nieve potrebbe derivare da un lat. volg. *NĔVEM, il che, però, non fa che spostare il problema piú indietro nel tempo… e allora tanto vale tenersi la spiegazione del Guarnerio (…per il Meyer-Lübke questa è era «inspiegabile»).