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Inviato: mer, 20 mar 2013 11:27
di valerio_vanni
domna charola ha scritto:...ma anche Samantah, e Deborah, nonché Debhora e Dhebora...
Cito, a tal proposito, Elio e Le Storie Tese ;-)
http://www.youtube.com/watch?v=crmjfqtIths

Inviato: gio, 21 mar 2013 20:56
di Manutio
Ci siamo dimenticati Katiuscia! La fortuna di quest’altra preziosità, oggi forse tramontata ma già considerevole, potrebbe derivare dalla popolarissima omonima canzone russa del tempo di guerra, una specie di Lili Marleen sovietica. Portata in Italia dai reduci della campagna di Russia (qualcuno era rimasto), diventò una canzone partigiana, perdendo tutta la sua focosità molto slava, e con un testo completamente diverso («Fischia il vento, urla la bufera…»). Mi sembra però che la versione italiana abbia completamente eclissato l’originale, sicché tutto questo potrebbe non essere vero. Forse all’origine c’è stato solo il capriccio di qualcuno, che si è diffuso in maniera ‘virale’. Il nome è ovviamente un ipocoristico di Caterina, Katja, uno dei tanti diminutivi e vezzeggiativi dei quali la lingua russa è ricchissima. Katiuscia era soprannominato anche il micidiale lanciarazzi multiplo dei sovietici, che i Tedeschi chiamavano Stalinorgel, ‘organo di Stalin’ — ma è sperabile che non c’entri per niente. Forse qualcuno ne sa di piú?

Inviato: gio, 21 mar 2013 22:29
di Carnby
Manutio ha scritto:Forse qualcuno ne sa di piú?
Qui i nomi russi e in genere slavi erano preferiti dalle famiglie di una certa idea politica. :wink:
Poi, certo, ci sono anche motivazioni più complesse: Jurij (o «Yuri») ebbe un picco di popolarità dopo Gagarin; alcuni nomi russi risalivano a prima del periodo sovietico, ai romanzi di Dostoevskij e Tolstoj (celebre il Vanja, ipocoristico di Ivan, imposto alle femmine!); curiosissimo un nome «russo» come Varis, a mio avviso ipercorrettismo per Boris (che si pronuncia più o meno, Barìs, con alternanza b ~ v sull'esempio di Basilio ~ Vasilij).

Inviato: sab, 23 mar 2013 11:43
di Manutio
Carnby, che ringrazio, ha scritto correttamente Vasilij con una sola s, e questo offre l’occasione di tornare al tema del filone, ‘Fonetica e fonologia’, che avevamo un po’ lasciato. Notoriamente, una delle grandi carenze della scrittura italiana è la non-distinzione fra s sorde e sonore, causa della discordia ortoepica nazionale, seconda solo all’apertura incerta delle e e o. Per notare la s sorda intervocalica in nomi non scritti in alfabeto latino, abbiamo adottato (senza sapere bene quello che facevamo) l’espediente di scriverla doppia. Questo andava bene, o quasi, in lingue che le doppie non le hanno, ma ha creato in Italia la convinzione, direi universale, che i Russi si chiamino Vassili o Raissa, e che un armatore greco si chiamasse Onassis, mentre in tutti questi casi nell’originale c’è una s sorda e scempia (Василий, Ωνάσηϛ). Non ho la competenza, ma sospetto fortemente che le cose stiano allo stesso modo nel caso della città irakena di Nassiriya. D’altra parte, come fare? Se la scrivessimo scempia, chi riuscirebbe a insegnare la pronuncia corretta ai tanti che considerano la s intervocalica sorda come un dialettismo un po’ plebeo?

Inviato: sab, 23 mar 2013 13:02
di GianDeiBrughi
Si pronuncia con /sˤ/.
In tante altre lingue infatti viene traslitterata con una s sola.

Inviato: sab, 23 mar 2013 14:05
di Ferdinand Bardamu
Manutio ha scritto:D’altra parte, come fare? Se la scrivessimo scempia, chi riuscirebbe a insegnare la pronuncia corretta ai tanti che considerano la s intervocalica sorda come un dialettismo un po’ plebeo?
Si potrebbe adottare — la butto lí — la lettera s per la sorda, il segno ʃ (quello che usa il DOP per le trascrizioni fonetiche) per la sonora, anche sarebbe un pochino forviante per chi conosce il corrispondente simbolo AFI. Ma comunque dovremo aspettare una (improbabilissima) riforma ortografica per questa e altre modifiche. :D

Inviato: sab, 23 mar 2013 16:39
di Souchou-sama
GianDeiBrughi ha scritto:Si pronuncia con /sˤ/.
Eh? che roba sarebbe? :D Non è semplicemente /-si-/ [-sʲi-]?

Inviato: sab, 23 mar 2013 19:38
di GianDeiBrughi
Souchou-sama ha scritto:
GianDeiBrughi ha scritto:Si pronuncia con /sˤ/.
Eh? che roba sarebbe? :D Non è semplicemente /-si-/ [-sʲi-]?
Da quel che ho letto [sˤ] viene definita come s (cioè sibilante alveolare) sorda faringalizzata, che nell'alfabeto arabo è rappresentata con la lettera ص (ṣād).
L'arabo infatti distingue fra s sorda (س) [s], s sonora (ز) [z], s sorda faringalizzata (ص) [sˤ] e s sonora faringalizzata (ظ) [zˤ].
E naturalmente distingue poi anche tra doppie e scempie. :D

La pronuncia araba del toponimo, per chi fosse curioso, si può sentire qui:
http://it.forvo.com/word/%D8%A7%D9%84%D ... %D8%A9/#ar
La qualità della registrazione purtroppo non è ottima, ma dovrebbe comunque permettere di coglierne alcune caratteristiche rilevanti.
Nota: la n iniziale si sente geminata perché, come spesso accade in arabo, il nome della città è preceduto dall'articolo "al".
Siccome n è una cosiddetta lettera solare la l dell'articolo non viene pronunciata e la n viene geminata.

Purtroppo non me ne intendo molto di arabo, in quanto mi accostai ad esso qualche anno fa e dopo poco dovetti a malincuore allontanarmene per mancanza di tempo.
Mi scuso perciò per eventuali imprecisioni e spero tuttavia che la mia risposta possa essere utile a qualcuno almeno come spunto per approfondire l'argomento. :)

Inviato: sab, 23 mar 2013 20:20
di Souchou-sama
Ah, d’accordo! Pensavo si riferisse al russo… :D

Inviato: sab, 23 mar 2013 21:38
di GianDeiBrughi
Souchou-sama ha scritto:Ah, d’accordo! Pensavo si riferisse al russo… :D
In effetti rileggendo il mio messaggio precedente mi accorgo di non esser stato molto chiaro. Mi dispiace. :oops:

Inviato: mer, 18 mag 2016 15:35
di Carnby
Sandro1991 ha scritto:Guglielmo Scotilancia
Non ho potuto resistere a ritirar fuori il filone: ci sono degli studiosi che affermano che il Bardo di Stratford-upon-Avon altro non sarebbe che un Crollalanza (scrolla la lancia ovvero shake [the] spear) di origine siciliana. Non so quanto sia attendibile la teoria ma abbiamo almeno il traducente. :wink:

Inviato: gio, 19 mag 2016 0:09
di sempervirens
E ha fatto benissimo, Carnby! :) Così ho potuto leggere tutto il filone.
Tanto per esprimere la mia opinione. Caso mai contasse qualcosa. Credo che alla base di tutto più che correnti politiche ci sia la naturale abitudine ad adattare suoni inconsueti di un'altra lingua alla propria. Forse per il motivo (probabile) di mantenere entro certi limiti il sistema fonetico di una data lingua, laddove sia possibile.
Già che ci sono menziono Ivo Livi, un Suo quasi compaesano, meglio conosciuto con il nome di Yves Montand.
Ma potremmo andare avanti con Sean Connery. A quanti Italiani verrebbe "l'intuizione" di leggere Sean Sciòn?
Personalmente non biasimo chi italianizza. Pure io vivendo in Giappone sto facendone le spese. Ma io rendo pan per focaccia e faccio altrettanto.
Un po' per uno in collo a mamma! :)