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Femminile di «proboviro»?

Inviato: mer, 11 lug 2012 16:22
di domna charola
Ho trovato il luogo dove proporre un dubbio che mi attanaglia tutte le volte che eleggiamo le varie cariche della nostra associazione culturale, costituita quasi completamente da femmine.
Il collegio dei probiviri, che dovrebbe intervenire qualora sorgessero diatribe fra i soci o fra i soci e l'associzione stessa, come è meglio definirlo nel caso siano tutte femmine?
Da un lato trasformarlo in probaefoemine mi sembra inopportuno e un po' equivoco (trad. "buonedonne"?...), dall'altro il fatto di essere un "proboviro" mi crea qualche scompenso psico-grammaticale... :roll:

Inviato: mer, 11 lug 2012 16:48
di Ferdinand Bardamu
Essendo probi viri latino, il singolare è probus vir. Quanto al femminile, non credo ce ne sia bisogno: per quanto sembri discriminatorio, probi viri è il nome di una carica e, in quanto tale, nulla dice sul sesso di chi, di volta in volta, l'assume.

Comunque, il femminile di vir è mŭlĭĕr, perciò, eventualmente, probi viri diventerebbe probae mulieres.

Inviato: gio, 12 lug 2012 10:32
di domna charola
Pensavo, visto come si trova scritto, che fosse l'italianizzazione del termine latino senza -us finale, così come foro etc.
Concordo, parlando seriamente , sulla forma femminle corretta; la battuta che era venuta fuori in assemblea dei soci non teneva conto di ciò.
Concordo anche sulla "neutralità" della carica; ma, allora, anche presidente e direttore, restano tali anche per le femmine?
Io personalmente - ma per questioni di sopravvivenza, non linguistiche - mi qualifico sempre al maschile, perché sul mercato del lavoro preferisco essere valutata per gli studi che non per il genere... però è una scelta consapevole, talora controcorrente e spesso contro la grammatica

Inviato: gio, 12 lug 2012 10:47
di Carnby
Secondo me la maggior parte della gente, anche di quella che a che fare con i probiviri, non capisce che ha a che fare con un espressione latina (probī virī, complice la duplice uscita vocalica) e quindi tirerà fuori *probivire. Si potrebbe usare anche probevirago o, alla latina, probae viraginēs per mantenere la radice uguale.

Inviato: gio, 12 lug 2012 11:01
di domna charola
Quindi, nei linguaggi tecnici non si italianizza ma si mantiene il latino? voglio dire, dove si pone il limite fre termine latino integrale e sua italianizzazione? c'è una regola?

nel sentire comune, mi sembra che probevirago renda l'idea di un collegio giudicante e quindi da temere...

Inviato: gio, 12 lug 2012 11:19
di Carnby
domna charola ha scritto:nel sentire comune, mi sembra che probevirago renda l'idea di un collegio giudicante e quindi da temere...
In realtà anche i probiviri dovrebbero incutere timore, almeno in teoria...
Colgo l'occasione per chiedere se viràgini, il plurale letterario di virago (o, meglio, della forma più rara viràgine), si può considerare anche maschile.

Inviato: gio, 12 lug 2012 12:34
di domna charola
Carnby ha scritto:
domna charola ha scritto:nel sentire comune, mi sembra che probevirago renda l'idea di un collegio giudicante e quindi da temere...
In realtà anche i probiviri dovrebbero incutere timore, almeno in teoria...
Sì, appunto. il problema è che le probae mulieres danno un'idea molto più dolce e remissiva rispetto a probevirago... :roll:

Inviato: gio, 12 lug 2012 16:49
di Ferdinand Bardamu
domna charola ha scritto:… ma, allora, anche presidente e direttore, restano tali anche per le femmine?
Laddove la morfologia italiana lo permetta agevolmente, si può (e si dovrebbe, a mio parere) femminilizzare i nomi delle cariche. Quindi, in questo caso, si dirà la presidente (si tratta, originariamente, di un participio presente, perciò di un sostantivo ambigenere) e direttrice, cosí come, in àmbito giornalistico, si dovrebbe dire la corrispondente e inviata. (Se vuole saperne di piú, la rimando al documento di Alma Sabatini Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana, già citato passim in questo fòro.)

Inviato: lun, 22 apr 2013 19:25
di Maresa Alessandrini
Probamulier, naturalmente.

E il presidente Napolitano ha già chiamato Laura Boldrini La presidente della Camera.

Così sia per tutte le cariche che finiscono per : e.

Inviato: lun, 22 apr 2013 20:35
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:Essendo probi viri latino, il singolare è probus vir.
Il Treccani riporta anche, segnandolo come "non comune", proboviro (e anche probiviro).
Ferdinand Bardamu ha scritto:Se vuole saperne di piú, la rimando al documento di Alma Sabatini Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana.
Gli ho dato solo una rapida scorsa, ma non posso esimermi dal bollarlo come un autentico monumento a certa idiozia vetero-femminista.
PS: dopo averlo letto con più attenzione, modifico il mio giudizio e lo proclamo un inno alla demenza, senza ulteriori aggettivi.

Inviato: ven, 26 apr 2013 18:54
di Ferdinand Bardamu
Caro Animo Grato, la invito però a pensare a questo: molte delle raccomandazioni della Sabatini salvaguardano la correttezza grammaticale. Le faccio un paio d’esempi: poco fa, ho sentito per radio una conduttrice parlare della primo ministro islandese; Marta Vincenzi, fino a poco tempo fa a capo della giunta del comune di Genova, voleva esser chiamata la sindaco. Ora, mi pare che, a fronte di questi autentici scempi della lingua, si possa ben sorvolare su certi eccessi — come, a mio modo di vedere, l’uso dell’articolo davanti ai cognomi.

Inviato: ven, 26 apr 2013 20:22
di Carnby
Ferdinand Bardamu ha scritto:Marta Vincenzi, fino a poco tempo fa a capo della giunta del comune di Genova, voleva esser chiamata la sindaco.
Si avvicina la presidenta anche da noi? :?

Re: Femminile di «proboviro»?

Inviato: mar, 20 ott 2020 11:11
di G. M.
Vi segnalo questo articolo della Crusca sul tema.

Re: Femminile di «proboviro»?

Inviato: mer, 21 ott 2020 18:46
di G.B.
G. M. ha scritto: mar, 20 ott 2020 11:11 Vi segnalo questo articolo della Crusca sul tema.
Che bolla come «solo scherzose» lecite proposte come proba mulier (probamuliere), quando di scherzoso c'è solo probavira (o, peggio, probivira/probovira).