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«Path dependence»

Inviato: gio, 09 ago 2012 22:34
di Ferdinand Bardamu
Con path dependence s'intende la situazione in cui l'insieme delle decisioni che un soggetto deve prendere in un dato momento dipende dalle decisioni prese in passato. È un termine impiegato soprattutto in economia e sociologia.

Qui un esempio del termine usato in finanza. Circa la traduzione, sembra che ci dobbiamo arrendere all'uso di una lunga perifrasi. :(

Re: «Path dependence»

Inviato: gio, 09 ago 2012 23:29
di Infarinato
Io qui non mi farei troppi problemi e seguirei l’esempio spagnolo: dipendenza dal cammino… e per l’aggettivo proporrei —ancorché questo genere di formazioni normalmente non m’esalti— un banale cammino-dipendente.

Inviato: gio, 09 ago 2012 23:41
di Freelancer
Capisco lo spagnolo solo in quanto lingua sorella della nostra, ma mi sbaglio o il redattore della voce spagnola, a differenza della voce inglese e del riferimento riportato da Ferdinand Bardamu, ci risparmia l'inutile [decisioni] prese nel passato o [percorso] iniziato in precedenza o [decisions] made in the past, dato che ovviamente nessuna decisione può essere presa nel futuro?

Inviato: ven, 10 ago 2012 0:12
di PersOnLine
Odo-dipendente/enza? odo-condizionato? :oops:

Inviato: ven, 10 ago 2012 0:41
di Souchou-sama
Da Google Libri ricavo le seguenti occorrenze:

dipendenza dal passato: 4
dipendenza dal cammino: 1
dipendenza dal sentiero [di sviluppo]: 4
dipendenza dal percorso [intrapreso nel passato / precedente / seguíto / storico precedente]: 6

Sinceramente, anch’io sceglierei dipendenza dal percorso. A differenza di cammino o sentiero, percorso è (anche) un participio passato, sicché evoca quasi spontaneamente il significato di ‹decisioni prese in passato› (cfr. a questo proposito trascorso). Inoltre, percorso è già il traducente «ufficiale» di path in informatica (nonché la sua definizione: ‹percorso logico, all’interno d’una struttura ad albero, che consente d’accedere a un file›, De Mauro); e quindi l’equazione «percorso = path» potrebbe già essere presente nella mente dell’italofono — sfruttiamola! Infine, credo che le iniziali DP, piú vicine all’inglese PD, renderebbero il passaggio dall’inglese all’italiano piú probabile, meno «traumatico». :D

Quanto all’aggettivo, di certo direi dipendente dal percorso, non percorso-dipendente. :wink:

Inviato: ven, 10 ago 2012 0:56
di Infarinato
Souchou-sama ha scritto:Inoltre, percorso è già il traducente «ufficiale» di path in informatica…
In matematica, invece, è cammino, e da secoli. ;-)

Comunque, per me tutte le proposte fatte vanno bene: basta che si dica in italiano!

Inviato: ven, 10 ago 2012 1:21
di Souchou-sama
Certo, ma nessuno si sogna di dire — credo, spero :D — «un path f che inizia in x e termina in y…»: proprio perché si dice arco/cammino «da secoli». Mentre il traducente italiano, in matematica, è autonomo e vegeto (sicché i dizionari non rimandano da path a cammino o viceversa), il percorso informatico è ancóra ben ancorato [lo giuro, m’è uscita cosí…] all’inglese path.

Inviato: ven, 10 ago 2012 10:56
di Infarinato
D’accordo, ma, visto che il termine è impiegato —ci dice Ferdinand— principalmente in economia e sociologia, non vedo l’appiglio informatico strettamente necessario.

Quanto, poi, al valore potenzialmente participiale di percorso, direi che esso non è normalmente percepito dal[l’inter]locutore quando è usato come sostantivo.

(Ciò detto, ribadisco che dipendenza dal percorso m’andrebbe benissimo, ma v. infra).

Infine, una parola su cammino[/percorso]-dipendente: ovviamente, dipendente dal cammino [percorso] è [molto] meglio, ma la mia idea era di risparmiare la fatica d’eventuali riformulazioni a chi avesse un testo già infarcito di path dependent (…pragmaticamente, il sostantivo ha una consistenza ben maggiore, e una sostituzione con un sintagma [piú] complesso non dovrebbe invece alterare piú di tanto la fisionomia della frase).

Chiudo tornando «a bomba»: la traduzione qui è relativamente facile, e disponiamo di diverse possibilità. Il criterio dirimente sarà pertanto quello di vedere se cammino, percorso, sentiero etc. abbiano già, in economia e/o in sociologia, delle accezioni tecniche [in]compatibili, e decidere di conseguenza.

Lascerei quindi ora la parola a economisti e sociologi. :D

Inviato: ven, 10 ago 2012 12:51
di Ozioso
Non sono un economista né tantomeno un sociologo, eppure esprimo di seguito la posizione che mi sono formato a riguardo: premettendo che il Treccani (pur sempre dizionario generico) non riporta accezioni specificamente economiche o sociologiche per nessuno dei tre termini, a mio parere cammino è il piú acconcio in quanto —mi sembra a differenza degli altri— può voler dire «il corso della vita terrena», attestato in tal senso nel notissimo verso dantestesco (cfr. Treccani in linea s.v. cammino2, 2a).

A questo punto vado fuori tema per rivolgere ai frequentatori tutti di questa sezione una domanda un po' insolente. Dunque, la domanda è questa: per quale motivo partecipate tanto alacremente alla ricerca del traducente di un forestierismo recentemente proposto mentre trascurate la discussione sulla revisione di quelli già inclusi? Spiegatemelo, perché io non riesco a trovar ragioni tanto ragionevoli.

Mi son detto: «forse hanno già svolto una revisione per conto loro, e ritengono la lista attuale la migliore possibile, o perlomeno non piú migliorabile dagli utenti del fòro». Ma allora in questo caso perché non s'è detto? sarebbe bastato un messaggino, che avvisasse gli altri della propria posizione e contrarietà a un'ulteriore revisione.

Mi son detto: «forse credono che ormai non valga piú la pena d'investire forze ed energie nella lista, ché ormai ha fallito o al piú è destinata a farlo; non ha speranze e continuano a discutere dei nuovi per diletto, o per noia, o per chessò io»

Mi son detto: «probabilmente non sarà nessuna di quelle sopra cosicché mi conviene chiederglielo direttamente. Avranno sicuramente dei buoni motivi per farlo, che però ora a me sfuggono».

Inviato: ven, 10 ago 2012 13:05
di PersOnLine
Considerando il significato che la locuzione assume in ambito tecnico, potrebbe anche essere tradotta, a seconda del contesto, con dipendente dagli eventi [trascorsi] o dipendente dalle decisioni [passate]; penso sia chiaro che non ci si riferisce a decisioni o eventi generici a quelle di uno specifico soggetto.

Inviato: ven, 10 ago 2012 13:51
di Marco1971
Ozioso ha scritto:...la posizione che mi sono formato a riguardo...
:evil: :D Com’è che si dice? ;)
Ozioso ha scritto:Mi son detto: «forse credono che ormai non valga piú la pena d'investire forze ed energie nella lista, ché ormai ha fallito o al piú è destinata a farlo; non ha speranze e continuano a discutere dei nuovi per diletto, o per noia, o per chessò io»
È un po’ la mia impressione personalissima, senza con questo volere scoraggiare chicchessia.

Inviato: ven, 10 ago 2012 14:10
di Ferdinand Bardamu
Caro Ozioso, per quanto mi riguarda, la lista attuale è uno strumento di consultazione soddisfacente. La maggior parte delle volte mi ha fornito quel che cercavo. Qualche mese fa l'ho aggiornata anch'io, aggiungendo i forestierismi che erano rimasti fuori e circa i quali si era giunti a un buon consenso.

A mio modesto parere, alcuni forestierismi, piú che una revisione e un'eventuale sfoltita dei traducenti, richiederebbero una trattazione a parte, a mo' di voce d'enciclopedia, che lumeggi le difficoltà e le cautele sorte in fase di discussione qui sul fòro. Se ne era parlato qui: ammetto però la mia pigrizia nel sostenere il progetto.

Inviato: sab, 11 ago 2012 1:46
di PersOnLine
Ozioso ha scritto:Mi son detto: «forse credono che ormai non valga piú la pena d'investire forze ed energie nella lista, ché ormai ha fallito o al piú è destinata a farlo; non ha speranze e continuano a discutere dei nuovi per diletto, o per noia, o per chessò io»
Non credo; però, forse, il poco successo incontrato dalla lista ha smorzato l'entusiasmo; insuccesso dovuto anche al poco realismo di alcune proposte. Faccio un esempio, alla voce robot trovo «automa, ròboto»: nulla da eccepire per la prima, anche se probabilmente più adatta a un contesto tecnico, ma per la seconda... perché non suggerire più semplicemente robò che è la pronuncia più diffusa (v. DiPI)?