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Il genere delle lettere
Inviato: sab, 24 giu 2006 21:04
di Federico
Qual è attualmente il genere delle lettere? Sono sempre tutte femminili?
Perché ad esempio ultimamente dico i lungo (j) pur avendo sempre sentito "i lunga"; ho letto oggi in Moravia «metti i punti sugli i» e in Gadda qualche giorno fa erre con un aggettivo concordato al maschile (non ricordo quale, però).
Inviato: sab, 24 giu 2006 21:39
di Marco1971
Cito dalla grammatica di Luca Serianni (I, 110):
Quanto al genere, l’uso è tuttora oscillante fuorché per zeta, facilmente inseribile nella serie dei femminili in –a (mentre il cappa / il kappa è piú comune di la cappa / la kappa). L’incertezza è di antica data: «il B e il D», ma «la F» (Bembo), «con la T» (Alunno). Esempi moderni: «col ‘g’» (Paolieri), «col P minuscolo» (Piovene), ma «una sola p» (Gozzano).
Queste oscillazioni dipendono, com’è intuibile, dal sostantivo sottinteso: suono e segno sono responsabili del maschile, lettera del femminile.
Inviato: sab, 24 giu 2006 21:43
di Federico
Ecco, ad esempio mi sembra piú frequente "la k". Forse dipende dalla regione?
Inviato: sab, 24 giu 2006 21:53
di Marco1971
Sicuramente ci sono differenze regionali. Nel caso di cappa io distinguo la cappa italiana da il cappa greco.
A ogni modo, non commette errore chi usa il maschile (anche per zeta, ammesso dal DOP).
Inviato: dom, 25 giu 2006 11:16
di Federico
Marco1971 ha scritto:Nel caso di cappa io distinguo la cappa italiana da il cappa greco.
Questo anch'io. Deve essere una distinzione diffusa.
Inviato: dom, 25 giu 2006 12:08
di Incarcato
Per esempio io non faccio tale distinzione e uso solo il femminile, anche perché nell'alfabeto italiano la k non esiste.
Inviato: dom, 25 giu 2006 13:21
di Federico
Incarcato ha scritto:Per esempio io non faccio tale distinzione e uso solo il femminile, anche perché nell'alfabeto italiano la k non esiste.
Sí, ma in riferimento all'inglese, ad esempio, uso il femminile; solo per il greco il maschile.
Inviato: dom, 25 giu 2006 14:09
di Incarcato
Sí sí, avevo capito. Mi pare un complicazione, ma va bene.
Inviato: dom, 25 giu 2006 14:50
di Federico
Incarcato ha scritto:Sí sí, avevo capito. Mi pare un complicazione, ma va bene.
Be', non so Marco, ma personalmente lo faccio non per un motivo ma solo perché sono abituato cosí. Le abiudini spesso complicano le cose senza motivo...

Inviato: lun, 07 nov 2011 23:42
di Andrea Russo
Marco1971 ha scritto:Cito dalla grammatica di Luca Serianni (I, 110):
Quanto al genere, l’uso è tuttora oscillante fuorché per zeta, facilmente inseribile nella serie dei femminili in –a (mentre il cappa / il kappa è piú comune di la cappa / la kappa). L’incertezza è di antica data: «il B e il D», ma «la F» (Bembo), «con la T» (Alunno). Esempi moderni: «col ‘g’» (Paolieri), «col P minuscolo» (Piovene), ma «una sola p» (Gozzano).
Queste oscillazioni dipendono, com’è intuibile, dal sostantivo sottinteso: suono e segno sono responsabili del maschile, lettera del femminile.
Sto leggendo la grammatica di (del?

) Serianni, e ho appena letto questo punto. Sono venuto a vedere se qualcuno aveva da dire qualcosa in più.
Personalmente sottointendo sempre
lettera, sia per le ventuno italiane che per le cinque straniere. Quindi sempre
la cappa (possibili ambiguità non credo siano rilevanti;
il cappa lo sento addirittura come registro basso), e vi dirò di più: ho sempre detto la
j lunga. Boh.
Inviato: lun, 07 nov 2011 23:51
di Marco1971
Andrea Russo ha scritto:Sto leggendo la grammatica di (del?

) Serianni...
Del si adopra in genere piú volentieri per autori del passato famosi (
del/di Manzoni, ecc.). Meglio
di semplice per quelli viventi (e naturalmente il
del è possibile soltanto col solo cognome). Mi sembra in declino l’impiego della preposizione articolata in questo caso.
Inviato: lun, 07 nov 2011 23:54
di Andrea Russo
Per fortuna: del Manzoni, del Leopardi 'un si pò(le) sentì!
Inviato: mar, 08 nov 2011 0:20
di Carnby
Andrea Russo ha scritto: Quindi sempre la cappa (possibili ambiguità non credo siano rilevanti; il cappa lo sento addirittura come registro basso)
Da me, in Toscana, la lingua popolare (il cosiddetto
vernacolo) ha il maschile per tutte le lettere dell'alfabeto.
Andrea Russo ha scritto: e vi dirò di più: ho sempre detto la j lunga.
Eh, oggi si sente dire
troppo spesso
la géi; a scuola, leggendo un testo di geometria in cui compariva la lettera
J, lessi
i lunga e venni «corretto» dall'insegnante; questa pronunciò
géi, sostenendo che si trattava di una lettera inesistente nell'alfabeto italiano.
Marco1971 ha scritto: Mi sembra in declino l’impiego della preposizione articolata in questo caso.
Sempre in riferimento al parlato spontaneo della provincia di Firenze, l'uso di
il/
del e
la/
della è comunissimo: si dice
di Berlusconi e
di Bersani (però
la/
della Bindi e
la/
della Merkel) ma, per quanto riguarda conoscenti, compagni di scuola ecc. sempre
il/
del Rossi e
la/
della Bianchi.
Inviato: mar, 08 nov 2011 0:30
di Marco1971
Carnby ha scritto:Sempre in riferimento al parlato spontaneo della provincia di Firenze, l'uso di il/del e la/della è comunissimo: si dice di Berlusconi e di Bersani (però la/della Bindi e la/della Merkel) ma, per quanto riguarda conoscenti, compagni di scuola ecc. sempre il/del Rossi e la/della Bianchi.
Sí, io parlavo dell’italiano
normale scritto.

Inviato: mar, 08 nov 2011 7:30
di Andrea Russo
Carnby ha scritto:
Andrea Russo ha scritto: e vi dirò di più: ho sempre detto la j lunga.
Eh, oggi si sente dire
troppo spesso
la géi; a scuola, leggendo un testo di geometria in cui compariva la lettera
J, lessi
i lunga e venni «corretto» dall'insegnante; questa pronunciò
géi, sostenendo che si trattava di una lettera inesistente nell'alfabeto italiano.
Più spesso ho sentito dire
gèi, accentuando un po' troppo la pronuncia inglese.