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«Evolversi» e «evolvere»

Inviato: ven, 07 set 2012 23:00
di Marco1971
Un buon riassunto della situazione in questa scheda di Angela Frati.

Inviato: sab, 08 set 2012 8:55
di Ferdinand Bardamu
Molto chiaro. La Frati non ne riporta l'esempio, ma anche evolvere (intransitivo non pronominale) richiede l'ausiliare essere, vero?

P.S. Una piccola precisazione pedantesca: la forma latina *STETUI da cui deriverebbe il passato remoto stetti andrebbe asteriscata perché non è attestata ma solo ricostruita.

Inviato: sab, 08 set 2012 13:44
di Marco1971
Il GRADIT dà ‘essere’ o ‘avere’. Ma francamente La situazione ha evoluto puzza di francese (La situation a évolué). In letteratura sono rarissime le occorrenze di evolvere intransitivo (se ben ricordo, solo l’esempio di Gozzano). La forma piú italiana è e rimane evolversi. :)

Inviato: sab, 08 set 2012 14:21
di Ferdinand Bardamu
Grazie mille, Marco. :) La Crusca conferma «la massima libertà nella scelta», ma, per esempio, quanto all'intransitivo, il Treccani dà solo la forma pronominale.

Inviato: sab, 08 set 2012 15:21
di Marco1971
Prego. :)

Aggiungo ancora la saggia nota del DIR (Dizionario Italiano Ragionato, sott. mia).

evòlvere [...] Intr. (non usato nei tempi comp.) Svilupparsi, Mutare: La situazione evolveva rapidamente.

;)

Inviato: sab, 08 set 2012 17:44
di Zabob
Frequente, nei trattati di medicina e biologia, l'uso trans. di "evolvere" come sinonimo di "sviluppare", evidente calco dell'ingl. to evolve; un esempio a caso da Google libri:
Per evitare di essere predate queste cavallette hanno evoluto una doppia strategia

Inviato: sab, 08 set 2012 17:59
di Marco1971
Come in altri casi, sarà anche per influsso dell’inglese (forse una reviviscenza), ma evolvere transitivo col senso di ‘sviluppare’ è nei nostri antichi attestato. :)

Inviato: sab, 08 set 2012 18:11
di Zabob
L'ho letto, che l'uso transitivo di "evolvere" è attestato nell'italiano antico. Ciò potrebbe forse rendere più digeribile l'ennesimo calco (così come per "confidente" col valore di fiducioso, di cui non mancano eccelse attestazioni in letteratura).
Ma mi permetta di ritenere che chi redige e traduce dall'inglese in tal modo testi scientifici di solito dimostra, più che una sottile conoscenza dei modi antichi della nostra lingua, una grossa ignoranza* di quelli moderni.

* "ignoranza" anche e soprattutto nel senso di voluta e consapevole negligenza: ubi anglicus, italicus cessat. :wink:

Inviato: sab, 08 set 2012 18:45
di Marco1971
Senza dubbio. Tuttavia il GRADIT marca CO[mune] anche l’uso transitivo, con l’esempio: ha evoluto le sue teorie. È vero però che non si sa bene fino a che punto sia affidabile, visto che quanto dice del passato remoto contraddice i dati dell’articolo riportato sopra:

forme rare: nel pass.rem. evolsi per evolvei o evolvetti... (stesso discorso per evolse e evolsero) :shock:

Inviato: sab, 08 set 2012 20:13
di Zabob
Marco1971 ha scritto:il GRADIT marca CO[mune] anche l’uso transitivo, con l’esempio: ha evoluto le sue teorie.
"Evolved his theories": 16.600 risultati in Google... e ho detto tutto. :wink:

Inviato: sab, 08 set 2012 23:00
di Marco1971
Io son con lei, penso anch’io che certi traduttori non facciano un lavoro accettabile (ma ce ne sono di bravi, anche, per fortuna, e che conosco :)).

Nel caso di anglicismi semantici che in qualche modo tornano a noi, coincidendo piú o meno con usi antichi esistenti nella nostra lingua, mi sentirei di accettarli senza storie. Si rilegga l’articolo di Arrigo Castellani «Vendistica e il concetto di bizzarro», in particolare l’ultimo paragrafo. :)